Recensione In Tenebris
Voto 8. Se con L'anima del male Maxime Chattam aveva
esplorato l'essenza profonda dei serial killer, con In Tenebris (secondo
romanzo della trilogia del male) lo scrittore si addentra nei meandri più
oscuri e perversi della mente umana.
Gli indizi danteschi seminati nel primo
romanzo trovano una giusta collocazione in questa storia, caratterizzata da
luoghi veramente infernali.
Per gestire luoghi così caldi ci vuole un
demone intelligente e spietato, questi è Caliban. Un'entità astratta e concreta
allo stesso tempo, che sembra essere venerata e rispettata da diversi adepti.
Uno di questi è Spencer Lynch che viene immediatamente braccato dalla polizia di Brooklyn, subito dopo la folle corsa di una
ragazza nuda, piena di lividi e con uno scalpo di capelli in mano.
Spencer e la giovane ragazza non sono che
i primi piccoli episodi di un'apoteosi di malvagità e violenza inaudita che
faranno di questo In Tenebris un romanzo cruento ma che guarda attentamente
alla società moderna.
Un mix che ricorderà alcuni film thriller
cult, che non posso citare per evitare spoiler indesiderati.
In Tenebris è un degno sequel de L'anima
del male, che tuttavia si può leggere indipendentemente. Qualche citazione al
primo episodio è presente, ma non influente ai fini della nuova storia.
Chattam si spinge ancora oltre,
percorrendo sentieri violenti e disgustosi, volti a squarciare l'anima del
lettore.
La sensazione è quella di un richiamo
forte alla carne, ricordandoci che siamo fatti sostanzialmente di pelle,
muscoli e ossa. Tutti elementi che possono venir meno facilmente, rispetto
naturalmente all'anima religiosamente immortale.
Lo scrittore, forte anche dei suoi studi
medico-forensi, spiattella in faccia al lettore senza alcuna vergogna o pudore corpi straziati che ricordano molto quelli dei dannati della Divina Commedia,
corpi dunque che sarebbe meglio non avessero l’anima, utile solo a provocare un
dolore ancora più atroce.
Un romanzo disturbante, in cui
sessantasette persone sono vittime di un nuovo Inferno, forse senza neanche
essere peccatori.
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A destra una rappresentazione di Caliban. |
Per raccontarci tutto questo orrore
terreno, Maxime Chattam si serve di protagonisti ancora una volta standard,
introspettivi e problematici.
Uno di essi è l’ormai noto Joshua Brolin,
ex-agente, distrutto dalle vicende del Fantasma di Portland.
Diventato investigatore privato a caccia
di persone scomparse, Brolin si ritrova nel bel mezzo del caos di questo
sedicente Caliban.
Il caso è nelle mani della polizia di
Brooklyn, in cui spicca la figura dell’agente Annabel O’Donnel.
Anche in lei non viene inserito alcun
elemento di novità, risultando un animo piuttosto tormentato. Suo marito è
scomparso da un anno senza alcuna motivazione.
Nonostante non si discostino dai clichè
classici dei protagonisti thriller, Joshua e Annabel alla fine dei giochi
risultano i più adatti per la storia raccontataci. Le loro indagini inesorabilmente finiranno per confluire in unico caso.
Viaggio infernale, questa volta detto
senza nessuna retorica, è sicuramente l’espressione che meglio racchiude In
Tenebris, romanzo che conferma la bravura e spietatezza di Maxime Chattam.
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TRAMA ORIGINALE: Brooklyn, gennaio 2002: nel gelo della notte una donna nuda corre in mezzo al traffico. È stata picchiata, violentata, le è stato fatto lo scalpo. E fra le mani ha dei capelli femminili non suoi. A incaricarsi del caso sono in due: il duro, implacabile investigatore privato Joshua Brolin di Portland e Annabel O'Donnel, detective del 75° distretto. Una prima pista porta in un edificio abbandonato dove, oltre a vari corpi in stato di putrefazione, vengono ritrovate 67 foto di vittime con un codice a barre tatuato sul corpo. Su un muro, una frase in latino scritta col sangue di persone diverse: "Caliban nostro signore, in noi è la vita, perché la carne riluce nelle tenebre".
AUTORE: Maxime Chattam
EDITORE: Sonzogno
NAZIONE: Francia
ANNO: 2003
PAGINE: 463
Ecco cosa devo leggere questa estate. Devo chiudere questa trilogia il prima possibile.
RispondiEliminaTe lo consiglio, all'altezza dell'anima del male, che tuttavia ha qualcosina in più :) io sono in fase di ultimazione per quanto riguarda la trilogia ;)
EliminaPiaciuto anche questo ^^ L'ultimo è il più fiacco dei tre, ma comunque è una bella lettura!
RispondiEliminaSono d'accordo con te, sono agli inizi de Il veleno del ragno ma non mi sta prendendo quanto gli altri, vedremo al termine.....
EliminaMa caspita, velocissimo! Io il terzo ce l'ho ancora in coda..
RispondiEliminaMi hanno preso molto :) il terzo per ora non mi sta entusiasmando vediamo come si evolve...
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