Recensione Nell'angolo più buio
Femminicidio. Questa è una delle
parole, ahimè, più in voga di questo 2013. Ogni giorno i telegiornali danno
notizie dell’ultima “moda criminale” che purtroppo ha radici ben più antiche e
che coinvolge e riguarda moltissime donne.
Donne che hanno la sventura di
incrociare nel loro cammino la persona sbagliata, innamorandosene anche.
Un amore che l’altra parte,
quella maschile, vivrà in modo anomalo e soprattutto violento, considerando la
donna alla stregua di un oggetto da possedere in tutti i sensi e modi.
Voto 8. A raccontarci una storia
straziante, molto molto verosimile è Elizabeth Haynes, nel suo romanzo Nell’angolo
più buio.
Un realismo che fa davvero paura sebbene
sia stato letto con gli occhi di un uomo, e nonostante non ci siano numerosi
morti o strane torture.
Una storia che ci racconta come
il femminicidio di cui tanto sentiamo parlare non si concretizza soltanto nella
morte materiale della vittima, ma la maggior parte delle volte si traduce in
una morte psicologica ed esistenziale della vittima.
Protagonista di questo triste racconto è Catherine Bailey, una ragazza inglese che in prima persona ci
racconterà la sua storia, circoscritta al periodo che va dal 2003 al 2009. Sei
anni, sei anni che l’hanno vista trasformarsi da ragazza aperta e disinibita verso
il mondo, ad una donna esile che controlla e ricontrolla e controlla ancora la
sua abitazione per esser sicura che non ci sia nessuno e non possa entrarvi
nessuno.
Questo contrasto tra le due Cathy
è forte, evidente e messo in risalto dall’autrice con una narrazione che alterna le due vite della protagonista. In un capitolo troveremo la Cathy del 2003, pronta per
entrare in discoteche e locali per divertirsi con le sue amiche: a caccia di
uomini, di divertimento, di spensieratezza e libertà.
Nel capitolo successivo saremo nel
2007 all’interno di una casa desolata ed in compagnia di una donna che soffre
di disturbi ossessivo-compulsivi. Nell’ordine Catherine si accerterà di
chiudere Meticolosamente il portone d’ingresso e di casa, le finestre e le
tende e di controllare il cassetto della cucina. Eviterà di indossare vestiti
rossi, luoghi affollati e polizia. Prenderà il tè a orari precisi, farà la
spesa nei giorni pari.
Qual è l’anello di congiunzione
che trasformerà Cathy in maniera così negativa? Un uomo: Lee. Un bel tipo
muscoloso dai capelli biondi e gli occhi azzurri. Una persona dall’apparenza
semplice che conquista normalmente la sua donna. Un ragazzo normale che non ha
strane maschere di zombie e che si può incontrare in un qualunque locale.
Purtroppo il buon Lee iniziale si trasformerà in un mostro cattivo, capace di
compiere gesti incomprensibili nei confronti della persona che dice di amare.
Questa molto in sintesi è la
storia di Cathy. Una storia che in realtà si rivelerà lunga ed estenuante. Dopo
un inizio in aula di tribunale (anch’esso molto reale) risalente al 2005, che
ci informa dell’epilogo della storia tra Cathy e Lee; il lettore farà un breve
salto nel 2001 hanno in cui morì una certa Naomi. Piccola domanda a coloro i
quali hanno letto Nell’angolo più buio: Secondo voi Naomi è morta davvero per le
motivazioni che ci verranno raccontate poi?
Dopo questa breve parentesi
iniziale, il lettore sarà sballottato tra il 2003 ed il 2007, in maniera lenta,
ipnotizzante. La parte iniziale è molto rilassata e non sembrerà di ritrovarsi
dentro un thriller. Lo scorrere dei giorni (i capitoli sono rinominati per data)
è un'altra strategia che infonde un realismo palpante, facendo immergere il
lettore in una quotidianità dapprima tranquilla ma che sfocerà poi in un orrore
tremendo, in cui l’unica speranza sarà la morte.
Tuttavia quando si tocca l’abisso
più nero, quando si è nascosti nell’angolo più buio due sono le conseguenze
finali: o si affonda per sempre o si combatte per risalire la china. Se volete sapere
com’è andata alla nostra amica Catherine non vi resta che leggere Into the
darkest Corner (Nell’angolo più buio).
Avevo visto donne, in tv o sulle
riviste, che davano risposte come: “Non è così facile”; si, invece, mi ero
sempre ripetuta. Lo è. Devi solo andartene via…
Quel momento l’avevo già passato.
Adesso, era subentrata una nuova consapevolezza: mollare tutto non era affatto
semplice come avevo sempre creduto. Ci avevo provato, e avevo commesso l’errore
di richiamarlo. E ciò non dipendeva solo dall’amore che provavo ancora per la
parte gentile e vulnerabile di quell’uomo. A bloccarmi, era soprattutto la
paura di quello che avrebbe potuto fare se avessi osato provocarlo.
TRAMA ORIGINALE: È un venerdì sera del 2003, a Lancaster. È Halloween e i bar in città sono pieni come calderoni straripanti. Vestita da sposa di Satana, con scarpe di seta color ciliegia e un abito di satin rosso aderente con cui ha già rimediato più di un palpeggiamento nei bar dove si è rifornita di sidro e vodka, Catherine Bailey entra al River, l'ennesimo club della serata. Per stare dietro a Kelly, una tizia incontrata al bancone di un bar eccentricamente vestita come una strega senza scopa, punta verso il prive. Bloccata da un muro in abito color carbone, solleva lo sguardo e incrocia due incredibili occhi azzurri sormontati da capelli corti e biondi. È il colpo di fulmine per Cathy, l'incontro che pone fine alla sua spensierata esistenza di ventiquattrenne single attratta dai tipi di una notte soltanto, di cui non ricordare nulla, nemmeno un dettaglio, perse, come si è, nei fumi dell'alcol... È un giorno del 2008, a Londra, quando Catherine Bailey si accinge a uscire da casa. Tira le tende del salotto e della sala da pranzo lasciando la solita apertura, passa e ripassa la mano sul telaio delle finestre per verificarne la chiusura, controlla che la maniglia della porta sia girata sei o, meglio, dodici volte. Deve essere precisa, perché se trascura una sola piccola cosa, se sbaglia di un solo centi-etro nel sistemare, per esempio, le tende, occorre ricominciare daccapo.
AUTORE: Elizabeth Haynes
EDITORE: Giano
NAZIONE: Inghilterra
ANNO: 2011
PAGINE: 445
Bello, bello, bello!
RispondiEliminaSono contenta che ti sia piaciuto! Un thriller in cui non si deve scoprire più di tanto, perchè il male è presente dalla prima pagina e il lettore lo riconosce subito. Resta cmq angosciante.
RispondiEliminaPer Naomi.
***possibile spoiler***
Mhhh... sì, secondo me è morta nelle circostanze descritte dal libro, non ho mai pensato al contrario, e sarei curiosa di sapere qual è il tuo pensiero ^^
Dato che la storia viene raccontata da Lee a Cathy, credo che sia falsa e Naomi un'altra vittima dell'uomo... forse un pò troppo machiavellica ma potrebbe starci :D
Eliminabisogna tener conto che Lee è cmq un agente e dunque la versione classica potrebbe essere quella corretta, era solo un mio pensiero che scaturisce dalla spietatezza di questo personaggio :)
Sì, ma io l'ho intesa così, d'altronde lui
Elimina*spoiler*
nel pieno della sua follia fa anche ritrovare il corpo,
quindi è per forza colpevole.
Non avevo capito che il dubbio era un altro xD
No, non mi sono spiegato bene :P che sia colpevole è indubbio, ma io ho insinuato il dubbio che Naomi sia vittima dello stalking e non muoia per via di quell'operazione "militare"
EliminaUn romanzo sicuramente da leggere..vero è che di femminicidio se ne sta parlando molto, ma forse era anche ora che si sensibilizzassero i lettori su questo argomento. Spero, però, che non se ne faccia l'uso sbagliato..e la mia lista si allunga :)
RispondiEliminaIl femminicidio è uno dei nuovi temi tv...quanto a questo libro vale veramente la pena leggerlo :)
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