Rapinatori da quattro soldi.
Voto 4,5. Non tutte le rapine
cinematografiche riescono perfettamente. Non tutti i rapinatori sono
infallibili.
Un buon esempio di
scarsa“professionalità” la mostrano quattro ladruncoli ombrosi che decidono di
assalire un furgone carico di banconote. Una banda semplice che si compone del
capo (James Frain), la sua donna (Diora Baird), il nero cattivo (Harold Perrineau)
e l’autista.
Se il colpo riesce senza tante
difficoltà, il problema principale per loro si rivela il post rapina. La
notizia dell’assalto al furgone con due morti si sparge velocemente, di
conseguenza posti di blocco a volontà.
Per non farsi trovare con il
bottino in grembo, i quattro decidono di caricare il borsone con i soldi
sull’auto di una famiglia in villeggiatura.
Una volta superati i posti di
blocco, impossessarsi del proprio bottino dovrebbe essere per i quattro
rapinatori un gioco da ragazzi.
Niente di più sbagliato. Come
dicevo i rapinatori di Transit non sono delle macchine perfette ed il recupero
si dimostrerà davvero ostico e pieno di imprevisti.
Con una trama abbastanza
intrigante si presenta questo poliziesco/thriller del 2011 di
Antonio Negret.
Una pellicola che nei primi minuti dimostra una professionalità pari a quella
dei rapinatori, dunque confusionaria.
Un film che verrebbe voglia di
abbandonare dopo quindici minuti, per problemi di natura tecnica. Regia poco
interessante con molti dettagli e primissimi piani; scene action riprese in
maniera troppo movimentata; doppiaggio di basso livello. Altro grosso elemento
negativo sono le riprese in auto, che ricordano molto quelle degli anni
cinquanta, con dei veri e propri fotomontaggi relativi allo sfondo.
Tuttavia abbandonare un film dopo
poche riprese non è nella mia indole, dunque ho deciso di continuare questo
viaggio frastagliato insieme ai protagonisti di Transit.
Con il passare dei minuti la
pellicola migliora sicuramente, puntando tutto sull’azione rapida, condita da
qualche colpo di scena.
Elemento cardine di Transit
diventa la caccia dei predatori alla preda. I predatori sono appunto i
rapinatori affamati del loro denaro, la povera preda è la famigliola.
Le due squadre nettamente contraddistinte
hanno anche dei problemi interni. Screzi tra il nero ed il capo; scontro tra
padre famiglia (James Caviezel) e primogenito.
Ad alimentare questa caccia
isolata con pochi interventi esterni, sarà un’ambientazione desertica in cui
spicca una vegetazione selvatica.
Una buona idea di base dunque per
questo Transit, accompagnata da una parte tecnica deficitaria che fa cadere
questa pellicola nel dimenticatoio….
film ORRIBILE, girato,montato, fotografato e recitato da CANI, dopo 10 min avevo voglia di spegnere, se penso che è pieno di film interessanti non ancora usciti in italia e poi fanno uscire robe come questa mi sale la pressione dal nervoso .
RispondiEliminaTroppo buono col voto, per me è da voto 2
Si anche io stavo per abbandonarlo, la trama non è malissimo ma la parte tecnica è troppo "grossolana"... ma è passato anche in sala? Io non me lo ricordo proprio :)
Eliminanon sembra esattamente transitcendentale...
RispondiEliminano no, anzi è un film che transita nella mente piuttosto velocemente ;)
EliminaNon l'ho visto, ma non voglio nemmeno vederlo, a questo punto :/
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