Nemesi = Vendetta. Il quarto libro di Jo Nesbo (il secondo
per i lettori italiani) è esplicito sin dal titolo, parla di vendetta, una
delle caratteristiche che distingue gli esseri umani dagli animali.
Uno dei motivi che spingono il detective Harry Hole a scovare l'assassino della sua amica e collega Ellen.
Voto 6,5. Una delle particolarità dei romanzi di Jo Nesbo e la
sequenzialità. Aspetto che come ogni cosa ha i suoi pregi e difetti. Tra i
pregi va segnalata l’affezione del pubblico verso un personaggio, come nel caso
di Harry Hole. Il lettore sarà quindi curioso di leggere come cresce e si
evolve il personaggio, che in realtà è un lupo solitario che in molte occasioni
si autodistrugge, per rinascere come un araba fenice.
Il difetto maggiore è la serialità del racconto.
Immergendosi nella lettura di Jo Nesbo, una delle caratteristiche che sembra
emergere è quella del racconto a puntate, una sorta di “soap thriller”.
I plot che continuano nel tempo, e sembrano non finire
neanche in Nemesi, sono almeno tre.
In primis lo status stesso di Harry Hole. Troverà la retta
via? Riuscirà a smettere con l’alcool?
In secondo la morte sospetta di Ellen, collega di Hole,
morta ne Il pettirosso (romanzo nel quale conosceremo anche il volto
dell’assassino). Verrà svelato il colpevole? Verrà vendicata Ellen?
In terzo la situazione sentimentale di Harry. Troverà pace
con Rakel? I due formeranno una coppia?
Molti sono quindi i punti interrogativi lasciati in sospeso
da Jo Nesbo, che sono sicuramente un punto da cui cominciare nel nuovo romanzo.
Il problema di fondo, che caratterizza Nemesi, è la
molteplicità degli argomenti e delle situazioni. Oltre al già complesso mondo
del personaggio e dei suoi problemi irrisolti, altri due sono gli episodi che
arricchiscono il romanzo.
Nemesi si apre infatti con una violenta rapina, in cui un
uomo con tuta e volto coperto dopo aver derubato una banca, ammazza una
dipendente. Quest’ultima è colpevole di aver ritardato di alcuni secondi,
l’esecuzione degli ordini del malfattore.
Harry insieme a una squadra guidata da Ivarsson, visionerà
meticolosamente le videocassette della banca, per cogliere qualche segnale
utile ad individuare il ladro/assassino.
Di grande aiuto sarà Beate Lonn, una specialista di analisi
video, membro del team, e figlia di un celebre poliziotto brutalmente ammazzato
durante una rapina.
L’incongruenza principale di questa rapina sarà il rapporto
abbastanza ravvicinato dal punto di vista fisico che legherà la vittima
all’aggressore.
Il caso sarà spinoso e difficile, e per cercare di risolvere
l’enigma servirà la mano di un detenuto di lusso: Raskol. Quest’ultimo è uno
zingaro che negli anni fece parlare per le sue numerose rapine.
Ma la complessità di eventi in Nemesi non terminerà qui. A
movimentare la vita privata e non di Harry Hole, sarà una vecchia fiamma: Anne.
Quest’ultima è un’artista perspicace, che non fa nulla per nascondere il suo
interesse per Hole.
Il temerario poliziotto affettivamente, al momento, è solo in
quanto Rakel e Oleg sono in Russia per risolvere questioni burocratiche. Il
carattere dello sbirro è incline alle tentazioni, a dispetto dei santi, e
perciò in poco tempo si ritroverà tra le braccia di Anna.
Sfortuna vorrà che le braccia di Anna, legata per origine a
Raskol, una bella mattina diverranno fredde e senza vita. La sera precedente alla morte, Anna
era con Hole, al quale cominceranno ad arrivare delle e-mail che dicono di aver
visto e sapere tutto.
Davvero molta è la carne messa al fuoco da Jo Nesbo per
questo romanzo, che al contrario de Il pettirosso segue più strade. Rimanendo
sul confronto con il precedente romanzo, si può dire che Nemesi parte in
maniera più convinta, con un buon ritmo ed una situazione intrigante. Mentre Il
pettirosso comincia a coinvolgere il lettore con il passare del tempo; Nemesi ad un certo
punto comincia a diventare davvero troppo intricato.
Troppe le situazioni che vengono risolte e poi riaperte per
creare un effetto di maggior suspence. Jo Nesbo sembra voler forzare troppo la
mano, riuscendo ad incastrare dei pezzi che alle volte sembrano in più.
La storia è sicuramente ben costruita, ed il vero filo
logico che lega tutte le situazioni è da trovare nella voglia di vendetta che
anima l’uomo e soprattutto i poliziotti che per lavoro devono vendicarsi dei
torti subita da gli altri….
TRAMA UFFICIALE: La caccia agli assassini e l'alcol sono le più
fedeli amanti del commissario Harry Hole. Ecco perché il suo incontro
con Anna, una vecchia fiamma, non doveva essere più che una piacevole
serata. Eppure, il risveglio il mattino seguente non gli riserva belle
sorprese: abbandonato sulla poltrona del suo soggiorno, accusa i postumi
della sbornia e non ricorda nulla della sera precedente. E Anna è
appena stata ritrovata suicida nel proprio letto, un foro di proiettile
alla tempia. Quando una mail anonima lo accusa di essere coinvolto nella
morte della donna, Harry capisce che c'è qualcuno che sta cercando di
incastrarlo.
AUTORE: Jo Nesbo
NAZIONE: Norvegia
ANNO: 2002
PAGINE: 492
Sai amico mio caro , che anche i cavalli , come gli elefanti , hanno uno spiccato senso della vendetta? Aspettano anche anni , ma ricordano i torti subiti e .. stai certo te la fanno pagare....
RispondiEliminaFinora non ho avuto a che fare con i cavalli e gli elefanti, ma nel caso lo terrò bene a mente;) Cmq scarico la responsabilità su Jo Nesbo, relativamente al fatto che gli esseri umani sono gli unici a vendicarsi:)
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