Recensione Una donna non dimentica mai
E’ uscito ieri il terzo romanzo
del duo svedese
Jerker Eriksson e
Hakan Axlander Sundquist, intitolato
Le regole del
buio.
Dopo aver recensito tempo fa su
questo blog
La stanza del male, oggi vi parlo di
Una donna non dimentica mai,
secondo romanzo della trilogia. Entrambi saranno indispensabili per la lettura
del terzo romanzo.
Per chi ancora non avesse letto
il primo romanzo, è sconsigliabile la lettura di questa recensione in quanto
presenti spoiler de La stanza del male.
Voto 6,5. Una donna non dimentica
mai comincia infatti dall’epilogo de La stanza del male. Gli interrogativi
insoluti che il primo romanzo ci lasciò furono: Che cos’è successo a Johan e
alla psicologa Sofia Zetterlund? Qual è l’identità dello psicopatico che mummifica
le sue vittime?
La prima domanda ha una risposta
semplice e non drammatica: Sofia e Johan stanno bene, nonostante il secondo
abbia dovuto affrontare un breve periodo di convalescenza all’ospedale. A
vegliare su di lui c’è sua madre Jeanette Kilhlberg, commissario già conosciuto
nel precedente romanzo.
Jeanette continua ad avere i suoi
problemi personali e privati anche in questo romanzo. Suo marito Ake, pittore e
gallerista, ormai ha deciso di lasciarla per la sua agente Alexandra. Il
rapporto con suo figlio Johan non è proprio idilliaco, in quanto Jeanette è
sempre molto impegnata nel suo lavoro.
Il commissario, insieme al suo
collega Hurtig, dovrà ancora individuare il killer che ammazza e mummifica
ragazzi clandestini. Come se non bastasse un nuovo caso sembra apparire
all’orizzonte: un killer ammazza persone che potrebbero aver avuto un legame in
passato.
Proprio il Passato è una delle
caratteristiche principali di Una donna non dimentica mai. Questo romanzo
infatti si è rivelato una sorta di prequel e sequel de La stanza del male. Allo
sviluppo delle indagini poliziesche, si affianca un approfondimento degli
avvenimenti passati che riguardano soprattutto il personaggio di Sofia
Zetterlund. Come ben ricorderete, al termine de La stanza del male, si capisce
chiaramente che Victoria Bergman e Sofia sono la stessa persona, a causa del
disturbo dissociativo dell'identità.
Una donna non dimentica mai ci
spiegherà le cause che hanno costruito questa personalità plurima in Victoria
Bergman, che porta con sé un oscuro passato.
Come ovvio aspettarsi le indagini
di Jeanette si sovrapporranno al passato di Sofia. Da sottolineare come le due
protagoniste siano già “amiche” e discutano anche sulle varie indagini.
Una donna non dimentica mai si
rivela dunque un romanzo necessario per una comprensione migliore de La stanza
del male e indispensabile per la lettura di Le regole del buio.
Un libro sicuramente di aggancio
e traino, e come tale con diversi difetti. Il principale è sicuramente quello
di non avere nessuna storia principale se non quella relativa al passato di
Sofia/Victoria. L’indagine poliziesca c’è, ma è abbastanza spenta e poco
concisa, rimandando di fatto al terzo episodio la soluzione di tutti gli
enigmi.
Il tema di fondo è sicuramente quello relativo alla violenza sulle donne, relegate per moltissimo tempo (Dal Medioevo sino ai giorni nostri, vedi alcune civiltà) a un ruolo marginale e di mero oggetto. Ma i due scrittori svedesi ci dimostreranno come le donne sappiano incassare bene non dimenticando mai il male che le è stato fatto...
TRAMA ORIGINALE: Il commissario della polizia di Stoccolma Jeanette Kihlberg sta indagando sulla morte di alcuni giovani immigrati, quando si trova a dover risolvere un caso ben più "importante" per la sua risonanza mediatica: l'assassinio brutale di un uomo d'affari noto per le sue attività filantropiche. Jeanette si rivolge all'amica Sofia Zetterlund, psicologa e profiler dalla personalità complessa e ambigua che, mentre collabora con la polizia, tenta disperatamente di liberarsi dai fantasmi del suo passato. Intanto, tra Svezia e Danimarca, una serie di omicidi raccapriccianti sembra far emergere uno spietato disegno di vendetta. Le indagini condotte da Jeanette Kihlberg riportano lentamente alla luce un passato oscuro e in apparenza indecifrabile: chi è davvero Victoria Bergman, e perché è letteralmente scomparsa nel nulla? Cos'è accaduto venticinque anni prima al liceo di Sigtuna, e che ha segnato in modo indelebile la vita di alcune studentesse di allora? E di cosa si occupa la misteriosa fondazione che fa capo all'istituto? Chi sta cercando di coprire il pubblico ministero von Kwist? Come se non bastasse, il commissario Kihlberg deve affrontare i problemi della vita di tutti i giorni: il divorzio, un figlio difficile, una relazione sentimentale pericolosa. In bilico tra introspezione psicologica e lucida efferatezza, la trama intessuta dal duo Eriksson-Sundquist scandaglia uno dei misteri più cupi dell'animo umano: fino a che punto il male e la sofferenza possono sconvolgere?
AUTORE: Eriksson Jerker; Sundquist Hakan A.
EDITORE: Corbaccio
NAZIONE: Svezia
ANNO: 2012
PAGINE: 479
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