Recensione Io vi vedo
Non sono più il bravo poliziotto
ma un assassino. L’altro me quello che credevo non mi somigliasse affatto e che
ormai vedo sempre più chiaramente riflesso nella mia ombra, sono io.
Comincerei con questa citazione la
recensione di Io vi vedo, nuovo romanzo di Simonetta Santamaria, edito da
Tre60. Non si tratta di uno spoiler a mio avviso, ma di una frase eloquente che
sintetizza l’essenza del romanzo.
Io vi vedo è un poliziesco che ci
parla di trasformazione, di superamento del confine tra bene e male del
protagonista principale. Questi è Maurizio Campobasso, capo del reparto
anticrimine della squadra mobile di Napoli. Uomo ligio al dovere e alla
famiglia, composta da sua moglie Elena e sua figlia Margherita.
Un quadretto familiare che
sembrerebbe idilliaco e in grado di donare serenità lavorativa a Maurizio.
Invece no, un’ombra offusca la vita di Campobasso: la morte di sua figlia
Lucia. Un caso irrisolto che brucia l’anima del protagonista, pronto a scendere
a patti col diavolo pur di trovare l’assassino della sua piccola creatura.
Una trasformazione dunque già in
atto, a cui manca la scintilla utile per il completamento del percorso. Scintilla
che arriva durante un’operazione semplice, che in realtà si trasforma in un
imboscata, in cui muoiono quattro poliziotti e numerosi albanesi. Uno di questi
ammazzato brutalmente dallo stesso Campobasso, unico superstite di questa
tragica retata.
Il commissario ci rimette un’occhio (diventando un guercio) e il suo incarico lavorativo; ma soprattutto perde una parte della sua anima che
sprofonda in abissi neri.
Simonetta Santamaria “gioca” molto su questo aspetto
e sul simbolismo dell’occhio perso. Da questo momento inizia uno sdoppiamento
di Maurizio Campobasso che si osserva dal di fuori con l’occhio perso e
racconta le sue impressioni e sensazioni in un registratore audio.
L’occhio perso non diventa solo
una mancanza, ma anche una forza che consente al protagonista di vedere “cose” non
consentite agli altri.
La scrittrice è brava nel mixare diversi sottogeneri del
giallo: dal poliziesco classico al paranormale, passando per l’horror splatter. Per questa sua caratteristica in alcuni passi
Io vi vedo mi ha ricordato
Continuum – Il soffio del male di Gianfranco Nerozzi, edito anch’esso da Tre60.
Io vi vedo è dunque un poliziesco
atipico, incentrato molto sul protagonista principale. Come detto, un romanzo
che parla di trasformazione prendendosi tutto il tempo e le pagine che ci
vogliono per farlo. Nei primi capitoli infatti l’elemento action è abbastanza
assente, e lascia il passo ad un’analisi introspettiva di Maurizio.
Atipico anche perché molto spesso
il protagonista e l’antagonista si identificano nello stesso personaggio,
costretto a diventare un vero diavolo per affrontare altri demoni.
Dimenticatevi dunque i bravi
poliziotti con l’animo lindo e casto, e per questa caccia affidatevi a Maurizio
Campobasso, un Uomo che non ha più nulla da perdere.
TRAMA ORIGINALE: Napoli, novembre 2011. Sul ciglio di una strada di periferia viene trovato il cadavere della giovane Lucia Campobasso. È stata uccisa in modo brutale: per gli inquirenti, si tratta di un'esecuzione. Ma i responsabili rimangono ombre inafferrabili, ombre che tormentano il padre della vittima, un poliziotto. Febbraio 2012. Maurizio Campobasso, capo del reparto investigativo anticrimine di Napoli, ha ricevuto una soffiata "sicura": in una cascina abbandonata sono rinchiusi dei clandestini, in attesa di essere mandati per le strade a rubare o a prostituirsi. Dopo aver circondato l'edificio, però, la squadra viene assalita alle spalle da un commando armato. Nell'agguato muoiono quattro agenti e Campobasso perde un occhio. Era una trappola. Maggio 2012, Menomato nel fisico e stravolto dal dolore e dal rimorso per la perdita della figlia e dei colleghi, Campobasso si dimette dalla polizia. Le indagini non hanno portato a nulla e lui ha perso ogni fiducia nelle istituzioni. Ma il suo animo è tormentato dalla sensazione che tutte quelle morti siano collegate e che sia proprio lui, Maurizio Campobasso, la chiave di un piano criminale più vasto e sanguinario di quanto si possa immaginare. È ora di mettere da parte la Legge e di agire, nell'ombra, come un giustiziere solitario guidato da oscure intuizioni, tanto misteriose quanto infallibili. È ora di scatenare una spietata caccia all'uomo - o agli uomini - che non risparmierà niente e nessuno.
AUTORE: Simonetta Santamaria
EDITORE: Tre60
NAZIONE: Italia
ANNO: 2013
PAGINE: 363
Commenti
Posta un commento