L’impero dei lupi di Jean Christophe Grangé è un ottimo
thriller, che racchiude al suo interno tutti gli elementi del genere: suspence, continui colpi
di scena, azione, morti violente, fughe d’identità, indagini contorte, schema
narrativo complesso.
Voto 8. Non ho letto ancora tutti i libri di Grangé, ma in
quelli trattati finora, ho notato che lo scrittore francese ha a cuore diversi
argomenti. Oltre agli elementi consueti del genere thriller, vedi ad esempio
indagini, omicidi, morti, etc; Jean Christophe Grangé affronta temi quali il
viaggio, i miti classici, e lo studio della mente umana.
Anche ne L’impero dei lupi queste caratteristiche non
mancano, anzi compongono un’ottima base in cui si muovono i protagonisti.
Procedendo con ordine si può innanzitutto dire che questo
romanzo si divide in due grossi macro-capitoli; se si esclude la parte finale
in cui i capitoli per forza di cose si incrociano.
Una parte è dedicata ad Anna Heymes, che tradotto in temi,
diverrebbe analisi della mente umana.
Anna è infatti una donna priva di ricordi. La sua memoria ha
infatti rimosso alcune parti del passato, non riuscendo a riconoscere i volti
delle persone care, quali ad esempio il marito Laurent.
Assieme ad Anna dunque il lettore dovrà addentarsi nei
meandri della mente umana, cominciando una ricerca all’identità perduta, che
porterà a risvolti sorprendenti.
Grangé in questa parte rischia di sfociare più volte nell’inverosimile
e nel fantascientifico, analizzando in maniera medica o meglio neurologica, il
cervello e tutte le sue zone.
Attraverso il medico Ackermann, Anna cercherà di capire cosa
è successo alla sua memoria, e perché non riesce a riconoscere quella che
dovrebbe essere la persona a lei più cara, ovvero il marito.
La seconda parte è invece dedicata a delle indagini più
concrete e meno psicologiche. Tre giovani donne di origine turca sono state
infatti brutalmente ammazzate e mutilate a Parigi, nel quartiere turco.
Ad indagare sul caso sarà Paul Nerteaux, che per sua stessa
ambizione desidera diventare il classico poliziotto dei romanzi thriller, che
in maniera solitaria riesce a risolvere casi complessi.
Ben presto però si renderà conto, che il caso in questione è
molto tortuoso perché si scontra con una comunità molto chiusa, ovvero quella
dei turchi.
Quindi per scalfire questo muro di omertà decide di
avvalersi di un enigmatico poliziotto: Jean -Louis Schiffer. Quest’ultimo è
noto per il suo passato contorto, in cui i suoi risultati sul campo si sono più
volte scontrati con i metodi poco ortodossi utilizzati.
L’investigazione dei due aprirà scenari macabri che
metteranno a nudo un mondo sotterraneo e losco.
In questa macro-storia, Grangé si incuneerà nei misteri
della civiltà turca, nello specifico di organizzazioni politiche totalitarie,
la cui nascita deriva da miti pregressi che hanno il loro fondamento nella
figura del lupo.
La parte finale sarà quella che possiamo definire del
viaggio. Un viaggio fisico in Turchia alla ricerca della verità sull’organizzazione
criminale; un viaggio mentale compiuta da Anna alla ricerca della sua vera
identità.
La domanda che potrebbe nascere spontanea sarebbe: Come sono
legate le due storie?
Semplice, basta leggere L’impero dei lupi per saperlo. Un
thriller in cui ogni verità è incerta, in cui il cammino di tutti i
protagonisti cambierà radicalmente, diventando tutti diversi al termine del
romanzo.
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