Recensione Il pipistrello
Voto 6,5. Molti lettori thriller/noir conoscono vita, morte e miracoli del celebre
Harry Hole, protagonista assoluto dei romanzi dello scrittore norvegese
Jo Nesbo. Finora è comparso in otto romanzi:
Il pettirosso, Nemesi, La stella del diavolo, La ragazza senza volto, L'uomo di neve, Il leopardo, Lo spettro, Polizia; qui elencati in rigoroso ordine cronologico.
In questo Aprile 2014 è stato tradotto e pubblicato: Flaggermusmannen / The Bat Man, romanzo del 1997 che precede tutta la serie sopraelencata.
Dunque finora avevamo letto di un Harry Hole già "cresciuto" e sviluppato, non capendo bene le cause dei suoi mali e non conoscendo i suoi primissimi passi. Attenzione: manca ancora la traduzione e la pubblicazione del secondo romanzo della serie Hole: Kakerlakkene / The Cockroaches, 1998.
Ma soffermiamoci su Il pipistrello, titolo italiano di questo primo/ultimo romanzo di Nesbo.
Le motivazioni che possono aver spinto a pubblicare questo romanzo dopo 17 anni possono essere diverse e tutte dipendono dalla fama di Hole/Nesbo. I lettori erano dunque curiosi di sapere cos'ha spinto Harry a diventare quello che è; gli editori sapevano che il pubblico avrebbe risposto presente a questa nuova pubblicazione.
Mai titolo fu comunque più profetico per inaugurare questa serie. Harry Hole è infatti il vero Batman della letteratura thriller/noir, un predatore della notte tormentato ed in grado di cacciare come nessuno i peggiori criminali.
Il suo primo viaggio contro il mondo del male lo vede protagonista in Australia, dove dovrà affiancare il collega Andrew Kensington. Inger Holter, bionda ragazza norvegese è stata stuprata e strangolata, prima di essere abbandonata vicino al mare.
Il caso su cui dovrà indagare Harry Hole si presenta molto classico, fatto di piste vere/false, diversi possibili sospettati ed un serial killer che continua imperterrito la sua opera.
Jo Nesbo imprime comunque il suo marchio sin da subito, abbellendo il semplice caso con approfondimenti sulla cultura australiana ed in particolar modo sul mondo degli aborigeni, usurpati dal potere dei bianchi.
Hole dovrà infatti scovare il Narahdarn, pipistrello nella cultura australiana, simbolo della morte.
Guidato dal cicerone Andrew, Hole conoscerà la cultura australiana ed i vari personaggi che popolano questo ambiente, tra cui la svedese Birgitta.
Harry Hole verrà dunque approfondito anche nella sua vita privata, ma i suoi primi tormenti da alcolizzato sono già presenti nel personaggio e citati attraverso flashback. Chissà che non ci sia qualche altro romanzo nascosto nella mente di Jo Nesbo in cui potremo finalmente conoscere il giovane e "pulito" Hole....
TRAMA: Una ragazza norvegese di poco più di vent'anni è stata uccisa a Sydney. L'ispettore Harry Hole della squadra Anticrimine di Oslo viene mandato in Australia per collaborare con la polizia locale e in particolare con Andrew Kensington, un investigatore di origini aborigene tanto acuto quanto misterioso. L'inchiesta si rivela subito complessa: l'omicidio della ragazza non è un caso isolato ma, probabilmente, l'ultimo anello di una lunga catena, e lo scenario in cui l'assassino agisce si allarga fino a comprendere fosche storie di droga e sesso. Un quadro a tinte così forti che Harry quasi vede proiettarsi sulle indagini l'ombra minacciosa di alcune figure della mitologia aborigena. In particolare quella di Narahdarn, il pipistrello che reca la morte nel mondo.
AUTORE: Jo Nesbo
EDITORE: Einaudi
NAZIONE: Norvegia
ANNO: 2014
PAGINE: 416
Era ora che si decidessero a tradurlo, che leggere in tutti i volumi successivi i riferimenti all'Australia a me personalmente incuriosiva tantissimo.
RispondiElimina(Dettò ciò, non l'ho ancora letto!)
Si ricordo anch'io dei numerosi riferimenti all'Australia, ma dopo averlo letto, secondo me, non è successo niente di strabiliante rispetto agli altri romanzi thriller. Per chi avesse letto tutta la serie però è consigliabile in quanto ci sono rimandi al passato di Hole :)
EliminaPur amando i thriller alla follia non so perchè ma questo autore non mi ha mai attratto...non capisco, perchè non c'è una ragione valida ma non mi ispira!
RispondiEliminaTI capita mai o sono io che sono strana????
:P
Certo che mi capita, ci sono autori scartati a priori senza motivazione :D A me quello che più colpisce è la trama di un romanzo, poi vabbè ci sono autori che ho già letto e mi piacciono molto,quindi quando pubblicano qualcosa di nuovo devo leggerlo a priori :D
EliminaSe devi iniziare Nesbo ora è una impresa impegantiva, la serie Harry Hole ha già nove romanzi :)
Mi manca, ovviamente, ma è già sul comodino. Nesbo è imperdibile !
RispondiEliminaUna volta cominciata la serie bisogna leggerli tutti ;)
EliminaNesbo, come ho avuto modo di esprimere in varie occasioni, rimane uno degli autori che preferisco fra i nordici, per lo stile che ha saputo dare al suo personaggio e alle sue storie. Gli ultimi romanzi non li ho letti e avevo una mezza intenzione di leggere Il pipistrello..ma noto un punteggio non molto alto..
RispondiEliminaDegli ultimi mi è piaciuto molto Lo spettro (non ricordo se lo hai letto). Polizia è molto complesso e completo ma non mi è piaciuto per i troppi bluff ed altri motivi. Il pipistrello mostra un Nesbo ancora acerbo, con una storia thriller classica, forse anche per questo motivo è stato pubblicato con notevole ritardo...
EliminaNo, non avevo letto Lo spettro (magari me lo prendo in ebook..). Proprio oggi mi è arrivata la risposta alla mia intervista: come volevasi dimostrare, per la seconda volta mi hanno fatto solo perdere un sacco di tempo :( Ok, autore cancellato per la richiesta di interviste.
EliminaLo sto per iniziare. Ho letto tutto Nesbo/Hole e mi mancava solo questo. Tuttavia ritengo che tra i nordici anche Jussi Adler-Olsen (sopratutto il suo "Il messaggio nella bottiglia") non scherzi affatto in fatto di scrittura thriller. Per certi versi e per certi aspetti, supera anche Nesbo.
RispondiEliminaJussi Adler-Olsen piace molto anche a me, si vede che la sua serie è ancora "giovane" e dunque c'è una freschezza di idee e situazioni. Nesbo soprattutto in Polizia l'ho trovato abbastanza ripetitivo, creando dei colpi di scena che ho già visto nei suoi precedenti romanzi...
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