Voto 7. Di film drammatici in cui
si affronta il tema della morte di una persona cara, ce ne sono davvero tanti.
Ultimo di questo filone è Paradiso Amaro di Alex Payne con George Clooney,
attore protagonista. Il film ha vinto due Golden Globe (miglior film drammatico
e migliore attore protagonista) ed è stato candidato a cinque premi Oscar (miglior film, miglio regia, miglior attore protagonista, miglior montaggio), vincendo quello per miglior sceneggiatura non originale.
Il titolo originale è The
Descendants, ma la trasposizione italiana inquadra con precisione la
situazione. Il film è infatti ambientato e girato alle isole Hawaii, luogo
riconosciuto per le sue spiagge, il suo mare, il clima, il relax, il
divertimento, in sintesi un Paradiso per le vacanze.
Ma il Paradiso sarà solo
climatico per la famiglia King, almeno nel momento in cui noi spettatori li
conosceremo.
Le prime due scene ci mostrano
infatti, come un avvenimento può modificare la vita di ogni individuo e di coloro i
quali hanno strettissimi rapporti con la persona coinvolta.
Quest’ultima è Elizabeth, moglie di
Matt King (George Clooney), che mentre pratica uno sport estremo in barca, rimane vittima di un
grave incidente. La sua vitalità ed il suo sorriso della prima scena, cedono il
passo ad un’assoluta immobilità in un letto di ospedale: Elizabeth è in coma.
La bellezza delle Hawaii striderà
con la durezza della situazione che Alex dovrà affrontare. Proprio le belle
acque delle Hawaii saranno la causa di tutto questo dolore.
Le rinominate Hawaii sono anche
rappresentate nei costumi, ossia nelle camicie colorate e variegate, nei
bermuda e nei sandali, che sono davvero in contrasto con la situazione che ci
viene presentata.
Scoperta del passato. Sebbene Patricia Hastle ovvero Elizabeth non parli e non si muova più per tutto il film, lei sarà uno dei fulcri attorno a cui ruoterà Paradiso Amaro. Nel film infatti non ci saranno flashback, e la ricostruzione della vita di Elizabeth verrà fatta attraverso
Matt, la sua “dolce metà”
La norma vuole che quando una
persona muore, o è in gravi condizioni, quest’ultima diventa la migliore del
mondo. Com’era brava, com’era buona, com’era bella, che brava madre/padre, che
gran lavoratore, com’era simpatica, etc, etc. Nessun difetto. Esempio di ciò, è
il padre di lei: Scott (Robert Forster), che vedeva quanto di meglio la società poteva offrire, nella figura di sua figlia Elizabeth.
La forza invece di Paradiso
Amaro, secondo me, è invece la ricerca dura e cruda che viene fatta della verità su Elizabeth, sia da Matt che dalle figlie.
Il rapporto tra Matt ed Elizabeth
non navigava infatti in acqua tranquillissime, qualche frizione c’era, cose
semplici, facilmente risolvibili, o almeno secondo Matt. Gli scheletri che ne
verranno a galla invece saranno abbastanza grossi. Un’amante che amava,
possibile richiesta di divorzio nel futuro.
La brava moglie, mamma, figlia è
un po’ meno bella agli occhi di Matt e Alexandra (Shailene Woodley), la figlia maggiore.
Il dolore unisce. Protagonista
principale della pellicola è:
Matt King. Avvocato di successo, ereditiero
fortunato, lavoratore instancabile, Matt nonostante l’abbigliamento non è il
classico vip in vacanza.
Per questa volta Clooney non
interpreta il classico Peter Pan: seduttore, affascinante, ammaliante. Le
uniche donne con cui dovrà rapportarsi sono due minorenni, per lo più sue
figlie.
Il perché il suo rapporto con
Elizabeth, rischi di naufragare (ogni battuta sul mare è puramente casuale) non
ci viene dato di preciso: forse perché lui lavora troppo. Sappiamo che da tre
giorni i due non si rivolgono parola.
Matt è comunque un uomo
abbastanza solitario, lavora molto, risparmia altrettanto. La sua vita cambia
da un giorno all’altro. Non c’è più spazio per il suo egoismo, il quale viene
trasferito a sua moglie ed alla morte.
Nelle prime scene Matt agirà da
solo, come un comandante prenderà le decisioni più opportune: come richiamare
Scottie (Amara Miller), andare a prendere dal college Alexandra. Molto significativa la scena in cui Matt
si fa una bella corsa in ciabatte, alla ricerca del passato della moglie, che
di riflesso significa conoscenza della sua vita.
Anche le due figlie inizialmente
saranno molto indipendenti, mostrando un linguaggio ed un comportamento in
contrasto con l’educazione del padre.
La battuta più cattiva che mi verrebbe da fare è che quasi
quasi il coma della madre non sia tutto questo male per le due ragazze. Scottie
infatti frequentava delle bambine davvero non raccomandabili; Alexandra non
sembrava proprio una santarellina.
Nella seconda parte invece i tre formeranno un vero nucleo
familiare, a cui si aggiungerà Sid (Nick Krause), un amico di Alexandra.
Tra i quattro ci sarà complicità, intesa, voglia di capire,
affrontare e ricostruire.
Man mano il dolore si trasformerà in ricerca di
informazioni, sino a diventare voglia di ricostruire il futuro.
USCITA CINEMA: 17/02/2012
REGIA: Alexander Payne
SCENEGGIATURA: Alexander Payne, Nat Faxon, Jim Rash
ATTORI: George Clooney, Judy Greer, Shailene Woodley, Matthew Lillard, Beau Bridges, Robert Forster, Rob Huebel, Patricia Hastie, Michael Ontkean, Mary Birdsong, Milt Kogan, Amara Miller, Nick Krause
davvero un bel film, meritato l'Oscar che ha vinto..una delle migliori interpretazioni di george clooney, a mio avviso naturalmente
RispondiEliminaD'accordo con te, ottima interpretazione di Clooney davvero abile nell'interpretare Matt...
Eliminafilm carino, ero anch'io stato sul 7.
RispondiEliminaè interessante notare comunque come in italia non abbia ottenuto tutto 'sto entusiasmo come negli USA. scemi noi o esagerati loro?
Se ti riferisci al pubblico italiano direi che l'attenzione è riversa spropositamente sulle commedie nostrane. Riguardo la critica invece non saprei perchè l'abbiano un pò snobbato:)
EliminaPiaciuto, sorprendentemente (temevo di trovarmi immersa in un mare di patetica melassa), anche io starei sul 7, forse 7 1/2. Un grande Clooney.(ne ho parlato di recente anche a casuccia mia)
RispondiEliminaIo avevo sentito parlare abbastanza positivamente di Paradiso Amaro, quindi il mio approccio era già favorevole, cosa che è stata riscontrata poi nella visione del film:)
EliminaAllora per una volta l'adattamento del titolo italiano non è stato negativo :D
RispondiEliminaComunque è in programma, presto lo vedrò anche io! :D
Diciamo che inquadra e riassume bene la situazione, per me può andare per questa volta la trasposizione italiana:)
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