Recensione Lavoro a mano armata
Armatevi e combattete.
Voto 7,5. No, non è una frase tratta dal nuovo romanzo di Pierre Lemaitre: Lavoro a mano armata; ma può essere considerata un suo riassunto o senso morale.
Per trovare un lavoro, sostenere anche solo uno stage, o giungere almeno al primo colloquio è indispensabile, al giorno d'oggi, armarsi (simbolicamente) di forza e coraggio e combattere. Sgomitare contro i raccomandati, mostrare i propri titoli, elargire l'aspetto migliore.
La situazione è drastica. Il grande paradosso è dato dal fatto che l'età pensionabile si è alzata a dismisura mentre si è abbassa drasticamente l'età del lavoratore tipo/ideale per le aziende. Sintesi: a trentanni si è già troppo vecchi per un nuovo lavoro, ma molto giovani per la pensione.
A esser messo anche peggio è Alain Delambre, il protagonista del nuovo romanzo di Lemaitre. Quadro disoccupato da quattro anni, a cinquantasette anni cerca di sopravvivere con un piccolo lavoretto da smistatore pacchi alla Messageries Pharmacheutiques. Uno scontro fisico col suo supervisore Mehemt lo costringe a cercare con più insistenza un nuovo lavoro; in questo Alain non si è mai dato per vinto.
Polivalente, metodico, rigoroso, il candidato ideale deve essere dotato di ottime capacità relazionali.
Questo annuncio relativo all'assunzione di un assistente alle risorse umane per una grande azienda divide a metà la vita di Alain. Il ruolo in questione è complicato e consiste nel dover valutare dei quadri, durante un'operazione militare, in cui questi saranno messi sotto pressione.
Alain, nonostante l'età avanzata, risponde fiducioso all'offerta di lavoro che sembra adatta per la sua esperienza. Stranamente, Alain giunge al colloquio finale, quello decisivo.
Come si può notare, L'apertura di Lavoro a mano armata è un ottimo approfondimento romanzato dei tempi moderni riguardo il lavoro. Precariato, crisi, disoccupazione, cassa integrazione, sono tutte parole che ci bombardano quotidianamente.
Lemaitre prova dunque ad identificarsi con un uomo disperato e ossessionato dal lavoro: Alain Delambre. I tempi migliori in cui era un felice quadro d'azienda sono lontanissimi e i quattro anni passati sembrano essere molti di più. Il protagonista, narratore in prima persona, sembra essere invecchiato, intristito e nonostante l'amore della sua famiglia, rincorre ancora il grande sogno del bel posto di lavoro.
La forza dello scrittore francese, oltre che nella realizzazione di opere originali, risiede nel cambio repentino della situazione. La seconda parte, quella relativa al colloquio di lavoro, vedrà un grande stravolgimento della situazione.
Innanzitutto si potrà assistere ad un cambio di narrazione, affidata questa volta a David Fontana, organizzatore dell'operazione militare. Interessante sarà osservare il comportamento di Alain Delambre, con degli occhi nuovi e freddi. L'immedesimazione iniziale del lettore con il protagonista sarà sicuramente meno pertinente nella seconda parte, per via del comportamento troppo irruento di Alain.
Lemaitre, come fu per il suo primo romanzo:
Alex, si diverte a sovvertire continuamente i punti di vista e a cambiare il ruolo dei suoi protagonisti, i quali al contempo saranno vittime e carnefici.
Quando tutto sembrerà ormai perso, Alain Delambre infatti da vittima diventerà carnefice, provando a far sentire a suo modo le sue ragioni, e cercando di prendersi con la forza quello che gli spetta. Armato e pronto a combattere per il lavoro che vuole....
TRAMA ORIGINALE: Alain Delambre ha cinquantasette anni, una moglie e due figlie ormai adulte. Una vita passata a lavorare come responsabile delle risorse umane. Poi la crisi, il licenziamento, la disoccupazione. Un lavoretto per tentare, con scarso successo, di far quadrare i conti. E all'orizzonte la seconda chance, quella che può ridare un senso a tutto. Un nuovo lavoro, che sembra ritagliato sul suo percorso professionale. Da non crederci, alla sua età. Alain però ci crede, vuole crederci. Ed è grazie a questo ritrovato ottimismo che Alain inizia a scivolare in una serie di situazioni poco chiare che inizialmente sottovaluta. L'uomo è pronto a tutto pur di riconquistare la vita che ha perso, pur di riuscire a tirare su la testa e a guardare di nuovo le figlie negli occhi. È pronto anche ad allontanarsi dall'amata moglie Nicole, quando lei inizia a porre troppe domande. Che Alain, come test da superare per essere assunto, partecipi a un finto sequestro di persona, organizzato per mettere alla prova i quadri di una grande azienda, per lei non è accettabile. Ma il signor Delambre è un uomo che non vuole diventare l'ennesima vittima della crisi, vuole lavorare, e il lavoro è pronto a prenderselo, se necessario, anche a mano armata. Pierre Lemaitre trae spunto da un fatto di cronaca per scrivere un noir in cui la realtà della disoccupazione diventa una storia di violenza, psicologica e fisica.
AUTORE: Pierre Lemaitre
EDITORE: Fazi
NAZIONE: Francia
ANNO: 2013
PAGINE: 447
Lo voglio!
RispondiEliminaLemaitre mi piace molto, ora devo recuperare solo L'abito da sposo :)
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