Oggi ho il piacere e l’onore di
intervistare una grande autrice del panorama nazionale: Carla Vistarini, vincitrice
di un David di Donatello e alcuni Telegatti ( non ricorda più nemmeno lei quanti sono, in realtà, ma
siamo sui 12/13...) , il Premio della
Critica Discografica, due volte: con "La voglia di Sognare" per
Ornella Vanoni, e "La Nevicata del '56" per Mia Martini; ecc.. Il suo
curriculum parla da solo, per chi volesse approfondire la questione, su
Wikipedia può trovare una pagina dettagliata di quanto finora ha fatto
questa autrice.
Salve Carla e benvenuta sul mio
blog.
1) Come detto in apertura, la tua
carriera lavorativa è ricca ed importante. Da pochissimo è stato pubblicato il
tuo primo romanzo:
Città Sporca. Da cosa scaturisce la tua voglia di scrivere
un romanzo?
C.V. Forse dal desiderio di lavorare un po' da sola. Un romanzo è la voce univoca
dello Scrittore. Si rende conto solo a se stessi. Quando scrivo per il Cinema, la Televisione,
e anche per la musica, le canzoni, devo sempre misurarmi con tante altre voci, tanti altri gusti, che sono
quelli che convergono attorno a un film, a un programma tv, alla realizzazione
di un disco: attori, produttori,
musicisti, scenografi, ecc.. E' bellissimo e arricchisce molto, ma a questo
punto della mia carriera volevo provare l'emozione della scrittura in
solitario.
2) Perché hai scelto proprio il
genere thriller/noir?
C.V. Perché è il mio preferito anche
come lettore. Sono una lettrice accanita da sempre, addirittura ho imparato a
leggere in età prescolare e non ho mai smesso di divorare libri. Dai grandi classici
ai più popolari. Credo che in letteratura, come nella musica, non sono i generi
che contano ma la bontà del romanzo in sé. E poi penso che la suspense, il
thriller siano un elemento di coinvolgimento formidabile anche per veicolare
temi "alti". Grandi autori si sono serviti degli stilemi del giallo nei
loro capolavori. Penso a Borges, e, andando indietro, a Dante, Omero... sono tutti
giallisti :) colpi di scena, suspense sull'esito del finale della storia, e via
narrando.
3) Come nasce l’ispirazione?
C.V. Per me sempre dal lavoro stesso.
Cioè il lavorare tanto, scrivere e leggere molto porta con sé l'intuizione
giusta che significa l'inizio di una storia, di una scena, di un verso di una
canzone. Non credo nell'ispirazione che scende dal cielo come una scintilla
fantastica che ti illumina d'improvviso. Sono d'accordo con quanto un aneddoto
racconta su Giuseppe Verdi. A un giornalista che intervistandolo gli chiedeva
cosa fosse il Genio, Verdi rispose: il
genio è sgobbare.
4) Per Città Sporca, hai deciso
di puntare su un romanzo corale e di stampo tarantiniano. Con quale personaggio
ti sei divertita e sbizzarrita di più nella sua caratterizzazione?
C.V. Con tutti, perché i personaggi
sono come figli. Lo scrittore li crea ma non li conosce fino in fondo. I
personaggi hanno una vita propria e, finito il romanzo, se ne vanno per il
mondo a viverla con gli altri: i lettori. Comunque quello che mi affascina di
più è forse il Cattivo, il potente Boss che porta il soprannome di
Sùricio.
5) A proposito del personaggio
del Politico che sintetizza molti degli
attuali politici italiani: una domanda
sull’attuale situazione dei nostri politici sarebbe come sparare sulla croce
rossa?
C.V. Purtroppo la situazione politica
italiana, a mio parere, è grave perché i nostri politici, almeno i soliti, sono
fuori dal mondo, vivono in una cittadella di privilegi che li estrania dalla
realtà di noi cittadini e rappresentano tutti i vizi di cui ci dobbiamo
liberare per diventare un paese compiutamente democratico. C'è anche da dire
che noi italiani, purtroppo, non siamo tanto diversi da loro. Se non cominciamo
a farci tutti un esame di coscienza e continuiamo a dare le colpe agli altri
temo che il rilancio democratico, civile ed economico del paese sarà ancora lontano.
6) D’accordo con la tua casa
editrice, la Gems, hai deciso di pubblicare Città Sporca in formato ebook a
solo 1,99 euro. Cosa pensi di questa rivoluzione editoriale e come ti sei
trovata con questa casa editrice?
C.V. Prima di pubblicare il mio
romanzo ammetto che avevo un preconcetto per gli ebook. Ero fra quelli che
dicono "E però come si legge sulla carta non si legge sullo schermo".
E invece c'è voluta questa esperienza per capire la forza dirompente di questa
tecnologia, sia dal punto di vista industriale, la diffusione è praticamente
illimitata, che dal punto di vista culturale.
Ma ci pensi cosa significa disporre, per pochi euro, se non per pochi
centesimi, di un'infinità di letture tra cui avere solo l'imbarazzo della
scelta? penso che questa sia una rivoluzione culturale benedetta di cui si
vedranno i risultati, spero e mi auguro straordinari, nel prossimo futuro. Di
Gems, Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, penso un gran bene, hanno degli ottimi
autori e soprattutto hanno inventato questo Torneo, "IoScrittore",
che consente a molti autori di mettersi in gioco e, in caso di vittoria, di
vedersi pubblicati i propri romanzi.
7) Se il tuo romanzo diventasse
un film, a chi affideresti la regia e quali attori sceglieresti per
interpretare i tuoi protagonisti?
C.V. Naturalmente non potrei che dirti
Tarantino o, in alternativa, i fratelli Coen.
Se fosse un italiano, invece, direi Sorrentino.
8) Classica domanda curiosa. Film
e libri preferiti?
C.V. Come genere ribadisco i thriller,
gialli, noir, ecc. sia per letture che per film, con aggiunta di commedie,
preferibilmente irriverenti, e anche demenziali. Per fare qualche titolo di film : il mio
numero uno assoluto è un classico di Sidney Pollack "I tre giorni del
Condor" a cui rendo omaggio citandolo anche nel mio libro, poi ci sono
tutti i "Marlowe" dei vari decenni, a cominciare dal "Lungo
Addio". Negli ultimi anni un film giallo veramente ben congegnato è stato
"Il Caso Thomas Crawford" con Ryan Gosling e Anthony Hopkins...
potrei andare avanti per pagine e pagine, ma se vuoi dedicheremo un'intervista
o un articolo solo al cinema. Per quanto riguarda i libri, fermo restando che è
difficile fare classifiche quando si ama visceralmente la lettura, posso dire che tra i
giallisti, anche se anomali, amo molto Joe Lansdale, poi Robert Crais, Ilandur
Indridarsson, islandese, i grandi giallisti del passato come Chandler, Hammett,
ecc. ma come ti dicevo, per me anche Jorge Luis Borges è un giallista, oltre
che un genio della scrittura. Poi Roberto Bolano, Patrick Manchette... insomma
fermatemi altrimenti riempio mille pagine di nomi.
9) Progetti futuri? Altri romanzi
nel cassetto?
C.V. Sto finendo il mio secondo
romanzo, quasi completato, che naturalmente è un thriller.
Grazie Carla per la gentilezza e
la collaborazione e un grande in bocca al lupo per i tuoi prossimi lavori.
C.V. Crepi il lupo e grazie a te
Nico.
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