Un thriller che indaga sul dramma di un uomo infelice; sulle
motivazioni che lo spingono a continuare a vivere ogni giorno. Un thriller che
esalta uno dei protagonisti più negativi che il mondo del cinema abbia mai
creato. Un thriller che cerca di minare una delle poche sicurezze degli uomini:
la tranquillità del luogo in cui si vive.
Voto 7,5. Difficile parlare di un film di cui si è già letto
il romanzo, soprattutto se riguarda il genere thriller. La storia infatti si
conosce bene, ed i colpi di scena fondamentali per questo genere, sono noti in
anticipo togliendo il pathos e l’effetto sorpresa.
A parte questi ovvi motivi, devo dire che l’esperienza Bed
time, mi ha convinto ed entusiasmato. Vedendo il film di Balaguerò, credo che
acquisisca ancora maggior forza il romanzo di Marini, sceneggiatore tra l’altro
del film. Proprio per questo il voto finale del film è leggermente maggiore
rispetto a quello attribuito al romanzo; forse anche perché ultimamente è più
difficile trovare un bel film rispetto a un bel libro.
Tuttavia i due Bed time pur avendo le basi fondamentali
identiche, cambiano per alcuni particolari non di poco conto. Per questo motivo
consiglierei la lettura del libro a chi avesse già visto il film, e viceversa.
L’approfondimento sulle similitudini e differenze di Bed time verrà comunque
trattato in un post specifico.
Merito del successo di Bed time di Balaguerò, secondo me va
dato a Luis Tosar, già estremamente bravo in Cella 211.
Ancora una volta, Tosar se la deve vedere con un personaggio
negativo. Si tratta di uno degli esseri più spregevoli che il mondo del
cinema/letteratura, abbia saputo creare.
Finora infatti abbiamo assistito a personaggi violenti, più
che cattivi, mossi da motivazioni psicologiche ben giustificate.
Cesar invece è uno scherzo della natura. La sua vita è
segnata dalla infelicità. Non c’è niente che lo rende felice, nemmeno il suo
lavoro abbastanza tranquillo e socievole.
Cesar è infatti un portiere di un condominio spagnolo. Le
sue giornate sono dedite al servizio degli inquilini della palazzina; ma sin
dal principio si capisce che non tutto per Cesar va per il verso giusto.
Cesar infatti ama rendere la vita difficile al suo prossimo,
vuole che il suo vicino sia infelice, proprio come lui. Come si dice: mal
comune, mezzo gaudio; infelice io, infelice tutti.
Il suo stato d’animo, rende la sua vita perennemente in
bilico tra la vita e la morte. Ogni mattina Cesar, si sveglia e decide se ha
delle motivazioni per continuare a vivere.
La motivazione principale, nel momento in cui lo conosciamo,
è Clara (Marta Etura), un’inquilina del palazzo. Il volto di quest’ultima è in netto
contrasto con quello rabbuiato di Cesar. Clara è una ragazza allegra vivace,
una ragazza col sorriso sulle labbra.
Il motivo che spingerà Cesar dunque a continuare la sua
triste vita, sarà quello di spegnere il sorriso di Clara.
Con lei comincia il vero gioco folle del portiere, definito
dal poco pubblico in sala (vittima della calura estiva): maniaco.
Ogni sera, Cesar infatti, si piazza sotto il letto di Clara,
aspettando il suo ritorno prima e che si addormenti poi. Per maggior sicurezza
l’addormenta definitivamente con un panno bagnato di cloroformio, che non fa
mai bene. Poi comincia il gioco sadico del portiere.
L’originalità dell’opera sta proprio in questo punto. Le
torture serali del portiere non sono in stile horror con coltelli, o altri armi
bianche che danno vita a sangue e splatter. Il “gioco” di Cesar è molto più
succube e perfido, in grado di causare fastidio momentaneo e dolore a lungo
termine; destabilizzando per sempre la psiche del suo vicino.
Attraverso Cesar, il film cerca di minare quelle che sono le
poche sicurezze che gli uomini possono avere, ad esempio la tranquillità della
propria casa.
Ogni donna che ha visto Bed time, credo che una volta a
letto, abbia controllato sotto il proprio, nella speranza che non ci fosse
un portiere, a meno che non si trattasse di Buffon (della cui squadra Clara
indossa una canotta nel film).
Emblematica al riguardo la frase di Clara, in cui afferma
che stare un po’ fuori casa le ha fatto senza dubbio bene.
Bed time si contraddistingue per ritmi abbastanza lenti ma
che non annoiano e servono per raccontare meglio il mondo di Cesar. La tensione
cresce con il passare del tempo e lo scorrere dei giorni. Bed time resta tuttavia
fedele alla sua natura, non trascendendo mai con effetti speciali e/o in stile
horror, ma attenendosi alla psicologia perversa del suo protagonista.
USCITA CINEMA: 27/07/2012
REGIA: Jaume Balagueró
SCENEGGIATURA: Alberto Marini
ATTORI: Luis Tosar, Marta Etura, Alberto San Juan, Iris Almeida, Carlos Lasarte, Pep Tosar, Petra Martínez, Tony Corvillo
Assurdo: nemmeno un'ora fa una mia amica mi aveva accennato di questo film, non ricordavo il titolo solo che c'era un bed di mezzo...credo proprio che possa essere un film adatto a me :D
RispondiEliminadecisamente d'accordo, come vedrai anche nella mia recensione di domani...
RispondiEliminainteressante..devo vederlo
RispondiEliminaPer quel che mi riguarda, io sono per il "meno horror c'è, meglio è", quindi direi che io avrei escluso a priori questo film, non conoscendo purtroppo il libro. Leggendo la tua rece però credo che un motivo per vederlo magari ce l'ho...;-)
RispondiEliminaSi c'è soltanto una scena un attimino sanguinolenta, per il resto molta suspence e tensione:)
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