Voto 6,5. Battute e frasi con il doppio senso, su questo film, se ne potrebbero fare a bizzeffe. Come ad esempio se avete cinque minuti di Tempo, leggete questa recensione. Oppure non vi ruberò molto Tempo, parlando di questo film. O ancora siete ancora in Tempo per vedere o non vedere In Time. Sia che leggiate la recensione o vediate il film, non sarà Tempo sprecato.
Comunque Basta a perdere Tempo, e parliamo di In Time, film di Andrew Niccol.
In realtà, poco tempo fa, già avevo accennato in questo blog, la sinossi e alcune dichiarazioni dei protagonisti, tratte dal comunicato stampa ufficiale della Medusa, fornitemi dal viral media
Mosaicoon. Questo è il
link per accedere al precedente post.
Il primo ad essere incuriosito dalla trama, e dalla originalità del film sono stato io. Buona anche la copertura pubblicitaria, che ha mostrato a più riprese il trailer anche nelle reti generaliste.
Ecco in sintesi il concetto del film:
Viviamo in un mondo in cui Il tempo è denaro, letteralmente. Chi ha più tempo è più ricco, ed ha più vita a disposizione. I poveri lavorano per guadagnare più tempo per vivere, ma il costo della vita aumenta sempre più, e non bastano neanche gli straordinari per sopravvivere. Ad esempio trovo scandaloso che il prezzo di un viaggio in autobus costi due ore di vita, assurdo.
Dato questi "prezzi orari" il mondo è diviso in due parti: quella dei ricchi e il mondo dei poveri. Da un lato il tempo è dilatato, eccessivo, si può persino arrivare a più di 100 anni. Dall'altro il tempo è vita, è prezioso, bisogna correre per risparmiare del tempo utile, da investire su altro tempo da guadagnare.
Senza fare nessun nome di protagonista, sembrerebbe che il film parli della realtà in cui viviamo. Ottima la costruzione simbolica effettuata da Andrew Niccol, anche sceneggiatore del film.
Il primo aspetto meno realistico, ma non per questo non bello e non efficace, è l'aspetto esteriore dei personaggi che caratterizzano questo mondo. Tutti infatti, al compimento del 25esimo anno di età, smettono di invecchiare fisicamente, mantengono sempre il loro aspetto. Tutti vengono dotati di un "Orologio digitale" in cui è indicato il tempo che gli resta da vivere, che corrisponde anche ai soldi che hanno a disposizione per comprarsi ciò che vogliono. Una macchina ad esempio per alcuni potrebbe costare una vita di lavoro, per altri un minuto. L'Orologio temporale è paragonabile ad un vero battito cardiaco, come se la funzione fisica del cuore avesse perso smalto, in confronto a quella del denaro.
Altro elemento stampato sul braccio dei protagonisti, è l'eterna lotta alla sopravvivenza.
Anche su questo aspetto è possibile riscontrare elementi realistici, come ad esempio il fatto che i ricchi cercano di conservare il loro aspetto fisico abbastanza giovanile, attraverso interventi chirurgici. Per qualche (forse più di qualche) ricco In Time, sarebbe la soluzione ideale, la vita perfetta.
Altro tema è quello della capacità contributiva. Ognuno all'interno del film o della vita, contribuisce attraverso il proprio tempo/denaro al mantenimento del sistema, per evitare collassi o crisi stratosferiche.
Nel film la Guardia di Finanza è sostituita da un guardiano: Raymond Leon (Cillian Murphy), controllore del tempo. Il suo compito è quello di controllare che il tempo sia ripartito come di consueto, e riscontrare se ci sia qualche strano movimento di tempo.
Anche gli spazzini sociali: i Minute Man, capitanati da Fortis (Alex Pettyfer), hanno il loro ruolo.
In Time, data questa sovra-struttura, racconta la storia di Will Salas, interpretato da Justin Timberlake. Quest'ultimo rappresenta la parte povera del mondo, nello specifico il ghetto di Dayton. Lavora per guadagnare altro tempo. Praticamente vive alla giornata. Un bel giorno mentre è tranquillo in un bar, salva dalle grinfie dei Minute Man: Henry Hemilton, un ricco stanco di aver vissuto troppo tempo.
Quest'ultimo, il giorno seguente gli regalerà una grossa cifra temporale.
Molto bravo nell'interpretare il protagonista, Justin Timberlake rappresenta il classico eroe buono, che vuole sovvertire il corso delle cose. Una sorta di Robin Hood moderno alla caccia del tempo, rubato dai ricchi a scapito dei poveri.
La protagonista femminile è Sylvia Weis, figlia del ricco magnate temporale, possessore di grandi industrie e ricchezze. A vestire i panni di quest'ultima è Amanda Seyfried, che ho trovato più in linea nella versione ricca, e meno quando viene catapultata nel mondo dei poveri.
Questo personaggio è secondo me il maggior punto debole di tutta la storia. Praticamente non cambia atteggiamento ed espressione, in base a quanto tempo abbia a disposizione. Nel momento in cui viene derubato il suo tempo, sembra la ragazza più tranquilla del mondo, pronta ad affrontare la situazione con molto semplicità. Addirittura un secondo dopo che entra nel mondo dei poveri, già corre come loro.
Su questo personaggio, Niccol avrebbe potuto immetterci più caratteristiche. Ad esempio più paura, depressione nel momento in cui viene derubata del suo tempo. Credo che se uno sappia di avere molto tempo a disposizione, e poi non ne ha più, un senso di angoscia maturerebbe.
Anche il fatto che sia immediatamente operativa, è sbagliato secondo me. Una che non ha mai fatto nulla nel proprio tempo, ed un secondo dopo diventa una pericolosa ragazza è un tantino eccessivo.
Il cambiamento simbolico, ideologico, etc. non è presente solo nella protagonista femminile, ma in tutta la trama. Niccol, infatti, abbandona l'aspetto emozionale e più profondo, per dar spazio ad un film d'azione, caratterizzato da inseguimenti mozzafiato.
USCITA CINEMA: 17/02/2012
REGIA: Andrew Niccol
SCENEGGIATURA: Andrew Niccol
ATTORI: Justin Timberlake, Amanda Seyfried, Olivia Wilde, Cillian Murphy, Vincent Kartheiser, Matt Bomer, Alex Pettyfer, Johnny Galecki, Elena Satine, Yaya DaCosta, Ethan Peck, Toby Hemingway, Rachel Roberts,Bella Heathcote
Il film mi intriga.Andrò a vederlo.Grazie per la bella recensione.
RispondiEliminaConsigliato, soprattutto per lo spunto iniziale:)
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