Voto 4,5. La premessa d'obbligo che va fatta per questo romanzo è che non si tratta di un thriller puro (anche se catalogato in questo genere), ma piuttosto di un horror con risvolti fantastici e paranormali. Non proprio il mio genere preferito, con relativa mancata soddisfazione nella lettura.
La domanda verrebbe spontanea, e me la pongo da solo: Che l'ho comprato a fare?
Come detto il libro (o meglio l'e-book in quanto ho letto questo formato) era etichettato come thriller, la trama era abbastanza interessante, la copertina molto bella, il prezzo accessibile (4,99 euro per il formato epub).
In prima pagina, in due differenti versioni: una con sfondo giallo, l'altro rosso; c'è un signore incappucciato che sembra salire delle scale, appoggiato ad uno strano bastone. Ma in lui si può anche vedere la morte, con una falce che fa il suo ingresso nel mondo reale. Entrambe le interpretazioni sono abbastanza pertinenti con la storia raccontata da Lorenza Ghinelli, nel suo primo romanzo.
La copertina non si limita a mostrare l'immagine e come spesso accade per i libri thriller c'è una frase: Un caso letterario, per mesi ai primi posti delle classifiche.
Questa frase secondo me si rivelerà un autogol clamoroso per questo romanzo, in quanto (non mettendo naturalmente in dubbio i dati di vendita che sono certificati), aumenta le aspettative per il lettore.
La storia è abbastanza scorrevole anche se poco coinvolgente. L'autrice utilizza frasi e capitoli brevi, filastrocche inquietanti, che conducono velocemente il lettore sino alla conclusione.
Detta in parole povere, Il divoratore mi ha ricordato il libro/film IT di Stephen King; possibile anche l'accostamento con Dorian Gray ed il suo famoso ritratto.
Il romanzo di Ghinelli narra di alcuni ragazzi alle prese con uno strano vecchio, anche in questo caso (come per le copertine) sono due le trame che circolano:
TRAMA 1. Denny ha solo sette anni, una madre tossica, un padre folle e alcolizzato, dei compagni di scuola che lo maltrattano e lo considerano pazzo. Quando è solo, per vincere il terrore inventa filastrocche inquietanti. Ha un unico amico, che si fa chiamare Uomo dei Sogni: è un vecchio crudele, trasandato, con un bastone in mano. Se qualcuno fa del male a Denny, l'Uomo dei Sogni non perdona. Arriva e vendica. Pietro di anni ne ha quattordici. È un autistico geniale col dono del disegno. Unico testimone oculare delle aberranti sparizioni di alcuni ragazzini, Pietro fa la sola cosa che gli riesce in modo esemplare: disegna ciò che ha visto. E ciò che ha visto è agghiacciante. Nessuno gli crede, nessuno tranne la sua educatrice professionale. Alice: quei disegni le tolgono il sonno e la precipitano nell'incubo, le ricordano qualcosa che molti anni prima aveva cercato di rimuovere... Ma ora il passato ritorna e travolge. E deve essere fermato.
TRAMA 2. Pietro è un bambino autistico. Non riesce a comunicare con il mondo esterno, ma nei suoi disegni rappresenta tutto quello che vede, in ogni dettaglio. Un giorno un gruppo di ragazzi del quartiere lo prende di mira e si accanisce violentemente contro di lui. Lo fa assistere a una scena di masturbazione, lo insulta, lo deride, gli sputa addosso. Quella stessa sera un ragazzo del gruppo scompare sulle rive del fiume. Di lui si perde ogni traccia, e poi, qualche giorno dopo, scompaiono altri due ragazzi, anche il fratello di Pietro, mentre è in sua compagnia. Quando Alice, l'insegnante di Pietro, gli chiede di disegnare quello che è accaduto, nota un particolare inquietante: nel disegno c'è anche un vecchio seduto su una panchina, vestito di nero, con le scarpe bianche e un bastone. Alice conosce bene quel vecchio. È l'uomo degli incubi della sua infanzia. L'uomo dei Sogni. Presentazione di Valerio Evangelisti.
Naturalmente entrambe le trame sono pertinenti, e fanno riferimento a due dimensioni temporali differenti.
Il libro infatti è collocato sia nel 1986 che nel 2006.
Si inizia con l'oggi, ovvero il 2006. Un gruppo di ragazzi, composto da Luca, Francesco, Filippo, si divertono a prendere in giro duramente Pietro, mentre Dario suo fratello non fa nulla per fermarli.
Pietro è un bambino autistico che ama il verde, ma non riesce ad esprimersi con i suoi coetanei. Ama disegnare con il suo Fabriano 4 ed i suoi pastelli, Pietro disegnerà anche questa scena per lui dispiacevole.
Dopo questa brutta disavventura, per Pietro le cose tornano alla normalità, almeno fin quando non scompare Filippo il capo banda. La sua sparizione è davvero misteriosa, i suoi vestiti vengono ritrovati in perfetto ordine, ma di Filippo nessuna traccia. Un caso da X-Files, come intitola un articolo di giornale all'interno del libro, che racconta della sparizione del ragazzo.
Nel 1986 agisce Danny un bambino sfortunato. Mamma tossica che vuole le sue pillole, padre alcolizzato e manesco, anche se pittore. Danny è vittima del bullismo, i compagni gliene fanno di ogni colore, lui tiene botta. Danny è solo, sia a casa che a scuola. Si diverte a comporre filastrocche osservando i quadri di suo padre, uno in maniera particolare lo attrae: quello di un vecchio con uno strano bastone.
A fare da collante tra le due epoche differenti c'è Alice. Quest'ultima è l'insegnante di sostegno di Pietro, nonchè compagna di scuola nel lontano 1986 di Danny. Sarà lei ad indagare sul caso, esponendosi in prima persona.
Alice a differenza dei due ragazzi, non viene descritta minuziosamente, ma solamente attraverso il suo diario che molto spesso racconta dei suoi sogni.
Il divoratore. Lui e là, ci vive intorno, ma la notte fa ritorno! Nella casa lungo il fiume, non c'è vita e non c'è lume, ma c'è un cielo appeso al muro, lui ti guarda a muso duro. Non guardarlo, non cercarlo. Se ti vede tu gli credi! Se gli credi lui ti vede!
La base della storia è senza dubbio interessante. Le storie di ragazzini alle prese con qualcosa di misterioso sono sempre affascinati, anche perchè questa è l'età in cui si ha più coraggio ma nel contempo più paura.
Farsi la pipì addosso in quell'età è quanto di peggio ci possa essere poi. L'inizio de Il divoratore procede appunto in questo senso: ragazzini coraggiosi che nulla temono e affrontano ogni sfida.
La prima parte si divide appunto tra la storia del gruppetto e quella di Pietro e le sue difficoltà.
Nella seconda parte invece le storie di Denny ed Alice prendono il sopravvento sulla parte iniziale.
Il problema principale è che le due dimensioni temporali paiono abbastanza scollate e poco amalgamante, tanto è vero che le scomparse dei ragazzini vengono quasi dimenticate, così come Pietro che diventa un oggetto utile solo per l'indagine sul rinominato Divoratore/Uomo dei Sogni. Vengono di fatto abbandonati i problemi mentali del ragazzo, che nella prima parte sembravano essenziali ai fini della trama.
Da elogiare comunque l'autrice che per il suo primo romanzo si è cimentata in una storia davvero complicata, fantasiosa, e accostabile ai grandi dei racconti horror. Le conseguenze di questo rischio, dipendono comunque dalla soggettività del lettore che possono apprezzare o meno l'opera. Consigliato maggiormente per gli amanti del genere horror, con protagonisti adolescenti.
non l'ho letto. il tuo voto è un po' scoraggiante. la trama non sembra male, magari da leggere per passare il tempo
RispondiEliminaSe ti piacciono i racconti horror, potrebbe interessarti. Se ami il thriller/giallo classico o psicologico non è il romanzo più adatto. Appartenendo a questa categoria non l'ho apprezzato più di tanto, da qui scaturisce il voto basso:)
Eliminanon l'ho letto nemmeno io ma credo che farà a meno..grazie per la recensione
RispondiEliminaL'ho trovato un libro interessante, magari a volte con qualche passaggio non proprio brillantissimo o originale, ma in generale per essere un esordo è un libro passabile...non un capolavoro, non un disastro...
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