Recensione Il mio cuore cattivo
La favoletta di Al lupo! Al lupo! è nota in tutto il mondo: un pastore annoiato, durante la guardia alle sue pecore grida al lupo al lupo. Tutti i vicini accorrono in soccorso del pastore, ma una volta giunti sul luogo si accorgono che si tratta di una burla.
Il pastore zuzzurellone ripete nel tempo questo scherzo. Il bel giorno in cui gli si presenta il lupo vero, alle sue grida d'aiuto nessuno accorre. Il lupo può banchettare in tutta tranquillità.
Voto 6,5. A conoscere questa storia, citandola anche nel suo nuovo romanzo, è lo scrittore tedesco
Wulf Dorn.
Il mio cuore cattivo parla infatti di
Doro (Dorothea) una giovane ragazza, che più volte nel corso di questa storia griderà Al lupo! Al lupo!
Il suo non sarà uno scherzo biricchino ed incosciente, bensì uno scherzo della sua mente.
Dalla sera in cui morì suo fratello, Dorothea ha frequenti vuoti di memoria, che la costringono a mettere in discussione ogni momento della sua vita. Il fratellino è morto sotto la sua sorveglianza; Dorothea infatti è stata costretta un venerdì sera a badare al piccolo, mentre i genitori si godevano la loro serata.
Da allora la vita di questa famiglia non è stata ovviamente più la stessa. Doro e sua madre si sono trasferite a Ulfingen per trovare un pò di pace e tranquillità; il padre si è consolato con una nuova amica.
Il mio cuore cattivo è il nuovo thriller psicologico di Wulf Dorn. Questa volta lo scrittore tedesco decide di raccontarci una storia di teenager, un young thriller. Dorothea, narratrice in prima persona, guiderà il lettore nei meandri della sua mente.
La ragazza, una volta giunta nel nuovo paese, dovrà di nuovo affrontare gli "scherzi" della sua mente, che gli fanno vedere persone che gli altri non vedono. In particolare un ragazzo: Julian, un'entità astratta, un ragazzo suicidatosi qualche giorno prima, un ragazzo che Dorothea crede, anzi è sicura di aver visto.
Da allora comincia il gioco dell'Al lupo! Al lupo! Dorothea dopo mesi passati in cliniche psichiatriche non viene creduta da nessuno. Le sue visioni paiono abbastanza inverosimili e sovrannaturali: pazza, visionaria sono gli aggettivi che meglio le si addicono.
Il thriller psicologico è sicuramente uno dei sottogeneri del thriller che più preferisco. La voglia di esplorare le stranezze della mente umana è affascinante ed interessante. Tuttavia, i romanzieri che decidono di affrontare questo tipo di storia devono scontrarsi con qualche limite, vedi la carenza di originalità.
Il mio cuore cattivo, nonostante la velocità di ritmo e la scorrevolezza della storia, incappa in pieno in questo limite. Da un inizio, che fa molto
L'abito da sposo di Lemaitre; si passa ad uno svolgimento anch'esso molto deja vu, che ricorda molte opere passate compreso
La psichiatra dello stesso Dorn.
Le strade da percorrere in un thriller psicologico effettivamente non sono molte: in questo caso o Dora è pazza oppure ciò che vede è reale e c'è qualcuno che vuole farle del male.
Al lupo! Al lupo!? O lupo vero che silenzioso ed indisturbato mangia le pecorelle della comunità?
TRAMA ORIGINALE: C'è un vuoto nella memoria di Dorothea. Quella sera voleva uscire a tutti i costi ma i suoi l'avevano costretta a fare la babysitter al fratello minore mentre loro erano a teatro. Ricorda che lui non ne voleva sapere di dormire e urlava come un pazzo. Ricorda una telefonata che l'aveva sconvolta, ricorda di aver perso la testa, e poi più niente. Più niente fino agli occhi sbarrati del fratellino, senza più vita. C'è un abisso in quel vuoto di memoria, un abisso che parole come "arresto cardiaco" non riescono a colmare. Perché la verità è che lei non ricorda cosa sia successo. Solo adesso, dopo mesi di ospedale psichiatrico, di terapie, di psicologi, ha raggiunto faticosamente un equilibrio precario. Ha cambiato casa, scuola, città: si aggrappa alla speranza di una vita normale. Ma una notte vede in giardino un ragazzo terrorizzato che le chiede aiuto e poi scompare senza lasciare traccia. E quando, dopo qualche giorno, Dorothea scopre l'identità del ragazzo e viene a sapere che in realtà lui si sarebbe suicidato prima del loro incontro, le sembra di impazzire di nuovo. I fantasmi del passato si uniscono a quelli del presente precipitandola in un incubo atroce in cui non capisce di chi si può fidare, e in cui la sua peggiore nemica potrebbe rivelarsi proprio lei stessa...
AUTORE: Wulf Dorn
EDITORE: Corbaccio
NAZIONE: Germania
ANNO: 2013
PAGINE: 347
Mhhh... devo ancora leggere La Psichiatra, mi sa che inizio da quello allora!
RispondiEliminaSi La Psichiatra secondo me è il migliore di Dorn, gli altri si aggirano intorno alla sufficienza (naturalmente parere personale)
EliminaIn attesa di essere letto :) spero che non deluda
RispondiEliminaNon delude sicuramente, anche se non eccelle in originalità :)
EliminaMmmm... lo volevo comprare in settimana, ma il sei e mezzo mi frena un po'. Da Dorn mi aspetta di più, vabbé che ho ancora Il Superstite da leggere :)
RispondiEliminaPer me il top resta ancora La psichiatra... Il mio cuore cattivo ha una trama scorrevole ma davvero prevedibile a mio avviso, leggi qualche altra recensione e poi decidi se acquistarlo ;) per me potresti, ma se non lo compri non ti perdi il miglior thriller dell'anno :)
EliminaAnch'io ancora da leggerlo..mi sa che aspetterò ancora un po', giusto per vedere più recensioni che equilibrino la tua :)
RispondiEliminaNon è un brutto romanzo, ma onestamente non mi ha stravolto, per ora ho letto commenti abbastanza vicini al mio :D
EliminaSe avete voglia di ascoltarne alcune righe....
RispondiEliminahttps://youtu.be/vlFuuuw4dGk
Se avete voglia di ascoltarne alcune righe....
RispondiEliminahttps://youtu.be/vlFuuuw4dGk