Voto 6,5.Paura 3D chiude a mio avviso un trittico di horror italiani abbastanza simili, che comprende oltre al nuovo film dei Manetti Bros: Shadow di Federico Zampaglione e At the End of the Day di Cosimo Alemà.
I tre film sono simili per ambientazione, aspetti della trama e capacità di creare un'ottima suspence con atmosfere davvero inquietanti.
Tuttavia il film dei Manetti Bros ha caratteristiche nettamente più horror, non utilizzando nessun clichè thriller o di mistero.
La trama è abbastanza classica, non discostandosi molto dagli altri film del genere. Dopo un antefatto che anticipa la crudezza della pellicola e titoli di apertura fumettistici ed interessanti, siamo catapultati nella caoticità e tranquillità di Roma.
La musica rap ci presenta in maniera rapida i tre protagonisti principali. Simone (Lorenzo Pedrotti) è uno studente a detta di molti noiosetto. Il suo flirt universitario sembra non decollare.
Marco (Claudio Di Biagio) con la fedele maglia degli Slayer è un'aspirante chitarrista hard rock. Tuttavia la gloria ed i soldi stentano ad arrivare.
Ale (Domenico Diele) è un meccanico, la cui unica fortuna è quella di poter metter mano su macchine di lusso di altra gente.
Un bel giorno Ale si ritrova appunto tra le mani le chiavi della splendida Macerati del Marchese Lanzi (Peppe Servillo, cantante degli Avion Travel). Quest'ultimo starà fuori per un week end, quindi perchè non approfittarne?
Così il meccanico, rompe la routine dei suoi due amici, offrendogli un giro su una vera macchina. La fortuna sembra assistere i tre, che si ritrovano tra le mani anche le chiavi della splendida villa del Marchese.
Naturalmente i tre non si fanno sfuggire l'opportunità e si catapultano subito alla ricerca del lusso mai visto prima.
Questa prima parte, come ovvio, è tranquilla, spensierata. I tre fumano, giocano, bevono; più che ragazzi sembrano tre adolescenti in una serata senza i genitori, a dire il vero.
Le cose cambieranno radicalmente, quando Simone scoprirà un terribile segreto nascosto in cantina.
Passando agli aspetti più tecnici, Paura 3D non avendo costosissimi effetti speciali, gioca molto con la regia e la musica per creare un continuo effetto suspence. Ogni nuova inquadratura potrebbe riservare inattese sorprese. Il pericolo è situato in ogni angolo.
La musica tiene alto il ritmo, soprattutto nella parte centrale e finale in cui la musica rap cede nettamente il passo a note hard rock.
La fase vincente del film sembra appunto quella delle premesse, quella della creazione del terrore e della paura. Una volta arrivati al succo, all'artefice di questo terrore, il film sembra un attimo sgonfiarsi.
Gli stessi registi e sceneggiatori credo se ne accorgano, facendo venir fuori una parte splatter, anticipata in apertura di film. Paura 3D quindi, incappa nei soliti errori/stereotipi del genere horror.
Nonostante ciò il film cerca anche di non tralasciare una morale di fondo, raccontando per immagini La sindrome di Stoccolma, ispirandosi al caso dell'austriaca Natascha Kampusch.
USCITA CINEMA: GENERE: Horror REGIA:Marco Manetti, Antonio Manetti SCENEGGIATURA: Marco Manetti, Antonio Manetti ATTORI: Peppe Servillo, Lorenzo Pedrotti, Francesca Cuttica, Domenico Diele, Claudio Di Biagio
totalmente d'acccordo con quanto scrivi...Natalia Kampusch va di moda ormai, io l'ho nominata parlando di Chained di Jennifer " sono figlia di David" Lynch.
totalmente d'acccordo con quanto scrivi...Natalia Kampusch va di moda ormai, io l'ho nominata parlando di Chained di Jennifer " sono figlia di David" Lynch.
RispondiEliminaMi fa piacere che siamo d'accordo:) Un bel film ma nel complesso sembra che manchi qualcosa per renderlo indimenticabile...
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