Voto 7. Ferro e fuoco è il primo
romanzo di
Romano De Marco, autore del nuovo successo editoriale
A casa del
diavolo.
Si tratta di un poliziesco ricco
di azione, in cui non mancano differenti colpi di scena classici del genere
thriller.
De Marco parte in maniera sprint,
rispettando una delle regole della scrittura noir che vuole un incipit
adrenalinico con i personaggi subito in azione.
Ad entrare in scena sono i
cattivi. Una nuova banda denominata: I Cavalieri dell’Apocalisse, vuole
conquistare Roma. Sulla scia della Banda della Magliana, i quattro soggetti
vogliono diventare i nuovi padroni di Roma.
I metodi utilizzati per questa
conquista sono brutali, violenti e spietati. La prima scena ci mostra infatti
una rapina ad un supermercato Conad, in cui i quattro non solo si prendono il
bottino ma ammazzano a bruciapelo due persone.
Lo scrittore per rendere più
malvagi questi “banditi” disegna brevemente una delle vittime, la giovane
Katia. Questa è una giovane cassiera con qualche problemino personale, aspetta
un figlio da un uomo che non è ancora suo marito e da cui aspetta certezze sul
futuro e conferme sentimentali.
I Cavalieri dell’Apocalisse
spezzeranno tutti i suoi dubbi, stroncando inesorabilmente la sua vita.
All’interno del romanzo diversi
saranno i capitoli dedicati a questi antagonisti, la cui identità sarà “mascherata”
per lungo tempo.
L’attività di questi banditi è
pregressa al romanzo, altri colpi (ad esempio uno ad un’armeria) sono stati
fatti prima della rapina al supermercato. Nel momento in cui li conosciamo, l’indagine
su di essi è già avviata ma gli indagatori non hanno nulla in mano.
Per risolvere la questione viene
convocato l’ex capitano Rinaldo Ferro. Un uomo duro, pratico, cultore delle
arti marziali giapponesi, con un passato enigmatico.
Rinaldo viene caratterizzato da
Romano De Marco, come il classico duro, un poliziotto tutto d’un pezzo che sa
il fatto suo. Ama il gioco di squadra, in particolare con i colleghi Cianfrocca
e Moroni, ma non disdegna la lotta solitaria e a mani libere. Il suo appeal mi
è sembrato molto simile a quello dei classici divi di Hollywood, vedi Bruce
Willis, Liam Neeson, insomma tipi che picchiano.
Il capitano Ferro assumerà quindi
l’onere di ricercare I Cavalieri dell’Apocalisse, dovendo guardarsi le spalle
anche da un terribile nemico del passato, appartenente al cartello messicano.
Ferro e fuoco segna dunque l’ottimo
esordio di Romano De Marco nel mondo del thriller/noir/poliziesco. Un’opera adrenalina,
veloce, ritmata, che non si perde in fronzoli. Un piccolo difetto può essere
una certa standardizzazione dei protagonisti che presentano pochi elementi di
novità, ma nel complesso estremamente funzionali allo svolgimento della
storia.
TRAMA ORIGINALE: Da mesi quattro banditi che uccidono, stuprano e rapinano tengono sotto assedio la capitale, prendendosi gioco delle forze dell'ordine. La stampa li ha ribattezzati "i quattro Cavalieri dell'Apocalisse". Quando, nell'ennesimo attacco a un supermercato una giovane commessa viene uccisa senza apparente motivo, il procuratore capo di Roma capisce che la sua città è davvero in ginocchio e decide di scendere a patti con il diavolo. C'è solo un uomo che può fermarli, anche se il suo rientro in servizio rischia di innescare una escalation di violenza: quando il capitano Rinaldo Ferro, del reparto operativo dei carabinieri, tornerà in scena con la sua squadra, Roma si trasformerà in un territorio di guerra. Ma catturare i Cavalieri dell'Apocalisse non è il solo motivo che ha convinto Ferro a tornare in azione. C'è un doloroso episodio del suo passato su cui è giunta l'ora di fare chiarezza. Una sottile linea di sangue collegherà gli eventi legati all'indagine sui Cavalieri a quelli che quattro anni prima causarono il suo allontanamento dall'arma dei carabinieri. Gli spiriti delle vittime hanno sete di giustizia... e Rinaldo Ferro ha intenzione di placare quella sete. Ad ogni costo.
AUTORE: Romano De Marco
EDITORE: Pendragon
NAZIONE: Italia
ANNO: 2009 - 2012
PAGINE: 291
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