Recensione In difesa di Jacob.
L’insegnante, la
ragazza con gli occhiali, il ciccione di Somerville, il secchione, il tipo
dello studio di registrazione, la casalinga, la donna con l’apparecchio e altri
oracoli della verità.
Citazione da In difesa
di Jacob di William Landay, pag. 220 formato ebook.
Voto 8,5. Vorrei
cominciare la recensione di questo romanzo da questa frase significativa, che
si riferisce ad un gruppo di soggetti che vanno a formare la giuria popolare di
un processo.
Un gruppo di persone
che in America ha la facoltà di stabilire dopo numerosi interrogatori, se l’imputato
è colpevole o innocente in quel processo.
Colpevoli o innocenti,
proprio quello che accade nella realtà, anche italiana. Giorni e giorni di
processi per stabilire se persone dall’apparenza “normale” siano colpevoli o
innocenti di un determinato omicidio.
Dimenticate serial killer,
torture, strane morti con indovinelli, sfide alla polizia. Nonostante io stesso
sia un fan di questo tipo di thriller, non posso che considerare questo genere
alquanto inverosimile e riscontrabile nella realtà una volta su un milione.
Niente a che vedere con
In difesa di Jacob di William Landay, un legal thriller che ha radici ben
fondate nella realtà, con qualche licenza “poetica” negli scorci finali.
Un romanzo che gira
intorno ad un processo, in cui anche il lettore sarà costretto a sedersi
accanto alla giuria menzionata ad inizio post.
Il processo, come
indica il titolo, è quello che verte nei confronti del quattordicenne Jacob
Barber, reo di aver ammazzato con un coltello il suo compagno di scuola Ben.
A raccontarci questa
disgrazia è Andy Barber, padre di Jacob, nonché procuratore distrettuale
incaricato inizialmente del caso. Jacob in principio non è immediatamente
riconducibile all’omicidio, e come si suol dire gli inquirenti navigano nel
buio.
Una serie di indizi e
situazioni circostanziali pongono Jacob come il maggior sospettato, facendo
cadere per conflitto di interessi anche l’incarico di Andy, che passa nelle mani del procuratore Logiudice.
Attraverso il botta e
risposta tra Logiudice e l’avvocato difensore di Jacob, dovremo comprendere se
Jacob sia colpevole o innocente di quell’atto malvagio.
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Si parla anche di una trasposizione cinematografica
di questo romanzo con Michael Shannon. |
Tuttavia per noi
lettori non sarà facile processare il ragazzino, in quanto oltre ad essere all’interno
dell’aula tribunale, sempre attraverso Andy ci troveremo in casa Barber, luogo in cui prima
del fattaccio regnava armonia e amore.
Una famiglia quasi da
Mulino Bianco, con la dolce Laurie e il silenzioso Jacob. Guidati dalle parole di Andy assisteremo a delle semplici faccende familiari, prima di venire
catapultati nel polverone del caso che sconvolgerà per sempre la famiglia
Barber.
Noteremo l’amore
incondizionato di un padre che non può assolutamente credere colpevole di un
omicidio la creatura che ha cresciuto con tanto amore e devozione.
Tutto ciò nettamente in
contrasto con le dinamiche esterne, che indirizzeranno subito l’indice teso
verso il piccolo mostro assassino.
Da che parte starà la
verità?
Non potendo svelarvi
nulla di più su questo Libro in pretura, vi posso solo dire che io sto dalla
parte di William Landay, promuovendo e consigliando vivamente la lettura di
questo romanzo.
Un’opera reale, che
proprio per questa sua voglia di verosimiglianza può risultare a tratti
prolisso e troppo fermo su alcune situazioni. Un lento e incalzante processo
nel processo (scoprirete solo alla fine questo enigma) che vi condurrà fino ad
un finale spiazzante e da thriller puro .
TRAMA ORIGINALE: Andy Barber, da più di vent'anni braccio destro del procuratore distrettuale, è un uomo rispettato, un marito e un padre devoto, e ha davanti a sé una carriera sicura. Sa bene cosa può nascondere la vita di una persona, quali colpe possono essere taciute, ma la sua è un'esistenza serena e l'amore per la moglie e il figlio non ha limiti. Tutto sembra andare per il verso giusto per lui e la sua famiglia. Ma certe convinzioni a volte sono esposte ai capricci del destino o alle conseguenze di piccoli gesti. Così, un giorno, quasi per caso, piomba su di loro un'accusa inaudita: il figlio di Andy, Jacob, poco più che un bambino, viene indagato per omicidio. Un suo compagno di classe è stato accoltellato nel parco poco prima dell'inizio delle lezioni. Il ragazzo proclama la propria innocenza e Andy gli crede. Ma c'è qualcosa che non torna, l'impianto accusatorio è dannatamente convincente: e se qualcosa fosse sfuggito all'attenzione di Andy? E se i quattordici anni di vita del figlio non fossero sufficienti per capire chi è realmente? E se Jacob, suo figlio, fosse alla fine un assassino?
AUTORE: William Landay
EDITORE: TimeCrime
NAZIONE: Usa
ANNO: 2012
PAGINE: 540
Bello mi era piaciuto anche se come voto (in decimi) credo di averci dato un 7+ ma non è colpa del libro, è colpa mia che nelle parti un po' più "legali" mi annoio :P
RispondiEliminaRispetto agli altri "legal thriller" non mi ha annoiato, forse perchè il processo mi è parso molto realistico... il finale poi moolto bello :)
EliminaLetto e condivido tua recensione! Si, molto analitico nella descrizione del processo, ma mi sono servite per capire le dinamiche della giustizia americana :)
RispondiEliminaAnche se quella parte può risultare prolissa e poco "action" è piaciuta anche a me, molto realistica :) ottimo romanzo!!
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