Il tempo per sognare in Italia è
finito già da un bel pezzo. Per chi ancora non se ne fosse accorto, ci pensa
Pierluigi Porazzi raccontando in chiave thriller, una storia che inquadra
alcuni scenari torbidi del panorama nazionale.
Nemmeno il tempo di sognare è il
secondo romanzo dello scrittore friulano, che ritorna in libreria dopo il
bellissimo romanzo:
L’ombra del falco del 2010.
Per la sua nuova storia, Porazzi
attinge ancora una volta ai problemi irrisolvibili del nostro paese,
concentrandosi in particolare sulla sua regione: il Friuli Venezia Giulia, uno
dei territori considerati più miti e con pochi problemi.
Situazioni da cui è invasa l’Italia
quali: eccessivo abuso di potere, corruzione, omertà e soprattutto poca voglia
di crescita morale e sociale.
A pag. 33 di Nemmeno il tempo di
sognare, ad esempio, è possibile leggere una frase lampante che mostra uno
scorcio della nostra realtà:
Spesso quelli che finiscono in
prigione sono soltanto gli anelli più deboli della società, quelli che non ce
la fanno a vivere nella miseria quotidiana, che si rifugiano nella droga o che
cercano di fare una rapina in banca con un taglierino. I veri criminali, in
Italia, non ci vanno mai, in galera.
Voto 7. Per raccontarci queste
ingiustizie, Porazzi attinge al “sottobosco” più losco e che rende meno
orgogliosi i suoi frequentatori: il mondo delle transessuali.
Luogo visto come vizioso,
intrigante ma da non raccontare troppo in giro, per non scandalizzare nessuno.
A finirci sovente ci sono i potenti, assuefatti da ogni tipo di piacere.
Da contraltare a questi
superpotenti ci sono appunto le transessuali, quanto di meno forte ci possa
essere nel nostro ambiente. Uno dei gradini sociali purtroppo più bassi, non
avendo questi individui la possibilità di essere riconosciuti né dalla legge e
spesso neanche dalle loro famiglie.
Una vita nell’anonimato per
queste persone che sguazzano senza alcuna protezione in ambienti molto
pericolosi, tutelati e protetti solamente da altre colleghe.
Malissimo purtroppo va a finire
la storia di Barbie, una transessuale come tante, ammazzata senza nessuno
scrupolo. A volerla morta potrebbero
essere in tanti per svariate questioni, per scoprirlo naturalmente vi rimando
alla lettura del romanzo.
Una classica storia dunque di
omicidio e successive indagini, contornate però dal losco panorama nazionale.
Per analizzare e investigare su
queste faccende, Porazzi si serve ancora una volta dei suoi protagonisti de L’ombra
del falco, con l’aggiunta di qualche nuovo elemento.
I due romanzi sono tuttavia
leggibili separatamente, anche se per alcuni personaggi ne L’ombra del falco c’è
una vera e propria presentazione.
Avremo pertanto Alex Nero, uno
dei veri protagonisti. Un ex poliziotto arcigno, integerrimo, estremamente
positivo che indagherà sul caso Barbie per conto della famiglia di Stefano
Sonnino, l’unico e maggior imputato per la morte della transessuale, nonché fidanzato
di quest’ultima.
A condurre le indagini in maniera
più tradizionale e autorizzata, sarà Raul Cavani una figura nuova e
inizialmente un po’ ambigua che impareremo a conoscere nel corso del romanzo.
Questi sono alcuni dei personaggi
di Nemmeno il tempo di sognare. Una caratteristica abbastanza stabile di
Porazzi è quella di creare infatti romanzi con un ampio cast di personaggi.
Personaggi che saranno utili allo
scrittore per giocare con il lettore, il quale dovrà cercare di scovare l’assassino
da solo prima dell’epilogo. Porazzi è comunque ancora una volta molto bravo a
confondere il suo interlocutore, attraverso falsi indizi e numerose situazioni
complesse.
I capitoli brevi fatti quasi
esclusivamente di azione rendono la lettura di questo romanzo rapida ma non
indolore. Un senso di stordimento, non meno pericoloso del morso di un serpente
Taipan, rimane nel lettore avvolto dalle tenebre dei nostri soleggiati paesi, i
quali necessiterebbero di diecimila Alex Nero e Profeta vari per una ripulita
rapida senza nessun pericolo di ricaduta….
TRAMA ORIGINALE: Nemmeno all'inferno può fare così caldo. È una torrida estate, a Udine, quando il giudice Martello viene chiamato sul luogo di un atroce delitto. In un appartamento del centro è stata uccisa e orrendamente sfigurata Barbie, una transessuale molto popolare in città, che si guadagnava da vivere prostituendosi. L'ispettore di polizia Raul Cavani, a cui è stato assegnato il caso, riesce a procedere in breve tempo all'arresto di un sospettato. Su incarico della famiglia dell'indiziato, anche l'ex agente Alex Nero inizia a indagare sull'omicidio, scoprendo che Barbie filmava gli incontri con i suoi clienti più potenti e facoltosi. L'indagine si sviluppa nel mondo della prostituzione, coinvolgendo personaggi illustri e apparentemente insospettabili. La soluzione del mistero arriverà al termine di un percorso di dolore e di sangue, in cui niente è come sembra e ognuno ha qualcosa da nascondere.
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