L’uomo e l’ambiente un rapporto
non sempre idilliaco. Molto spesso è il primo a prevaricare sul secondo,
immettendo nell’aria sostanze sempre più tossiche che alla fine dei giochi
fanno male all’uomo stesso, in quanto vive in quell’ambiente.
L’esempio più lampante e che mi
riguarda molto da vicino, è quello dell’impresa Ilva di Taranto che pare essere
una delle principali cause di tumori per i cittadini che vivono in questa zona.
Una situazione drastica in cui gli stessi cittadini in un referendum sono
chiamati a rispondere di “quale morte morire”. Chiudendo l’Ilva numerosi
dipendenti rischierebbero di morire di fame come si suol dire; mantenendola
aperta il rischio più grosso sarebbe quello di contrarre malattie gravi.
Su questo scenario, naturalmente
estremizzato, si muove Antonio Grassi nel suo thriller ambientale: Vernice
fresca.
Lo scrittore ci narra di una
situazione abbastanza reale, in cui abbiamo un’azienda potenzialmente tossica
per la gente. La Lgb (Life is Good Bioresearch) è un’impresa che si muove nel
campo dell’ingegneria genetica, volta alla creazione di farmaci potenzialmente
utili per combattere malattie incurabili.
Dunque, rispetto all’azienda
reale citata in precedenza, la Lgb in sostanza cerca di fare del bene, di
produrre per il bene della collettività.
Tuttavia, l’impresa di proprietà
dei fratelli Zanica finisce nell’occhio del ciclone. Due uomini sono ricoverati
in condizioni sospette, si teme il contagio da parte di un virus potenzialmente
pericoloso per la collettività. Chi può essere stato il portatore/diffusore?
Il gruppo Lgb, per via delle sue
attività, è dunque il maggior sospettato, soprattutto dalla stampa locale (La Tribuna)
e da un gruppo di ambientalisti (Gruppo salvaguardia del territorio).
Queste sono solo le prime questioni irrisolte, i primi punti iniziali che nascondo attività ancor più losche che hanno radici nel passato e in diversi paesi.
Per raccontarci questa storia,
Grassi si serve di un cast complesso e realistico. Numerosi sono i personaggi
che per facilità di lettura ci sono indicati ad inizio pagina, in modo da
poterli consultare in caso di amnesia.
La telecamera principale lo
scrittore la indirizza su Dullio Cattaneo, top manager della Life is Good Bioresearch.
Un cinquantasettenne abbastanza confuso sia nella vita privata che nella vita
professionale. A sconvolgergli la vita è Paola Ics, una donna che gli instilla
il seme del dubbio. Dubbio sull’integrità sociale dell’azienda in cui lavora da
tanti anni; dubbio sulla veridicità del rapporto amoroso con sua moglie Olga.
Attraverso Dullio, il lettore potrà
indagare più a fondo sulla questione, scoprendo una realtà che ha radici in
ideali passati che naturalmente possono condizionare le scelte di chiunque.
Come accennato il cast è folto e
Antonio Grassi cerca di caratterizzarlo al meglio. Diverse sono le volte
infatti in cui si sofferma nella descrizione dei suoi protagonisti,
presentandoci i loro interessi, le loro aspirazioni ed anche i loro complotti.
Questa meticolosità nella
descrizione finisce per influire sulla lunghezza del romanzo. 490 pagine ricche
di fatti e descrizioni, ma che si muovono in maniera un po’ lenta. Grassi si
sofferma molto sulla quotidianità, suddividendo i capitoli in fasi della
giornata, impiegando 200 pagine per far trascorrere tre giorni.
Vernice fresca è dunque un
romanzo che va letto quotidianamente, scandendo le nostre giornate insieme a
quello dei protagonisti. Personaggi attori di una vicenda che in qualche
modo già viviamo, vedi l’esempio di Taranto o i continui casi di malattie
portateci dal cibo. Storia che appassionerà gli amanti di queste tematiche, e
che potrebbe interessare chi è in cerca di un romanzo nuovo e diverso dal
classico thriller….
TRAMA: Un fantasma aleggia sulla Terra: lo spettro della contaminazione biologica. La responsabilità della scienza è chiamata in causa nel quarto romanzo di Antonio Grassi che propone con Vernice fresca nuovi inquietanti scenari per il nostro futuro. Se infatti la scienza promette di regalarci utili e strepitose scoperte, è dai potenti della politica e dell'economia che deriva la scelta di una ricerca indirizzata al benessere di tutti, oppure alla catastrofe. Nel libro di Grassi la scienza in questione è la biotecnologia, promossa dall?immaginaria LgB (Life is good Bioresearch), "Moloch padano" di proprietà dei fratelli Tito, Lucio ed Elsa Zanica. A scatenare una sequela di eventi drammatici è la notizia di un presunto incidente di laboratorio occorso alla LgB con conseguente dispersione nell?aria di un virus altamente patogeno. La notizia viene diffusa dal gruppo ambientalista Gst (Gruppo salvaguardia territorio) e dal periodico La Tribuna, quotidiano del borgo a cinquanta chilometri da Milano, fotocopia di Crema, dove risiede il protagonista Duilio Cattaneo, uomo delle operazioni più delicate della LgB. L'intreccio della vicenda, ambientata nell'oggi, presto si rivela più intricato di un dedalo e più pericoloso del salto da un aereo senza paracadute; la trama si dipana grazie all'intervento di attori le cui vite si scontrano e si minacciano vicendevolmente.
AUTORE: Antonio Grassi
EDITORE: Libreria Dornetti
NAZIONE: Italia
ANNO: 2013
PAGINE: 490
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