Per fortuna esiste ancora la
passione. In un mondo cinico e in cui tutto si traduce in denaro, per fortuna c’è
gente che dà sfogo alla propria passione, fregandosene del ritorno economico e
dell’eventuale “perdita di tempo”. Senza passione credo che molto probabilmente
la letteratura cesserebbe di esistere o sarebbe relegata esclusivamente ai
grandi autori, i quali almeno qualcosa guadagnano da questo settore culturale.
Un “appassionato coraggioso e
menefreghista dei tempi moderni” è sicuramente Filippo Martelli. Uno studente toscano
di architettura, classe 1988, che addirittura mette mano ad uno dei classici
assoluti della letteratura: la Divina Commedia.
Per questa sua passione, Martelli
dedica moltissimo tempo, studiando meticolosamente la Divina Commedia e gli
studiosi (come Fioretti) che a loro volta l’hanno studiata, elaborando varie
teorie. Uno studio che si traduce in 625 pagine, rielaborate sotto forma di
romanzo fantasy/thriller. Metodo narrativo efficace perché facilita la comprensione,
non annoia e si avvicina tra l’altro a quello di Dante Alighieri.
Il risultato finale di tutto
questo minuzioso ed impegnativo lavoro è L’oro di Dante, un libro autoprodotto
acquistabile in formato ebook a soli 3,99 euro (acquistabile anche in formato cartaceo su Youcanprint a 24,00 euro). La domanda su cui verte questa
storia è: Siete sicuri di sapere tutto sulla Divina Commedia?
“O voi ch’avete l’ntelletti
sani,/ mirate la dottrina che s’asconde/ sotto l’velame de li versi strani”
Ovvero, all’interno della Divina
Commedia si nasconderebbe un messaggio da decodificare e che i canti del
Paradiso sarebbero 32, anziché 33.
La soluzione di questi enigmi
viene affidata ai due protagonisti principali: l’archeologo Marco Bramanti e il
suo amico dantista James Harris. Il primo è immediatamente vittima di uno
strano ricovero dopo una contusione celebrale. Entrambi saranno impegnati a
decriptare il messaggio nascosto nella Divina Commedia, che interesserà anche
loschi figuri disposti anche ad ammazzare per questo "codice segreto".
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Botticelli. Storie di Lucrezia |
Una storia dunque che potrebbe
ricordare gli scritti di Dan Brown, in cui i protagonisti dovranno decodificare
dei messaggi per passare poi al successivo enigma.
Si tratta di un romanzo molto
colto, frutto dei numerosi studi dell’autore che non si limita all’analisi
della Divina Commedia, ma anche ad altre materie quali lo gnosticismo, l’alchimia,
l’ermetismo e il neoplatonismo, i tarocchi; tutti concetti strettamente
collegati all’opera di Dante, secondo Martelli.
Questa sovrabbondanza di concetti
e studi se da un lato rendono il romanzo ricco, interessante e di
approfondimento; dall’altro finiscono per appesantirlo.
Seicento pagine sono molte per
un autore esordiente, con conseguente rischio di non acquisto perché troppo
impegnativo e lungo.
Un altro piccolo difetto può
riguardare la parte iniziale, in cui manca un pò di ritmo e suspense. Prima
regola del thriller è quella di cominciare immediatamente dal caso principale,
per poi rimandare presentazioni e approfondimenti dei protagonisti nel corso
del romanzo. Lo scopo è appunto quello di ipnotizzare il lettore, incollando
letteralmente i suoi occhi alle pagine.
L’oro di Dante invece ci mette un
po’ a carburare, e la botta in testa a Marco è un pochino scarno come assaggino
da dare in pasto al lettore, nonostante aleggi l’ombra di una strana figura
misteriosa.
Il ritmo del romanzo cresce
sicuramente dopo la prima morte, quella del prof. Morosi, che rende la caccia al messaggio
nascosto indispensabile per la sopravvivenza.
Queste piccoli imperfezioni non
scalfiscono però l’importante lavoro di approfondimento fatto da Filippo
Martelli, un ragazzo ancora disposto a sacrificare il suo tempo in nome della sua
passione letteraria per Dante.
TRAMA ORIGINALE: Un archeologo ventottenne, il fiorentino Marco Bramanti, è steso a terra. La testa grondante di sangue. Qualcuno lo ha aggredito nel suo appartamento romano… Senza ricordare, oppresso dai vuoti di memoria, pochi giorni dopo Marco riceve la notizia dell'assassinio di Andrea Morosi, professore per cui è assistente a La Sapienza dove lavora anche l’amico italoamericano James Harris, che afferma di aver realizzato una scoperta rivoluzionaria sulla Divina Commedia.
Nel ricevere in una maniera oscura l’eredità del docente, per Marco sarà chiaro che, incredibilmente, la sua scomparsa è legata a Dante e a un segreto mai rivelato celato nei versi delle cantiche e nelle opere di Botticelli… Un mistero sconvolgente che getterà luce su una verità dimenticata rivelando anche l’ambientazione terrena del Paradiso e che la morte del divin poeta potrebbe dover essere riscritta…
Intrighi e teoremi reali si celano ne “L’oro di Dante”. Che intreccia dati tangibili e del tutto nuovi sul maggior capolavoro della Letteratura mondiale.
Liberamente tratto dalle teorie di Fioretti e Terhart, basato su una ricerca personale dello stesso Filippo Martelli, il libro è frutto di fantasia e razionalità, di calcolo e geometrie. Un invito alla riscoperta, sotto una luce nuova e intrigante, del vero capolavoro immortale.
AUTORE: Filippo Martelli
NAZIONE: Italia
ANNO: 2013
PAGINE: 625
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