Un romanzo thriller doppio, così come gli autori. Da un lato, abbiamo il classico racconto fatto di omicidi efferati, e di difficile risoluzione. Dall'altro, un thriller psicologico, che cerca di analizzare le turbe della psiche umana, in particolar modo i casi di personalità multipla. Il mix di questi due ingredienti condurrà il lettore in un racconto violento, crudo, che affronta diversi argomenti sulla carta non collegati, in cui sarà difficile cogliere la differenza tra vittima e carnefice.
Voto 8. La Svezia è da ormai un pò di tempo, che sforna romanzi a tinte gialle. Molti sono gli autori che si cimentano nei racconti di questo genere. Nel 2010 (data di pubblicazione in Svezia) a quattro mani ci provano Eriksson e Sundquist, con il loro primo romanzo: La stanza del male.
Nel giro di pochi anni il romanzo viene diffuso in altri paesi, tra cui l'Italia appunto (anno 2011).
Il fatto che sia stato scritto da due autori incide sul libro in maniera positiva dando vita ad un romanzo originale, innovativo ed interessante. Tuttavia almeno nella parte iniziale sembra essere alquanto confusionario.
Molti sono gli elementi che vengono messi in ballo, molti sono i temi che vengono trattati. Alcuni saranno rilevanti, altri saranno dei fuochi di paglia messi lì per disorientare il lettore dal vero fulcro del romanzo.
La cosa chiara è che il romanzo si divide in due parti, inizialmente separate, che via via vanno ad intersecarsi.
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Bellissima la copertina originale |
Le due parti coincidono anche con le due protagoniste principali: Jeanette Khilberg e Sofia Zetterlund.
La prima è un commissario di polizia. All'interno del libro il suo compito sarà quello di indagare su uno strano omicidio che non sconvolge più di tanto la città di Stoccolma. Un ragazzino che nessuno ricerca, probabilmente un profugo/extra-comunitario, è stato ritrovato morto e imbalsamato, nascosto in un cespuglio. Le ricerche del serial killer continuano con un profilo basso: pochi uomini, nessuna fretta. La vittima probabilmente non viene pianta da nessuno, perciò il colpevole va trovato, ma senza troppi affanni e senza pestare i piedi a nessuno d'importante.
Il personaggio di Jeanette viene approfondito anche sul piano extra-lavorativo. Il commissario dedica troppo tempo al lavoro, trascurando suo figlio e suo marito Ake.
Il secondo protagonista è anch'esso una donna. Si tratta di Sofia, una psicologa che ha in cura diversi pazienti. Naturalmente nel suo capitolo viene affrontata la parte psicologica del thriller, caratterizzandosi come la parte più complessa. Sofia infatti è alle prese con diversi soggetti: Tyra Makela, condannata insieme al marito per l'assassinio del figlio adottivo, affetto dalla sindrome dell'X fragile.
Karl Lundstrom, un pedofilo accusato di aver abusato di sua figlia e di altre ragazze, colpevole forse anche di un giro di pedofilia internazionale. Maggiore indiziato come omicida dei ragazzini brutalmente ammazzati.
Non ritengo sbagliato quello che ho fatto. E' sbagliato solo per la società odierna. La vostra morale è infetta. L'istinto è qualcosa di ancestrale. Le parole di Dio non contengono nessun divieto contro l'incesto. Tutti gli uomini desiderano quello che desidero io, un desiderio antico che dipende dal sesso.
Altro paziente sarà Samuele Bai, un ex bambino soldato, in cui si riscontrano personalità multiple.
Il caso che sembra più interessarla è quello di Victoria Bergman, donna con un oscuro passato, che pare nascondersi dietro altre personalità. Emblematiche le sue audiocassette che Sofia ascolta di continuo per capire e scandagliare la personalità di quest'ultima.
Era come se nella personalità di quella donna mancassero diversi pezzi. Durante le sedute era emerso che nell'infanzia e nell'adolescenza di Victoria c'erano molte esperienze traumatiche che non riusciva a elaborare.
Attraverso Sofia, vengono quindi introdotti tre temi abbastanza importanti: pedofilia, bambini soldato e personalità multiple. Quale sarà il più importante, e quali invece saranno una sorta di fumo negli occhi del lettore?
Anche per Sofia la vita privata non è rosa e fiori, anzi. La psicologa esce da una storia importante con Lasse, mentre con il suo nuovo ragazzo Mikael c'è qualche frizione.
Il padre si era tolto la vita proprio prima che si incontrassero e Mikael non ne aveva mai voluto parlare.
Ottima quindi la scelta degli scrittori di non puntare sulla solita trama in cui i due protagonisti (uomo, donna) finiscono per innamorarsi.
Tuttavia come ovvio aspettarsi, le due protagoniste si incontreranno nel corso del romanzo, motivazione: Jeanette ha bisogno di Sofia, in quanto psicologa, per venire a capo dei suoi omicidi, in cui appunto sarà indiziato anche Karl Lundstrom.
Per non farsi mancare nulla Eriksson e Surdquist inseriscono un altro capitolo dedicato ad una stanza: la stanza del male appunto. Protagonisti sono una donna ed un bambino che si incontrano su un treno.
La stanza nella quale lo condusse era bianca. Lo fece sdraiare su un letto molto ampio e gli diede qualcosa di caldo da bere. Aveva quasi il sapore del tè di casa, e si addormentò prima ancora di finire la tazza.
TRAMA UFFICIALE: In tutta la sua carriera, l'ispettore di Polizia Jeanette Kihlberg non ha mai visto niente di simile: il corpo giace seminascosto in un cespuglio in uno squallido quartiere periferico di Stoccolma. Un ragazzo, una vittima di un omicidio brutale, un cadavere perfettamente mummificato. Jeanette capisce che da sola non può farcela, il suo intuito investigativo non basta per capire quali abissi nasconde la mente che ha concepito questa messa in scena. Chiede aiuto a Sofia Zetterlund. psichiatra, esperta di personalità multipla. Al primo omicidio ne seguono altri, tutti con le stesse modalità. Jeanette e Sofia incominciano insieme un viaggio all'inferno, alla ricerca di un serial killer. Tutte e due si pongono le stesse domande: quanto deve soffrire una persona per trasformarsi in un mostro? E quanto stravolgerà la loro vita questa caccia all'uomo, questa guerra contro il tempo e contro la distruzione? Un libro duro e cupo dal ritmo incalzante, un thriller che spicca in un panorama letterario nordico ricco di autori di bestseller come Stieg Larsson e Lars Kepler. Un esordio che è diventato un caso editoriale nel Nord Europa, che ha stupito la critica e che è balzato in vetta alle classifiche. Un romanzo sul male che trasforma la vittima in carnefice, che si insinua nel lettore e che non lo abbandona più...
AUTORE: Jerker Eriksson, Hakan A. Sundquist
ANNO: 2011
NAZIONE: Svezia
PAGINE: 463
EDITORE: Corbaccio
Vista l'ottima recensione, me lo sono segnato.E' tra i prossimi acquisti.
RispondiEliminaBuona domenica :)
Grazie:) Si te lo consiglio un bel thriller, inizialmente un pò confuso, ma nello sviluppo tutto diventa più chiaro, fino ad un finale abbastanza enigmatico....
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