Voto 5. Il nuovo film di Fernan Ozpetek non è poi tanto diverso dagli altri. Mine vaganti non è altro che un naturale proseguo delle Fate Ignoranti o Saturno Contro. Solite tavolate con tante persone in case con grandi spazi aperti. Solito tema dell'omosessualità in primo piano.
In questo film quello che appare è che Ozpetek dia una risposta, alle domande fatte dalla gente comune (impersonata nei personaggi della famiglia Cantone) sul tema dell'omosessualità. Esempi ne sono le domande: Si guarisce da questa malattia? Ma si può ritornare normale? Ma non me ne sono mai accorto che fosse gay, si vestiva come una persona normale?
Le risposte di Ozpetek attraverso la voce e il personaggio di Scamarcio: Tommaso, sono quelle più ovvie e naturalmente a favore dell'omosessualità, considerandola come giusto sia, un'alternativa all'eterosessualità, una "caratteristica" propria.
Il film è appunto questo una sorta di piccolo dizionario sotto forma di immagine, sul cosa sia l'omosessualità, come si presenta, come si affronta.
Un'altra cosa che Ozpetek ha voluto sottolineare è la difficoltà nel presentare questo "problema" nei paesi cuturalmente più retrogradi, nei paesi del Sud, per così dire meno emancipati.
Il problema principale che ci viene raccontato è quello del rompere il ghiaccio, il comunicare la propria realtà, il condividere il proprio stato alla propria famiglia, quest'ultima solitamente radicata ai valori della famiglia tradizionale (matrimonio in chiesa, figli maschi, etc.etc.). Il tema della famiglia perfetta aleggia nel film Mine vaganti, la gente del Paese guarda e scruta se qualcosa non va come si deve. Nel momento in cui se ne accorge è pronta a criticare e a dar vita ad un passaparola senza fine e molto tagliente. La normalità in contrasto con l'omosessualità è il cardine attorno al quale ruota il film.
In questo film Ozpetek crea però una confusione di dialetti e lingue, mescolando il salentino e il pugliese verace (di Bari per intendersi) come se fossero una cosa unica. Il film, verosimilmente ambientato a Lecce o provincia, risulta per questo meno credibile rispetto a La prima cosa bella o lo stesso Vallanzasca-gli angeli del male, in cui i personaggi si cimentano molto bene nel dialetto e nell'accento locale in cui è ambientato il film.
Altro punto debole del film è Scamarcio. Non per la sua bravura, ma immaginarselo gay è davvero difficile e lui non fa niente per sembrare gay nel film. Scamarcio paga anche il fatto di essere ormai etichettato come giovine playboy tenebroso, etichetta che gli sta bene ed è difficile scollargli di dosso.
Il finale del film, poi nonostante chiuda bene il cerchio della storia e assuma dei toni melodrammatici, è abbastanza brutto e acchiappalacrime. Non mancano però alcune scene simpatiche e divertenti.
Trama. Nella casa c'è molta attesa per il ritorno di Tommaso (
Riccardo Scamarcio). La mamma Stefania (Lunetta Savino), il padre Vincenzo (Ennio Fantastichini), la zia Luciana (Elena Sofia Ricci), la nonna (Ilaria Occhini), la sorella Elena (Bianca Nappi) e l'amica d'infanzia Alba (Nicole Grimaudo), vorrebbero tutti che Tommaso affiancasse il fratello Antonio (Alessandro Preziosi) nella nuova gestione del pastificio di famiglia. Non mancano però colpi di scena ed anche per questo il soggiorno di Tommaso si protrarrà più a lungo del previsto...(Fonte: Coming soon)
USCITA CINEMA: 12/03/2010
REGIA: Ferzan Ozpetek
SCENEGGIATURA: Ferzan Ozpetek, Ivan Cotroneo
ATTORI: Riccardo Scamarcio, Alessandro Preziosi, Nicole Grimaudo, Lunetta Savino, Ennio Fantastichini, Elena Sofia Ricci, Carolina Crescentini, Ilaria Occhini, Daniele Pecci, Massimiliano Gallo, Bianca Nappi, Paola Minaccioni, Matteo Taranto, Carmine Recano, Gea Martire, Crescenza Guarnieri
Commenti
Posta un commento