Voto 8,5. Continua lo scontro/incontro con il male, del commissario
Michele Balistreri, immenso personaggio nato dalla penna di
Roberto Costantini.
Alle radici del male è in realtà l'iniziazione del giovane Michele al male in tutte le sue forme, rappresentando il prequel di
Tu sei il male, primo romanzo dello scrittore romano/libico.
Data la pubblicazione invertita con prima il secondo episodio e poi il primo, per chi ancora non li avesse letti è possibile affrontarli anche nell'ordine storico relativo alla vita del protagonista. I due romanzi di Costantini saranno seguiti da un terzo romanzo che ne completerà la trilogia.
La scelta dello scrittore di pubblicare prima
Tu sei il male a mio parere risulta ottimale, in quanto il lettore conosce il protagonista all'apice della sua vita e nel pieno delle sue caratteristiche psicofisiche.
Per chi ancora non lo conoscesse,
Michele Balistreri è un commissario tosto e violento, che non si fa scrupoli a picchiare duro i suoi nemici, ammazzandoli alle volte come cani. Spericolato come vorrebbe la celebre canzone di Vasco, Balistreri ama la bella vita e soprattutto le donne, cedendo al loro fascino senza cercare di capirle troppo.
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Un'immagine di Tripoli in Libia. |
Mentre
Tu sei il male ha principio nel 1982 e in Italia,
Alle radici del male comincia nel
1958 in Libia.
Conosciamo il dodicenne Mike tra le sue donne preferite, forse le uniche della sua vita: sua madre Italia e la sua amica Laura Hunt. I tre assieme al resto della famiglia Balistreri (padre Salvatore, fratello Alberto e nonno Giuseppe) e altri vicini, sono intenti a guardare il Festival di Sanremo.
Dal calore familiare iniziale al secondo romanzo per ora finale,
la strada di Michele sarà una lenta discesa verso l'inferno terreno e la solitudine, in cui più volte il male lo conquisterà e più volte lo affronterà. Come dire per combattere il male ci vuole altro male e non avere nient'altro da perdere. Male che molto spesso ha le sue vere radici nel tradimento, sia politico che familiare e religioso.
Ad accompagnarlo nella sua infanzia libica, oltre al fedele ghibli (forte vento dell'Africa) ci sono i fedeli amici:
Ahmed, Karim e Nico con i quali fonda la Mank; e le tentazioni femminili incarnate da
Laura Hunt che rappresenta l'amore, e sua madre
Marlene Hunt che invece simboleggia il sesso.
Alla parte narrativa, Roberto Costantini accompagna una bellissima parte di
ricostruzione storica e politica della Libia.
Lo scrittore è bravissimo a descrivere luoghi e situazioni di questa nazione, tanto da farmi pensare che alle volte un libro narrativo potrebbe risultare molto più utile e formativo di molti libri scolastici, nel racconto della storia e della geografia di un dato paese. Con gli occhi di un protagonista infatti, gli studenti potrebbero meglio identificarsi e analizzare i vari luoghi di studio.
Essendo un libro
thriller/noir è naturale che ci siano elementi di questo genere. Una giovane donna con il suo bambino viene ad esempio brutalmente ammazzata. Poco dopo la stessa sorte spetta alla giovane
Nadia, sorella di Ahmed e Karin e vicina di casa di Michele.
Gli omicidi si devono però scontrare con la società musulmana, che preferisce morti insolute a umiliazioni familiari. Tutto filerebbe liscio se il giovane Balistreri non cominciasse a sviluppare una passione investigativa.
Le sue ricerche vengono però soppresse dalla situazione politica che vede la presa di stato di Gheddafi sulla Libia e che costringe milioni di italiani a tornarsene in patria con la coda tra le gambe.
Grazie a suo fratello Alberto, Michele diventa proprio un commissario, ma la passione che lo spingeva un tempo a individuare l'assassino di Nadia, sembra essersi azzerata.
Nel 1982 ritroviamo il "vecchio" Michele di
Tu sei il male, molto attento alle donne e pochissimo al suo lavoro. Il male interiore sembra essere più forte di quello esterno, sino a che una nuova/vecchia sfida non lo costringe a rischierarsi dalla parte dei buoni e del bene.
Alle radici del male dal punto di vista della strutturazione è abbastanza simile al primo romanzo. Proprio per questo motivo chi ha amato
Tu sei il male troverà forse ancora più completo questo prequel.
I detrattori di Costantini, invece potrebbero sottolineare ancora una volta gli stessi difetti, quali ad esempio un'eccessiva lunghezza (700 pagine) un ritmo non eccessivamente incalzante e a tratti noioso, un'essere prolisso con spunti al limite dell'inverosimile. (Alcune critiche dei lettori e commentatori
Ibs a
Tu sei il Male.)
Io personalmente, invece sono dell'altra sponda letteraria, quella a favore di Costantini e Michele Balistreri, confessando che anche se molto spesso inizialmente mi spaventano un pò i romanzi lunghi, alla fine si rivelano i miei preferiti, con grande affezione ai protagonisti.
Un altro punto a favore di Costantini oltre all'estremo realismo, sono le abilità di narratore thriller. Lo scrittore infatti sebbene non riempia il suo romanzo di continuo spargimento di sangue e violenza, è davvero bravo nel seminare qua e là indizi, gettando quel famoso ghibli negli occhi del lettore per nascondere l'identità dell'assassino.
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