Lo specchio del male è un thriller psicologico innovativo, anticonvenzionale, che si identifica appieno con il suo protagonista: lo scrittore Orazio De Curtis. Un romanzo con un nuovo stile narrativo e linguistico più vicino alle nuove generazioni.
Voto 7,5. Su
questo romanzo ammetto di essere un po’ di parte per due motivazioni.
La prima perché sono un fan dello Zoo di 105, programma radio più vero a mio avviso, rispetto agli altri concorrenti, vedi Ciao Belli di
Radio Deejay. Quest'ultimo secondo me copia perbenista e politically correct della
trasmissione radiofonica più bastarda in circolazione (tanto per utilizzare la
terminologia di Davide Simon Mazzoli).
Vi chiederete voi: cosa centra questa disputa sui programmi
radio? Qualcosa significa, perché lo stile utilizzato dallo scrittore Mazzoli è
abbastanza in linea con quello dello zoo di 105. Il motivo è semplice, Davide
Simon è cugino di Marco Mazzoli, speaker nonché ideatore dello zoo. Insieme i
due hanno pubblicato il libro: Radio-grafia di un Dj che non piace. La mia vita dentro e fuori lo Zoo di 105.
Secondo motivo: il
protagonista scrittore. Ho sempre amato i romanzi in cui gli scrittori
scrivono di scrittori; in quanto li ritengo più sinceri, in fondo e come se si
esponessero in prima persona. In questo caso non so quanto Davide Simon Mazzoli
lo faccia, perché il personaggio da lui inventato è davvero scomodo.
Orazio De Curtis è uno scrittore famoso,
ricco, irascibile, senza peli sulla lingua e nella mente.
Il suo primo romanzo: Voci
nel bosco è stato un successone, che gli ha garantito un futuro agiato con Fama, Equilibrio, Talento e Ricchezza;
ma che stride in compenso con il suo aspetto fisico; infatti a Orazio manca un occhio, qualche dita e ha seri problemi ad un ginocchio.
Vive con sua moglie Sarah, soprannominata la Stronza, alla quale in fondo in fondo
vuole bene; la sua domestica Mangiafagioli
che sopporta a malapena ma di cui ha bisogno.
Orazio è un’antieroe, un personaggio scomodo che parla come
pensa a noi lettori, ma poi si approccia in maniera più “tranquilla” con gli altri
personaggi.
La cosa fantastica di questo romanzo, ma che può anche far
storcere il naso agli amanti del thriller più d’azione è appunto
l’ambientazione.
Il romanzo è
“ambientato” per gran parte nella mente del protagonista. Ci ritroviamo
dentro il cervello di Orazio alle prese con i rapporti interpersonali, e la
difficoltà della creazione di un nuovo romanzo. Nulla di più adatto per un
romanzo che ha per protagonista uno scrittore, in quanto appunto la mente è il
vero luogo in cui nascono le storie che noi lettori affamati leggiamo.
Orazio infatti è uno scrittore abbastanza in crisi dopo il
primo successo, fatica a trovare la giusta ispirazione. Insieme a lui infatti,
ci ritroviamo nel processo creativo dello scrittore, fatto di tanti dubbi e
poche certezze.
Attraverso Orazio, secondo me Davide Simon Mazzoli, riesce a
togliersi qualche sassolino dalla scarpa, criticando quello che del nostro
paese non tanto funziona. Davide infatti ha abbandonato Milano per la Florida.
In primis Orazio non sopporta la tv del nostro bel paese,
fatto di tette, culi e tronisti depilati; meglio non va con il cinema italiano
fatto di commedie che poco ricordano quelle del passato; ma ne ha anche per i
matrimoni nati un po’ “per caso” in qualche buio parcheggio; e spara a zero anche sul DioCalcio.
Orazio non si risparmia neanche sugli aspiranti scrittori e
su quelli che riescono invece a pubblicare due romanzi l’anno, dimostrando in
maniera totale la sua sincerità e schiettezza.
Metà de Lo specchio
del male è dedicato a questo lavoro introspettivo su Orazio De
Curtis, che vive una vita da incazzato e superiore nei confronti dei suoi
prossimi. Una vita solitaria, sempre rinchiuso nella sua stanzetta poco
ispiratrice.
La sua triste esistenza muta allorché si espone un po’
troppo nei confronti del mondo esterno. Completamente Nudo, affacciato alla sua
finestra con la luce accesa, una notte decide di dare sfogo alle sue fantasie
sessuali osservando la sua giovane vicina, soprannominata la Miasignorina.
Tutto andrebbe bene, se non fosse che l’osservatore De Curtis, fosse a sua
volta spiato dal giovane Corrado, appena arrivato con la sua famiglia in quel
quartiere.
Quando Orazio si accorge di esser stato scoperto, la sua
vita cambierà drasticamente….
|
Orazio De Curtis, ama avere sul suo desktop
foto di Susan Meiselas. |
Lo specchio del male è un classico thriller psicologico, che
oltre all’originalità del protagonista, presenta un aspetto innovativo nello
stile narrativo e nel lessico.
Davide Simon Mazzoli introduce infatti un nuovo modo di
raccontare, fatto di alternanza di caratteri e dimensioni degli stessi.
Caratteri di scrittura che muteranno in base agli stati d’animo del
protagonista. Voci interiori basse e piccole che circoleranno nella mente del
protagonista, contrasteranno con Grandi grida
esterne.
La terminologia poi non sarà proprio quella da scrittore
perbenista e colto, ma sarà più giovane e affine al vero pensiero. In fondo
quando si pensa non si pensa sempre bene, in italiano corretto e senza
parolacce; ma lo si fa a volte con asprezza, critica e disgusto. Essendo per
molto tempo nella mente di Orazio, il
lettore dovrà stare a contatto con il suo lessico molto affine al suo
carattere, poco adatto a quello dei lettori perbenisti che odiano parolacce e continui
riferimenti sessuali.
Essendo fan dello zoo non posso che essere della prima
campana e appoggiare in pieno questa scelta di Davide Simon Mazzoli, che a mio
avviso risulta più genuina, e meglio rappresenta il carattere del protagonista.
TRAMA ORIGINALE: Orazio De Curtis odia tutti. Odia la moglie, così gentile e remissiva, e quindi insopportabile. Odia la domestica bulgara, con quella faccia triste da immigrata. Odia la cittadina di provincia dove vive. Odia il suo agente letterario, che continua a tormentarlo per sapere quando consegnerà il nuovo romanzo. E soprattutto odia se stesso, un uomo alla deriva, per di più zoppo e senza un occhio e due dita di una mano: le conseguenze del terribile incidente automobilistico che, però, lo ha reso ricco e famoso. Perché è stata proprio quell'esperienza a ispirargli il suo romanzo d'esordio, diventato subito un clamoroso caso editoriale. Peccato che ora il peso della fama lo stia schiacciando e lui abbia perso la vena creativa: ammesso che l'abbia mai avuta. Orazio trova un po' di pace solo la notte, quando si mette alla finestra per spiare i suoi vicini, in particolare la provocante figlia del giardiniere. Un passatempo tutt'altro che innocente e destinato a costargli caro. Una sera, infatti, Orazio si accorge di essere a sua volta spiato da un ragazzino che si è appena trasferito nella casa di fronte. Un ragazzino che il mattino seguente si presenta alla sua porta sostenendo di avere delle fotografie imbarazzanti: è l'inizio di un vortice di ricatti, minacce e sottili violenze psicologiche che costringeranno il grande scrittore Orazio De Curtis a diventare una marionetta nelle mani del giovanissimo aguzzino, che un giorno gli chiederà persino di uccidere per lui...
AUTORE: Davide Simon Mazzoli
EDITORE: Tre60
NAZIONE: Italia
ANNO: 2012
PAGINE: 413
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