Continua imperterrita l'incursione di Linus & Savino nel mondo del cinema. Dopo aver ospitato oggi Giancarlo Giannini, i due speaker radiofonici accoglieranno domani mattina Paolo Sorrentino.
Bene, se oggi elargissi gli stessi consigli di ieri, rischierei di essere una delle cause dell'aumento di disoccupazione e delle bocciature scolastiche. Per chi non avesse letto il precedente post, ecco il link:
Deejay chiama Giancarlo Giannini.
Già perchè il programma di Linus e Savino puntuale vi aspetta ogni mattina dalle 10 alle 12, e ogni giorno presenta ospiti interessanti e degni di nota.
Per questo motivo bisogna dunque attrezzarsi in maniera definitiva, magari acquistando un i-pad o un telefonino di ultima generazione che permetta di collegarci sul sito
www.deejay.it, dove poter guardare in streaming la trasmissione.
Due ore di pausa (sia scolastiche che lavorative) sono troppe, dunque giornalmente dovrete scegliere l'ospite che più vi aggrada e assentarvi per circa mezzora. Potete già cominciare domani, scegliendo tra Sorrentino (a partire dalle ore 11) e De Gregori (in studio alle 11:30).
Nonostante ami la musica, io sceglierei il primo ospite che tanto bene sta facendo per il cinema italiano.
Non sono un mago ma credo che Sorrentino, Linus e Savino discuteranno del film: La grande bellezza, già al cinema dal 21 maggio.
Per i pochi sprovveduti, questa è la trama:
Presentato all’ultimo Festival di Cannes e nei cinema italiani al 21 maggio, “La Grande Bellezza” (Indigo Film) è il nuovo film di PAOLO SORRENTINO.
Dame dell’alta società, parvenu, politici, criminali d’alto bordo, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti tessono trame di rapporti inconsistenti, fagocitati in una babilonia disperata che si agita nei palazzi antichi, le ville sterminate, le terrazze più belle della città. Ci sono dentro tutti. E non ci fanno una bella figura. Jep Gambardella, 65 anni, scrittore e giornalista, dolente e disincantato, gli occhi perennemente annacquati di gin tonic, assiste a questa sfilata di un’umanità vacua e disfatta, potente e deprimente.
Tutta la fatica della vita, travestita da capzioso, distratto divertimento. Un’atonia morale da far venire le vertigini. E lì dietro, Roma, in estate. Bellissima e indifferente. Come una diva morta.
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