Recensione Frutto del diavolo. Un thriller culinario
L’attenzione verso il mondo della
cucina e dei cuochi si è espanso velocemente in questi ultimi anni; le
motivazioni possono essere almeno due e contrastanti, ovvero in questo momento
di crisi non ci resta che mangiare ma molto spesso non siamo sicuri al 100% del
nostro cibo.
Il tema della sofisticazione
alimentare è all'ordine del giorno, raccontato da film e servizi giornalistici
ma nello stesso tempo si assiste giornalmente ad una nuova trasmissione che
mette in mostra cuochi e nuove ricette.
Su questo nuovo mondo intrigante
e molto raccontato in questi ultimi anni, lo scrittore tedesco Tom Hillenbrand
incentra il suo romanzo thriller: Frutto del diavolo, edito da Atmosphere
libri.
Una storia che ha per protagonista
un cuoco: Xavier Kiefer e come detto tutto il mondo che ruota intorno all’alta
cucina.
Un universo che ci viene
descritto come iper-competitivo, un’ambiente saturo di idee, in cui ogni cuoco
deve cercare di “superare” il suo concorrente inventando un nuovo prodotto con
gli stessi ingredienti. Un universo simile a molti altri, vedi la musica e la
stessa letteratura thriller, arti che devono dar vita a qualcosa di nuovo
attraverso le solite “note”.
Ritornando alla cucina e al
romanzo in questione, Hillenbrand ci presenta nel primo capitolo già il Frutto
del diavolo, che sarà l’elemento thriller ed intrigante della storia. Si tratta
del frutto chatwa, dalla forma simile alla melanzana ma molto più grande e dal
sapore di un avocado troppo maturo, amaro e oleoso. Un frutto tenuto ben
nascosto nella quasi inaccessibile Papa Nuova Guinea. Tale elemento viene
ritrovato ed acquistato da Keitel, una sorta di mediatore e procacciatore di
prodotti sconosciuti, utile per la nuova alta cucina.
Ma che c’entra tutto questo con
il protagonista Xavier Kiefer?
Inizialmente la questione non
sfiorerebbe nemmeno il personaggio sopra menzionato, in quanto Xavier in tutta
tranquillità gestisce un ristorantino senza stelle in Lussemburgo. Un bel
giorno si ritrova di fronte però un critico gastronomico della rivista Guide
Gabin, una Bibbia per il mondo della cucina. Dopo aver assaggiato qualche
portata di Xavier, il critico muore.
Da questo momento iniziano i
problemi per Xavier Kiefer, primo indagato sul caso e costretto a chiudere il
suo ristorante. Kiefer per salvare la sua reputazione ed il suo lavoro,
cercherà di venire a capo della situazione e scoprire come sia morto davvero il
critico.
Il romanzo si risolve dunque in
un’indagine quasi solitaria del protagonista cuoco che tassello dopo tassello
verrà a capo della catena alimentare, dove una parte importante la recita il
frutto del diavolo: il chatwa.
Tutto quanto scritto finora
potrebbe sembrare uno spoiler, in realtà la trama ufficiale racconta quasi
tutti gli avvenimenti che accadono nel romanzo, togliendo un po’ di “gusto” al
lettore.
Un menù dunque spiegatoci per
filo e per segno, che sorprende poco il cliente/lettore. Frutto del diavolo di
Hillenbrand, a mio avviso, è un piatto abbastanza casereccio ma rinominato con
quei termini francesi, come ad esempio quando leggiamo al ristorante: Génisse au four avec pommes de terre e poi ci ritroviamo di fronte un piatto semplice di carne con patate.
Un romanzo che potrebbe essere
gustato con piacere dagli amanti del mondo culinario, gastronomico e dei ristoratori;
un piatto alle volte indigesto per chi invece fosse avaro della cucina
franco-tedesca, i cui nomi di piatti abbondano creando confusione nel lettore
italiano non preparato all’argomento.
TRAMA: Xavier Kieffer, cuoco di grande talento, ha deciso di voltare le spalle al mondo dell'arte culinaria; gestisce un ristorantino fuori mano nella città bassa di Lussemburgo, in cui serve piatti regionali semplici e genuini. Strano, quindi, che all'improvviso un critico gastronomico della più rinomata guida per gourmet si trovi seduto a un suo tavolo. In breve, la meraviglia cede il passo allo sgomento: poco dopo l'antipasto il critico cade a terra senza vita. Il ristorante di Kieffer viene chiuso seduta stante, iniziano le indagini condotte da funzionari tutt'altro che gentili e, almeno così pare a Xavier, dall'intelligenza non proprio brillante. Xavier vuole riaprire al più presto il ristorante mantenendo intatta la sua reputazione. Quando viene a sapere che il critico era approdato da lui su segnalazione del suo ex maestro, un celebre cuoco pluripremiato divenuto poi suo grande amico e adesso scomparso nel nulla, Xavier decide di condurre le indagini in prima persona. Prende contatto con la direttrice della più famosa guida per gourmet, restandone subito affascinato e trovando in lei un'alleata. Per fortuna Xavier conosce il rifugio segreto del suo amico: non lo rintraccia nemmeno lì, in compenso trova un misterioso frutto, con cui il suo maestro stava conducendo esperimenti a ritmo febbrile; d'istinto Xavier prende con sé i resti. Il frutto ha un gusto squisito senza paragoni. In più contiene sostanze finora quasi sconosciute.
AUTORE: Tom Hillenbrand
EDITORE: Atmosphere libri (Biblioteca del giallo)
NAZIONE: Germania
ANNO: 2013
PAGINE: 265
La trama potrebbe sembrare interessante ma l'eccessivo utilizzo di nomi di piatti tedeschi e il fatto che la trama sveli fin troppo non fa in modo che io lo metta in whis list...peccato!!!
RispondiEliminaArgomento sicuramente interessante, qualche elemento poteva essere sfruttato in maniera diversa :)
EliminaVorrei far notare che esiste un comodo glossario alla fine del romanzo dove sono descritti tutti i piatti della cucina francese e lussemburghese citati, per cui il lettore italiano troverà "pane" per i suoi denti in modo estremamente facile. Del resto, l'alta cucina utilizza la terminologia francese. Non c'è bisogno di essere un esperto culinario per comprenderlo.
Elimina