Com’è possibile che l’intera
esistenza di una persona possa essere messa a soqquadro con tanta facilità?
Voglio dire, cosa abbiamo per difenderci? Un fondamentalista religioso
risponderebbe la fede, immagino. Uno scienziato direbbe la conoscenza. Un
medico, la competenza e il progresso. Un poliziotto indicherebbe la sua 9
millimetri semiautomatica. Un politico direbbe la legge. Ma in realtà cosa
abbiamo?
Voto 7,5. Questi interrogativi
sono tratti dal nuovo romanzo di John Katzenbach: L’uomo sbagliato. Come
potrete capire si parla di stalking, si parla di ossessione mescolata ad un
amore malsano.
Credo che chi abbia dei problemi
con qualche stalker non dovrebbe leggere questo romanzo che riesce a risaltare
in maniera realistica il lato oscuro di questi infimi soggetti; o al contrario
dovrebbe leggerlo per studiare un piano B rischioso, pericoloso, e soprattutto
fuorilegge, ma forse l’unico per sconfiggere questi temerari persecutori.
Questa dichiarazione naturalmente va presa con le molle ed è puramente
illustrativa del romanzo.
Lo stalking è diventato ormai una
spietata realtà, e numerosi sono stati i casi nel mondo di questo angusto
fenomeno. In molti casi si tratta di piccole ossessioni di uomini nei confronti
di donne famose, che risultano fastidiose per la vittima ma non eccessivamente
pericolose. Altri casi invece finiscono in tragedia, con lo stalker
ossessionato dalla sua “musa” al punto di ammazzarla, per averla per sempre in
suo possesso.
Chi avrà letto le mie precedenti
recensioni saprà che su i primi due sono rimasto abbastanza interdetto, e il
fenomeno stalking era utile per nascondere l’identità del killer.
L’uomo sbagliato è invece un
bellissimo romanzo thriller, che approfondisce degnamente al questione,
mettendo in luce aspetti poco analizzati dai precedenti. Katzenbach ci racconta
di come lo stalking sia un cancro per la vittima, impossibilitata a vivere la
sua vita in maniera consueta e normale.
La preda in questione è Ashley,
una ragazza normale che studia arte e cerca di guadagnare qualcosina lavorando
in un museo.
Essendo una ragazza giovane ama
divertirsi, uscire la sera, frequentare ragazzi. Purtroppo per lei sulla sua
strada incontrerà “l’uomo sbagliato”: Michael O’Connell. Dopo una sera passata
insieme anche in maniera intima, per Ashley sarà difficilissimo liberarsi di
Michael.
Ashley sarà come una piccola
mosca intrappolata nella ragnatela del ragno Michael, abile tessitore capace di
non far muovere la povera vittima. La metafora è calzante con la cover italiana del
romanzo di Katzenbach.
Come liberarsi? Come uscirne?
Avevo detto che lo stalking è
come un cancro per il perseguitato. Cancro che coinvolge in qualche modo i
familiari della vittima. Ad essere invischiati nella questione saranno: Scott,
padre di Ashley e professore universitario di storia, ex militare; Sally, madre di Ashley, avvocato
risoluto.
Nonostante il rapporto tra i due sia terminato, Scott e Sally
allacceranno i contatti per dare una mano alla figlia in difficoltà.
Ad affiancare i due sarà anche
Hope, compagna di Sally, un’allenatrice di una squadra femminile di calcio.
Questo piccolo team, composta dai
tre soggetti sopra nominati più Ashley, cercherà di capire e affrontare il fenomeno stalking.
L’uomo sbagliato si suddivide
dunque in due squadre: da un lato l’antagonista: lo stalker Michael; dall’altro
i protagonisti che cercheranno prima di difendersi e poi di affrontare il
nemico.
Questa suddivisione si percepisce
anche nella suddivisione strutturale del romanzo. Nella parte iniziale ci sono
numerosi paragrafi, tanti quanti sono i protagonisti.
Proprio per questo, l’inizio del
romanzo sarà un pochino lento, dovremo imparare a conoscere i personaggi e le
loro caratteristiche.
Nel contempo lo stalker avrà già
cominciato il suo oscuro “lavoro”, causando dei piccoli e grandi inconvenienti al mondo dei protagonisti. Questa fase potrebbe risultare un attimino ripetitiva,
ma servirà all’autore per spiegare in maniera più realistica lo stalking, e i
problemi che esso comporta.
Con lo scorrere delle pagine il
romanzo acquisirà ritmo, sino ad arrivare ad un bellissimo epilogo dai risvolti
anche drammatici.
Caratteristica molto particolare
de L’uomo sbagliato di Katzenbach, è anche il suo essere storia nella storia. Al
termine di ogni capitolo, infatti, ci sarà una sorta di scrittore che indaga
sulla questione di Ashley, volto a comprendere come sono andati realmente i
fatti. L’episodio stalking è già concluso, e questo scrittore cerca di mettere
insieme i pezzi per capire se a pagarne le conseguenze sia stato “l’uomo giusto”,
perché una storia d’amore, una storia di odio, non può che finire con un
omicidio….
TRAMA ORIGINALE: Questa avrebbe dovuto essere una storia d'amore come tante, come tante nata per caso e finita senza troppi pensieri. E invece è stata una storia di morte, di terrore. Ashley Freeman è un'attraente studentessa di Storia dell'Arte, benvoluta da tutti. Dopo la scuola lavora in un museo e, nonostante qualche dubbio su cosa fare dopo il college, la sua vita scorre tranquilla verso un futuro di soddisfazioni. È con alcuni amici quando una sera, in un pub, conosce un ragazzo che le offre da bere. Michael O'Connell è alto e robusto, affascinante nei suoi modi disinvolti; lavora come meccanico ma la sua passione è l'informatica. Michael ha qualcosa di magnetico, dietro una scorza d'impenetrabilità, e Ashley commette un grave errore quando cede, quella sera, alla sua corte. Perché lui da quel momento sarà posseduto da un'ossessione sfrenata: stare con lei, per sempre, a ogni costo. A nulla servono i tentativi della ragazza di sfuggire a quel rapporto ogni giorno più opprimente. Come un rabbioso e tentacolare predatore, Michael è intenzionato a mettere sotto assedio la vita del suo oggetto del desiderio, trascinando nella sua vischiosa ragnatela tutti quelli che cercano di proteggerla. Non solo Ashley, dunque, ma anche la sua famiglia cadrà in una spirale di minacce e menzogne messa in moto grazie alle anonime armi di Internet. Come reagire a tale subdola violenza? Fino a dove l'amore può inseguire per le sue strade il male, per affermare il bene?
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