Voto 8. Sfogliando l'album dei ricordi Pixar, bisognerebbe ringraziare la casa californiana, fondata da Jobs e Lasseter, per le strepitose avventure che in ogni film ci regala.
Una delle ultime, risalente al 2009, è quella del film Up. Quest'ultimo diretto da Pete Docter (Monster & co.)e Bob Peterson, è stato vincitore di due premi Oscar (miglior film d'animazione e miglior colonna sonora) e candidato a 5 nomination totali, tra cui quella di miglior film.
Up è forse il primo film della Pixar ad essere incentrato principalmente su personaggi umani. Gli Incredibili erano appunto dei super-eroi con forme del corpo non realistiche; Linguini di Ratatouille il primo umano co-protagonista. In realtà, il primo essere umano della Pixar è Gerry di Gerry's Game, ma in quel caso si trattava di un cortometraggio.
Protagonista principale di Up è Carl Fredricksen. Gli ideatori ce lo mostrano sin da quand'era piccolo, un bambino pacioccone, appassionato di avventura e viaggi "aerei", il cui mito è Charles Muntz, un esploratore. Una bambina spigliata, appassionata anch'essa di esplorazione, irrompe nella vita del timido Carl (che per i primi dieci minuti non parla). Da quel momento i due diverranno inseparabili.
Bellissima l'evoluzione e il passare del tempo dei due, che ci viene mostrata in sequenza ed a ritmo di musica. Assistiamo al loro fidanzamento, matrimonio, ai vari incidenti che la vita riserva a tutti, alla costruzione della casa, alla perdita di un figlio mai nato, alla vecchiaia ed infine alla morte di Ellie, la ragazzina spigliata ormai divenuta vecchia.
Carl rimane vedovo, vecchio con un bastone d'appoggio, solo e con il sogno suo e di Ellie mai realizzato: abitare con la loro casetta su delle cascate in Sudamerica.
Per la società ormai il vecchio Carl è un peso, la sua casa si trova in mezzo ad un cantiere che prevede moderne palazzine. Il suo unico posto nel mondo dovrebbe essere quello in una casa di riposo.
Un giorno triste come un altro, un bambino, dalle caratteristiche fisiche orientali, bussa alla sua porta. Il piccolo Russel è anch'egli un esploratore, con tanto di medaglie. Alla sua collezione manca solo quella di assistente agli anziani, che vorrebbe acquisire aiutando appunto il vecchio e scontroso Carl.
Stanco e tartassato dai costruttori edili, Carl deciderà di volare via con la sua casa, attraverso dei palloncini colorati, per raggiungere il suo sogno e quello di Ellie. (S)fortunatamente del suo volo farà parte anche il chiacchierone Russel.
La Pixar attraverso questi due personaggi ci porterà in un viaggio divertente e spettacolare. I due conosceranno numerosi personaggi strambi, tra cui una specie di struzzo: Kevin (simile al protagonista del corto Pixar: For the Birds), un cane simpaticissimo parlante; ma anche quello che sarà il loro nemico numero uno.
Lo spettatore adulto si riconoscerà sicuramente nel personaggio di Carl: disilluso, deluso dalla vita, attaccato alle proprie cose. Lo spettatore più piccolo, al quale si presume i cartoni siano principalmente rivolti, si identificherà molto bene con Russel, un piccolo esploratore voglioso di vivere e conoscere, ma senza l'esperienza necessaria per farlo.
Ottima la realizzazione dei personaggi e dello sfondo da parte degli animatori Pixar (come al solito d'altronde). Le movenze di Carl sono perfette e ricordano appieno un anziano. Fantastici e molto ironici i cani. Ottima la scelta di doppiaggio italiana, affidando la voce di Carl a Giancarlo Giannini, e non puntando su personaggi del mondo tv, come spesso accade.
Il film è ricco anche di buoni sentimenti, e la Pixar ci insegna che sfogliando l'album dei nostri ricordi, non c'è niente di più bello che la quotidianità e la vita vissuta normalmente, un'avventura difficilissima.
USCITA CINEMA: 15/10/2009
REGIA: Pete Docter, Bob Peterson
SCENEGGIATURA: Bob Peterson
ATTORI: Giancarlo Giannini, Arnoldo Foà, Neri Marcorè
Poetico e commovente, soprattutto nei primi venti minuti :)
RispondiEliminaFilm da vedere.
A proposito, auguri in anticipo :)
Assolutamente da vedere. Ricambio gli auguri:)
RispondiEliminaCon mio figlio lo abbiamo visto senza esagerare una trentina di volte. Stupendo.
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