La guerra è dichiarata è un film autobiografico, in cui Valérie
Donzelli racconta una bruttissima esperienza vissuta dalla sua famiglia: la
scoperta di un tumore al cervello del piccolo Adam.
Essendo
un'esperienza vissuta in prima persona, la regista sarà anche attrice e insieme
al suo ex.-compagno, darà vita alla coppia Romeo - Giulietta, alle prese con i
problemi moderni
Voto 5,5. Nella società moderna
uno dei mali più grandi è il Tumore.
Si tratta di un nemico invisibile, inodore, incolore ma che miete vittime come
quei grossi mostri che popolano le pellicole horror. La cinematografia,
soprattutto nel genere drammatico, ha perciò deciso di puntare su questo grande
Diavolo, le cui sembianze fisiche possono essere notate in ecografie e tac.
Nel corso degli anni i rapporti con questo "mostro" sono mutati, affrontando il tema cancro
in maniera differente.
Lontani sembrano i tempi delle pellicole drammatiche
e strappa-lacrime, che avevano come scopo primario quello di commuovere lo
spettatore, vedi Autumn in New
York.
Forse, anche in virtù delle ricerche mediche e dei
sostegni tecnologici che anche nella vita reale consentono di affrontare e
sconfiggere il cancro in una percentuale maggiore; il cinema ha cambiato
approccio con questo tipo di "sventura".
La malattia viene infatti affrontata più
spavaldamente, con più coraggio, ed anche con il sorriso sulle labbra. Al tumore si dichiara una guerra in
cui non si parte già sconfitti, ma in cui si hanno buone probabilità di
vincere.
Nel 2012, tra le pellicole con maggiore distribuzione,
ce ne sono già due che hanno affrontato l'argomento con lo stesso piglio, a mio
avviso però con risultati differenti. Esse sono: 50 e 50; La guerra è dichiarata.
Se fossero sopravvissuti
alle liti familiari, cosa avrebbero fatto oggi Romeo e Giulietta?
Il loro destino, come scriveva saggiamente Shakespeare o chi per lui, era senza ombra di dubbio
nefasto. Così come quello dei protagonisti del nuovo film di Valérie Donzelli, nel quale
essa stessa interpreta Juliette,
anche il nome dunque rivisitato in chiave moderna. Per le vesti di Romeo, l'attrice-regista,
sceglie quello che un tempo era suo marito: Jérémie
Elkaim.
La guerra è dichiarata è un film autobiografico, in cui Valérie Donzelli
racconta una bruttissima esperienza vissuta dalla sua famiglia: la scoperta di
un tumore al cervello del piccolo Adam.
Il futuro per Romeo e Giulietta nella società
moderna, non poteva essere più nefasto, in quanto per una coppia di genitori la
cosa peggiore è una disgrazia ad un figlio.
Mentre nel passato però, come detto in precedenza, la
tragedia veniva amplificata; in quest'epoca le difficoltà vengono superate ed
affrontate col sorriso e se vogliamo con una certa spensieratezza, in questo
caso secondo me, anche troppa.
La guerra è dichiarata punta forte sull'unione di coppia, sulla forza che
due individui possono trasmettersi. Romeo e Juliette, nonostante il loro nome, non
si danno per vinti, ma affrontano con tranquillità il loro destino, che
li vede genitori di un piccolo malato di tumore.
Che La
guerra è dichiarata punti
sulla coppia, è evidente sin dall'inizio. Valérie Donzelli infatti ci presenta
i due futuri innamorati nella fase in cui si conoscono, si frequentano, si
amano, fanno un figlio ed iniziano a crescerlo.
Il dolore o meglio le avversità vengono viste dal
loro punto di vista, anche perchè sarebbe improbabile raccontare l'esperienza
dal punto di vista di un bambino di 18 mesi.
Nella seconda parte, infatti, per numerose scene il
bambino non viene più visto, mostrando solo il comportamento della coppia.
A mio avviso il
punto debole della pellicola, è quello di aver affrontato in maniera forse
troppo leggera e/o originale, il "combattimento" della coppia. Certo
abbattersi di fronte ai problemi oltre ad essere indice di scarsa forza, a
lungo andare può risultare non produttivo; ma affrontare in maniera così
"allegra" il tumore di un figlio è un tantino eccessivo, anche se si
tratta di un film autobiografico. Esempi ne sono le scene
"discotecare" e psichedeliche in cui i due ragazzi, decidono di dare
sfogo al loro dolore ballando in compagnia di amici.
Musica molto presente in questo film, utilizzata come
espressione dei sentimenti; utilizzando invece le parole come una delle armi
per combattere questa guerra.
USCITA CINEMA: 01/06/2012
REGIA: Valérie Donzelli
SCENEGGIATURA: Valérie Donzelli, Jérémie Elkaïm
ATTORI: Valérie Donzelli, Jérémie Elkaïm, Brigitte Sy, Michèle Moretti, Elina Löwensohn, Philippe Laudenbach,Bastien Bouillon
ma come 5,5?
RispondiEliminaquesto è uno dei film dell'anno!
io l'ho adorato proprio per la sua leggerezza...
Dopo Margin Call un altro 5,5 a cui non sei d'accordo:)
EliminaNonostante il tema toccante e rispettabile,a dire la verità questo film non mi ha entusiasmato ed emozionato più di tanto. Anzi mezzo punto in più l'ho dato quando ho scoperto che era tratto da una storia autobiografica:D
non sono d'accordo..invece la cosa più bella è proprio il contrasto tra la rigidità, la tristezza dell'ospedale e le nottate trascorse a fare baldoria per sfogare il proprio dolore e celebrare la voglia di vivere..o anche quando prendono il figlio e lo portano al mare, bellissimo..un film che merita assolutamente..un inno alla vita anche si parla di malattia..concordo sull'utilizzo enfatico del suono
RispondiEliminaNel complesso credo sia un film che piace sia a critica che a pubblico, perchè comunque parla di un argomento molto forte e delicato in maniera "spensierata". A me come dicevo sopra non ha trasmesso niente, mi ha emozionato poco; ho preferito di gran lunga 50 e 50:)
EliminaSi forse anche io ho preferito 50 e 50 ma trovo che anche questo valga
RispondiEliminaPerò la coppia Valérie Donzelli Jérémie Elkaïm non mi dispiace affatto. Nonostante il tuo disappunto circa il punto debole che hai riscontrato nel film, se avrò la possibilità la guarderò senza dubbio! :D
RispondiEliminaSi ti consiglio di guardarlo cmq, il film e la trama sono in sostanza buoni, ma non mi ha colpito a me personalmente, quindi parere soggettivo:)
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