ATM - Trappola mortale è l’ennesimo thriller claustrofobico
che mira ad enfatizzare le paure dovute all’isolamento. Nel complesso il film
di David Brooks sembra un mix tra Frozen e The Strangers, in cui i protagonisti oltre ad
essere isolati dal mondo, saranno perseguitati da un tizio mosso da
inspiegabili manie omicida.
Voto 5,5. Sempre più difficile inventare qualcosa di
originale ed imprevedibile nel mondo del cinema. ATM - Trappola mortale cerca di
essere innovativo, ma in realtà risulta singolare solo dal punto di vista
dell’ambientazione.
Dopo ascensori terribili in Devil; funivie bloccate in
Frozen; inquilini chiusi in casa in The Strangers; giovane sepolto vivo in
Buried; in Atm si decide di bloccare i protagonisti all’interno di un bancomat.
Atm inizia in maniera classica, ovvero rilassata,
tranquilla, con una musichetta che preannuncia un cielo sereno prima della
tempesta.
All’interno di un ufficio ci vengono mostrati i
protagonisti: David (Brian Geraghty) e Corey (Josh Peck), due amici/colleghi che pensano a come divertirsi dopo il
lavoro.
David è un tipo tranquillo, buono, generoso, e timidamente
innamorato di Emily (Alice Eve).
Corey gli da il consiglio di lasciarsi andare, e di tirare fuori
gli attributi maschili, in senso lato, almeno inizialmente.
Armato di coraggio e buona volontà David riesce a far salire Emily sulla sua auto, solamente per un passaggio, ma almeno è un buon inizio.
A guastare la festa è lo stesso Corey che prepotentemente si
infila nella macchina dei due, facendo da candela antipatica e chiacchierona.
Su suo invito il gruppo è costretto a fermarsi ad un bancomat,
che risulterà la stazione più vicina per il loro inferno.
Dopo che i tre, per motivazioni varie saranno all’interno
della cabina, il loro ritorno alla macchina della salvezza sarà minacciato da
uno strano tizio con giaccone.
Cosa vuole questo tizio? Soldi, vendetta? Come fare ad
uscire sani e salvi dal bancomat?
La soluzione più semplice sarebbe quella di uscire e/o
pagare lo sconosciuto soggetto. Sfortuna vuole che il tizio dia, nel corso
della pellicola, prova della sua cattiveria e forza, uccidendo i malcapitati
passanti.
Atm è una sorta di sadica visione per i protagonisti, che
rinchiusi dentro la cabina saggiano le abilità del loro molestatore, osservando
quale potrebbe essere il loro destino se si allontanassero troppo dal loro rifugio
che è però nello stesso tempo trappola.
Stesso discorso, si può fare per il molestatore mascherato
che osserva e cerca di comprendere quali siano i metodi che i tre poveri
sventurati cercano di adottare per uscire dalla loro trappola, che allo stesso
tempo è rifugio.
Una sorta di gioco con il topo, in cui il molestatore pare
abbia il coltello dalla parte del manico.
Il film potrebbe finire un bel po’ prima se i tizi uscissero
dal bancomat, oppure se il molestatore entrasse nella cabina bancomat; ma
entrambe le parti sembrano ancorate da misteriose calamite.
Perché i tre non provano a scappare? Perché il maniaco non
entra dentro e mostra il suo vero interesse?
Atm nel complesso risulta una film guardabile, che ha buoni
ritmi ed una lunghezza limitata. Il finale si raccorda perfettamente con
l’avvio della pellicola, e fa pensare che in futuro altri luoghi saranno
scenari di violenza e voyeurismo, in cui poveri sventurati dovranno cercare di
cavarsela.
USCITA CINEMA: 17/02/2012
REGIA: David Brooks
SCENEGGIATURA: Chris Sparling
ATTORI: Alice Eve, Josh Peck, Brian Geraghty
l'idea era buona ma lo sviluppo non mi è piaciuto..io direi 4,5-5
RispondiEliminaSi poteva fare di meglio, soprattutto pretestuoso il motivo per cui il killer fa tutto ciò...
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