The Tree of Life. Documentario religioso sul senso della vita

Voto 5. Premessa d'obbligo riguardo a The Tree of Life, di Terence Malick, è che si tratta di un film per palati fini, per esperti e navigati cultori del grande schermo. Il film è infatti candidato a tre premi Oscar, due dei quali tra i più importanti: Miglior film, Miglior regia. La terza nomination è quella per miglior fotografia, premio al quale il film può seriamente ambire data la bellezza estetica di ciascun fotogramma del film.

Dopo questa breve introduzione, il voto/giudizio sembrerebbe stridere, invece no.

Il cinema è un'arte soggettiva, e come tale opinabile. Certamente non consiglierei The Tree of Life al pubblico amante della commedia italiana; così come al contrario non consiglierei film senza un senso profondo, agli amanti del cinema impegnato. 

The Tree of Life credo che non me lo consiglierei, per il semplice motivo che è noiosetto. Con Terrence Malick, a dirla tutta non sono mai "andato d'accordo". Già una volta mi assopii, guardando The New World, poco meglio è andato con questo suo nuovo film. Credo che anche prendere un caffè con il celebre regista del Texas o dell'Illinois (dato la sua avversione ai media ancora non ha chiarito questo semplice dubbio), potrebbe essere un'esperienza che possa provocare noia.

Oggettivamente, bisogna dirlo, il film di Malick ha due aspetti che è impossibile mettere in discussione.

Primo luogo: Il guscio estetico. The Tree of Life luccica di cinema. Ogni immagine ammicca l'occhio allo spettatore di buon gusto. Fotografia perfetta, regia altrettanto. Ogni cambio di camera, introduce un punto di vista differente. Inquadrature che riprendono alle spalle il protagonista, dettagli molto ravvicinati, inquadrature dal basso verso l'altro, etc. Lo spettatore viene sempre portato a stretto contatto con i protagonisti, e con il loro ambiente circostante.

Oltre al guscio estetico ed esterno, oggettivamente impeccabile è anche il tema che affronta: Il senso della vita, della morte, della nascita delle cose e del mondo, del microcosmo familiare in cui ciascuno di noi cresce.

Terrence Malick ci conduce subito all'interno della famiglia O'Brien. Ci ritroviamo nel bel mezzo di una situazione drastica: la notizia di un figlio morto. Le immagini della luminosità della casa, sono tra l'altro, nettamente in contrasto con la durezza e drammaticità della notizia/morte.

Inizialmente non sappiamo nulla di quest'ultimo: età, anni, com'è morto? perchè? dove? 

Ma ciò, capiremo presto, non ci interesserà molto, così come non sarà obiettivo del regista chiarire questo punto.

Il vero interrogativo è perchè moriamo? Perchè viviamo?

Malick certamente (o almeno credo) non è Dio (nel caso poi esistesse davvero), e quindi una risposta non riesce a darcela. Anzi si fa promotore del pensiero dello spettatore colto e riflessivo sulla nostra natura teologica, ponendosi domande sul Perchè di tutto. Nel farlo, il regista, si traveste dai suoi protagonisti, o meglio della loro voce.

Le domande sulla vita, nascono dalla morte. Dove sarà finito il nostro caro? Perchè proprio lui? Ci sono un sacco di ladri, assassini, politici, perchè ucciderebbe una persona buona? Dio è cattivo? Perchè viviamo?

Anche il tema presentato ed affrontato da Malick è certamente degno di rilievo.

A lasciarmi un pò perplesso, è stato il come. Sicuramente troppo lento, anche se non basta una vita capire perchè viviamo. Due ore e diciannove per esporci il discorso del classico cane che si morde la coda sono un pò troppe. E si, perchè se si parla di una cosa che nessuno può sapere, non si può far altro che tornare al discorso iniziale senza alcuna risposta. Certo forse ne usciremo con una pace interiore accresciuta, ma sempre dubbiosi rimarremo, e credo lo sia anche Sean Penn nonostante il suo viaggio "onirico".

The Tree of Life dopo la nascita del mondo, della natura, degli alberi, degli esseri animali; ci porta nella casa degli O'Brien. Qui assistiamo alla costruzione del loro piccolo mondo, attraverso la nascita dapprima del piccolo Jack, e poi degli altri.

La famiglia ci viene mostrata nei momenti della loro quotidianità; mentre giocano, suonano, mangiano, e mentre la signora O'Brian (Jessica Chastain) si bagna i piedi con un annaffiatore per giardino.

I piccoli crescono, giocano e cominciano a pensare alla vita con testa propria. Il Signor Padre O'Brien (Brad Pitt) li educa scrupolosamente, con un addestramento tendente al militare. 

La vita secondo il "cattivo" O'Brien, sarà ben più cattiva di qualche ordine casalingo.

Mamma O'Brien è invece la classica donna religiosa, credente al qualcosa di più del terreno.

Gli ordini non piacciono a nessuno, perciò col passare del tempo e crescendo i piccoli di casa O'Brien si sentiranno meglio senza il loro padre/padrone.

Ma la vita è qualcosa dei piccoli dissidi e crescendo lo capiranno tutti.

Chissà che dopo la morte, in quell'altro luogo, non venga trasmesso ripetutamente The Tree of Life di Terrence Malick. E chissà cosa ne penserà di questo Fantozzi, vale a dire una sorta di italiano medio.... 

Se qualcuno lo sapesse, non esitasse a commentare nel riquadro sotto al post....

USCITA CINEMA: 18/05/2011
REGIA: Terrence Malick
SCENEGGIATURA: Terrence Malick
ATTORI: Sean Penn, Brad Pitt, Joanna Going, Fiona Shaw, Tom Townsend, Jessica Chastain, Jackson Hurst