Donato era un giovane giornalista che scriveva per un giornale locale, in attesa di trovare qualcosa di migliore per il futuro. I guadagni totali della redazione bastavano a malapena a coprire le spese di stampa e perciò non veniva pagato, ma nonostante ciò continuava a scrivere per “farsi le ossa”. Essendo un giornale della Provincia di Taranto, i temi trattati non erano neanche tanto interessanti per un giovane. Non si parlava né di cinema, né di musica, né di calcio. Gli unici argomenti trattabili erano: polemiche e lamentele nei confronti dell’Amministrazione del paese.
A Dicembre, vi fu una riunione organizzata dalla redazione per stabilire quali articoli dovessero essere fatti e pubblicati per il numero che doveva uscire a fine anno.
Trai temi principali, motivo caratterizzante era il resoconto dell’anno passato dal punto di vista politico, economico e amministrativo del Comune.
Oltre a ciò, c’erano gli articoli di nuova uscita e uno di questi fu affidato a Donato.
L’articolo doveva essere una sorta di indagine giornalistica, in cui si doveva comparare l’abbellimento natalizio del Paese, in confronto agli altri della Provincia di Taranto.
Donato accolse con soddisfazione il compito assegnatogli, era una bella sfida anche se richiedeva un bel viaggio con la macchina nelle varie province. Avrebbe impiegato sicuramente tutto un pomeriggio per fotografare tutti i vari paesini, certo se qualcuno sfuggiva non succedeva nulla.
Munito di macchina, fotocamera e pazienza Donato il 17 dicembre partì per il proprio compito. Era un venerdì di primo pomeriggio. Il venerdì sarebbe stato il giorno ideale per lui, in quanto il sabato e la domenica avrebbe rielaborato l’articolo, grazie anche a le foto scattate.
Ettore era ormai stanco della propria vita. Disoccupato, divorziato, a 40 anni non aveva ormai nessuna prospettiva per il suo futuro. Viveva di “piccoli lavoretti fatti in casa”, si in quelle degli altri. Nei primi piani delle abitazioni brindisine rubava gioielli, soldi laddove c’erano, prodotti hi-tech; ma a stento riusciva ad arrivare a fine mese.
Da mesi si era messo in testa di fare un colpo più grosso, voleva sistemarsi per sempre..
Aveva adocchiato una ragazzina del paese…Era la figlia del più ricco del paese……Aveva 13 anni.
Da settimane ormai, Ettore stava studiando i comportamenti della famiglia della ragazzina, per capirne gli orari, gli spostamenti…Ormai si era deciso: voleva rapire la bambina per poi chiedere 1.000.000 euro alla famiglia, certo se poi la cifra sarebbe scesa in corso a delle contrattazioni, avrebbe accettato comunque.
Decise che il giorno ideale per il rapimento sarebbe stato venerdi 17 dicembre, all’uscita di scuola dei bambini. Era infatti l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie. In quel clima di festa, confusione, tutto sarebbe stato più facile. Essendo poi prima di Natale, la famiglia avrebbe fatto di tutto per riavere la propria bambina con sé in quei giorni festivi, pagando senza problemi.
Alle 13:30 la piccola Anna era nel furgoncino di Ettore, il quale a tutta velocità cercava di allontanarsi dalla scuola e anche dal paese.
Alle 15:00 in un incrocio stradale ai confini fra il tarantino e il brindisino, le macchine e le vite di Donato ed Ettore s’incrociano…………
Cosa succederà ora? Cambieranno le loro vite?
Spetta a voi dirlo… Per continuare il racconto inviate una mail a
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Grazie per la partecipazione a questo esperimento. Nomi, luoghi e fatti sono puramente casuali
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