Una delle trasmissioni che ha
fatto più tendenza nell’ultimo decennio, è stata sicuramente il Grande
Fratello.
L’Italiano medio si è
immediatamente invaghito di questo show, sia come spettatore che come
partecipante. Voglia di spiare e voglia di mettersi in mostra sono di certo le
caratteristiche principali che questa trasmissione ha fatto emergere.
Negli anni numerosi sono stati i
concorrenti, alcuni abbastanza anonimi, altri dotati di quella che si potrebbe
definire “luccicanza”(termine utilizzato dallo scrittore Piedimonte, citando Shining). Corposo e crescente (prima del declino degli ultimi
anni) è stato il fedele pubblico che si è interessato alle vicissitudini dei
“fortunati” concorrenti.
Voto 7. Se il GF ha conquistato molti
spettatori nel corso degli anni, d’altro canto ha allontanato dalla tv il
cosiddetto pubblico colto. A non avere avuto “la puzza sotto il naso” è stato
sicuramente Stefano Piedimonte, giornalista de Il Corriere del Mezzogiorno, e
fresco scrittore con il suo: Nel nome dello Zio.
Il suo romanzo ha infatti il
Grande Fratello come uno dei temi principali; o meglio la celebre trasmissione
viene utilizzata come pretesto per raccontare una storia in salsa napoletana.
Nel nome dello Zio è quella che
si definirebbe una commedia nera; un giallo ironico, pungente, quotidiano, che
narra con simpatia e semplicità dei clan camorristici nel napoletano.
Naturalmente si tratta di
un’opera di fantasia, che non vuole come Gomorra fare una denuncia, ma bensì
raccontare una storia divertente ma interessante.
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Quartieri Spagnoli, Napoli. |
La storia di base è abbastanza semplice e narra dello "Zio" (un boss della camorra) in fuga dagli sbirri. Quest'ultimi hanno ricevuto una soffiata anonima circa il luogo di residenza del boss, il quale tempestivamente riesce a scamparsela. L'obiettivo dello Zio sarà quello di individuare il traditore che l'ha costretto ad una fuga precipitosa e al rischio del carcere. I membri del clan più vicini allo Zio, a conoscenza di questa situazione ed anche del nome del traditore, decidono di comunicare con il boss in maniera originale. Sapendo che il loro superiore ami a dismisura la trasmissione Il Grande Fratello, "istruiscono" un giovane spacciatore per farlo entrare nella casa, e comunicare in maniera segreta con lo Zio.
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Casa del Grande Fratello. |
Nel nome dello Zio ha una
doppia anima, e il gioco del doppio in qualche modo è ricorrente.
In primis riguarda l’ambientazione. Il romanzo ha “casa” in due luoghi agli antipodi. Da un lato i
poco rassicuranti quartieri napoletani dove sguazzano con spavalderia i vari
membri del clan camorristico dello Zio. D’altro lato, la casa che la maggior
parte degli italiani ha sognato almeno una volta: La casa del GF, piena di
comfort quotidiani e di grandi illusioni e/o promesse future.
Due e opposti anche i
protagonisti principali. Lo Zio è il boss arrivato, temuto, rispettato,
ascoltatati. Anthony è il pusher che occupa il gradino più basso della
gerarchia del clan; un ragazzino “frizzantino” umile ma ambizioso.
Come detto in apertura di post,
la trasmissione GF è composta da due tipi di pubblico, entrambi necessari per
la sua sopravvivenza: chi la guarda e chi vi partecipa.
Stefano Piedimonte abilmente dona
questi due differenti ruoli antitetici ai suoi personaggi chiave. Lo Zio è
infatti un assiduo spettatore della celebre trasmissione. Differenti aneddoti
davvero simpatici ed esilaranti all’interno del romanzo, dimostrano come Lo Zio
non si perda nemmeno un minuto del programma.
Anthony invece sarà uno dei
concorrenti della nuova edizione. Addestrato in maniera assidua da Peppino
O’Fetente (il suo diretto superiore), la sua partecipazione all’interno del
programma avrà uno scopo specifico. La sua sarà una vera missione attinente
naturalmente la camorra.
Oltre ai protagonisti principali,
Nel nome dello Zio è un romanzo che spicca in tutto il suo ricco cast.
Impedibili i soprannomi e il modo in cui questi nascono, dei vari comprimari:
Da Woody Alien a Salvatore Scudiero, passando per Totore Telecom.
La napoletanità viene portata in
scena con allegria, nonostante la situazione losca e sicuramente poco simpatica
nella vita reale.
Intrigante anche la suddivisione, ogni capitolo con uno specifico titolo rappresenta una sorta di
micro-storia, sapientemente collegata al filo conduttore del romanzo.
In sintesi una commedia nera
originale, ironica, pungente, in cui l’azione thriller viene sostituita da un
fine gioco delle parti e delle situazioni.
TRAMA ORIGINALE: Lo Zio è uno spietato boss della camorra. Ha però una fatale debolezza: "il Grande Fratello", di cui non si perde una puntata. Nemmeno se costretto a vivere in latitanza, braccato dall'agente di polizia Woody Alien, soprannominato così per la "bruttezza intellettualoide", che potrebbe incastrarlo grazie a un misterioso informatore. Allora i "guaglioni" dello Zio, scoperta l'identità del traditore, arruolano il pusher Anthony ventenne incensurato, ma in compenso lampadato e depilato per mandargli un messaggio dalla Casa. Dopo un estenuante addestramento, Anthony riesce a superare il provino ed entra nel cast...
AUTORE: Stefano Piedimonte
EDITORE: Guanda
NAZIONE: Italia
ANNO: 2012
PAGINE: 249
Pare interessante, segnato!
RispondiEliminaUn romanzo originale e diverso dai soliti gialli. Se hai voglia di un romanzo simpatico, segnatelo;)
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