La recensione unificata
Dopo Prisoners, reputato da molti e da questo blog il miglior film thriller del 2013, l'attesa per il nuovo film di Denis Villeneuve era altissima.
Il regista canadese per la sua nuova avventura sceglie un romanzo complesso: L'uomo duplicato di Jose Saramago del 2003.
Enemy (Nemici traduzione letterale) è invece ancora inedito in Italia, dunque avete tutto il tempo per recuperare il romanzo, nel caso ne aveste voglia.
Se è necessario farlo lo scoprirete in questa recensione unificata, che mette insieme il film di Villeneuve e il romanzo di Saramago, cercando di giungere anche ad un'interpretazione.
Già, perché la storia che ci viene raccontata è di quelle cervellotiche, psicologiche, che andrebbero seguite minuziosamente, non perdendosi neanche un particolare, ed anche se non vi foste persi niente rimettere insieme i pezzi di questo puzzle non sarà impresa facile.
Trama.
Riguardo la storia base, a grandi linee L'uomo duplicato ed Enemy sono identici. A cambiare sono alcuni nomi dei personaggi, tra cui quello del professore di storia: Tertuliano Maximo Afonso nel romanzo, Adam Bell nel film.
La vita del professore è abbastanza semplice: insegnamento, rapporto d'amore con la sua fidanzata Marie. A sconvolgere questa tranquillità è una film che il protagonista vede sotto consiglio del suo collega: il professore di Matematica.
All'interno del film, Adam/Tertuliano nota un attore-comparsa identico a lui. Il suo tarlo sarà ora quello di scoprire chi è questo personaggio e perché gli somiglia così tanto.
Per interpretare il protagonista, Villeneuve si affida nuovamente a Jake Gyllenhaal alle prese con un'interpretazione complessa, in cui deve dar volto a due personaggi identici ma con sfaccettature caratteriali diverse, almeno inizialmente.
Identità.
Soprattutto leggendo il romanzo, una prima riflessione che mi è scaturita riguarda il senso d'identità.
Wikipedia a proposito dell'argomento ci dà questa definizione: Il concetto d'identità, nella sociologia, nelle scienze etnoantropologiche e nelle altre scienze sociali, riguarda la concezione che un individuo ha di sé stesso e nella società.
Tenetela bene a mente in quanto potrà essere utile per l'interpretazione di tutta questa storia.
Per quanto riguarda la mia visione, direi che questa storia esplora il nostro senso d'identità. Tutti in qualche modo siamo alla ricerca del nostro vero io, o meglio cerchiamo di conoscerlo sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista caratteriale. Ci mettiamo in mostra sui social per vedere se piaciamo agli altri, ma soprattutto se piaciamo a noi stessi.
Distinguiamo amici, parenti e sconosciuti affibiandogli sosia noti, speriamo di essere riconosciuti in personaggi famosi. Non mi dite che non vi hanno mai detto: Sai, somigli a ....
E se vi dicessero: C'è una persona che è identica a te, cosa fareste? Non sareste curiosi di vedere chi è per rispecchiarvi?
Film e romanzo: non proprio identici.
La bravura di un regista sta nel raccontare un film sotto la propria lente, sotto il proprio punto di vista. Troppo facile sarebbe prendere un romanzo e filmare degli attori che recitano. Villeneuve non vuole fare questa parte, vuole che la sua Identità di regista sia univoca e perciò decide di modellare a suo modo e piacimento il romanzo di Saramago.
Innanzitutto cambia l'epoca di ambientazione. Tertuliano utilizza la videocassetta per guardare i film che gli interessano; Adam un moderno dvd da inserire nel pc.
Altro esempio è l'utilizzo del pc per le ricerche sulle informazioni del duplicato, piuttosto che le lettere nel romanzo di Saramago.
Cambiando mezzi di comunicazione/informazione, cambiano i ritmi anche per via del supporto artistico utilizzato: più lento e cadenzato il romanzo; sprint invece il film.
A cambiare è anche la struttura narrativa che incide poi sull'interpretazione delle due opere.
Enemy infatti si apre con una scena "onirica" con donne nude e ragni schiacciati; L'uomo duplicato comincia dalla storia di Tertuliano.
Film e romanzo: diversi ma uguali.
Veniamo alla parte più enigmatica, che non dovrebbe esser letta da chi non ha ancora letto/visto il romanzo/film; sono infatti contenuti spoiler circa l'interpretazione di questa storia.
Dicevo delle diversità strutturali e d'ambientazione di Enemy e L'uomo duplicato, i quali cercano di raccontare lo stesso senso morale con due chiavi di lettura differenti.
L'uomo duplicato introduce molto spesso un personaggio enigmatico: Il senso comune. Un vero e proprio personaggio parlante che colloquia con Tertuliano, dicendogli cosa andrebbe fatto o meno. Il senso comune si riallaccia inesorabilmente al concetto d'identità, la quale ingarbuglia l'individuo in una serie di comportamenti ed atteggiamenti che non lo rendono unico, bensì uno dei tanti, una maschera qualunque che va modellata a seconda delle situazioni.
Il senso comune, a mio avviso, viene interpretato in Enemy da alcuni ragni presenti all'inizio e soprattutto alla fine. Apprendo sempre da Wikipedia che Il ragno in India è legato all'universo in modo molto stretto: la perfezione millimetrica della sua tela rappresenta, infatti, l'ordine cosmico contrapposto al Caos. Il ragno, in questo caso, è dunque un simbolo ordinatore.
Ordine che ci viene dato dal senso comune, che ci insegna/impone regole adatte di comportamento ed atteggiamento. Un sistema totalitario che lo stesso Adam ci racconta in una sua lezione del film Enemy.
Data questa chiave interpretativa, alcuni elementi più terreni e meno simbolici, restano tutti da chiarire. Appare evidente che il professore e la comparsa siano la stessa persona, che soffre sicuramente di qualche disturbo di personalità. I loro incontri avvengono senza nessun testimone, escluso ovviamente lo spettatore/lettore. Questa chiave enigmatica è una caratteristica di Enemy, mentre ne L'uomo duplicato le identità dei protagonisti appaiono più distinte.
Certezze non ce ne sono sull'univocità o doppiezza d'identità del protagonista, ma alcuni dialoghi tra il protagonista e mamma/moglie indurrebbero a questa teoria.
Il romanzo non chiarisce niente a proposito e anzi tenendo ben distinte le due identità appare ancor più shoccante la scelta di Helena di accettare il professore come suo compagno dopo la morte del marito comparsa.
Se è vero che il caos è un ordine non decifrato, in questa storia il caos è doppio e quindi decifrarlo sarà ancor più difficile....
L'elemento negativo del film è dunque la mancanza di una certezza, di un epilogo e di un necessità interpretativa che non rendono il film perfetto. Per quanto riguarda il romanzo, l'elemento destabilizzante è il narratore onnisciente troppo ingombrante e a tratti prepotente, il quale appesantisce un po' la storia.
Voto 7.
attendo il film con grande curiosità...
RispondiEliminaSpero inserisca anche tu una sezione del post riguardante l'interpretazione del film :)
EliminaE' nella lista dei film da vedere. Se non sbaglio, c'è anche The Double che ha un tema similissimo :)
RispondiEliminaThe Double con Richard Gere? mmm, se è quello no, in quel film si gioca a confondere lo spettatore sull'identità del killer; in Enemy credo sia tutto più complesso O_o
EliminaMi appresto a vederlo - a un anno e passa di distanza - e ora ti rispondo. Non The Double con Gere, ma con Eisenberg e la Wasikowska! ;)
EliminaOrmai, ti dico anche come la penso io, dài.
EliminaSecondo me, tutto è da legare alla simbologia che ha il ragno nel mito - donna, maternità: il Jake professore è molto legato a mamma Isabella Rossellini, quello attore alla mogliettina Sarah Gadon che tradisce continuamente in un club à la Eyes Wide Shut - e alle lezioni che il protagonista teneva all'università. La storia che tutto si ripete, un po' alla Nietzsche. Tutto si ripete, perciò - anche se alla fine lui assume l'identità dell'altro, sebbene siano da sempre la stessa persona - finisce per ricadere nello stesso errore, nello stesso tradimento. Poi il film si apre con una telefonata e si chiude con un messaggio in segreteria. Tutto torna. Tutto ritorna? Fighissimo, c'è poco da dire.
Io all'epoca lessi anche il romanzo, e c'era il personaggio del senso comune molto figo. Il film era già "confuso", figurati ora che ricordo ho :P La tua interpretazione è molto Se mi lasci ti cancello... vidi The Double ed effettivamente poco c'entra con quello di Gere :D
RispondiEliminaLa spiegazione è errata e tutte le elucubrazioni sono insussistenti. La chiave di lettura la fornisce il regista stesso e pure il protagonista in interviste ufficiali disponibili online e verificabili da chiunque online. Il film tratta semplicemente della visione del subconscio di un uomo che lascia l'amante per tornare con la moglie incinta e per prendersi le responsabilità da uomo adulto, genera un doppio per razionalizzare gli avvenimenti. Le due personalità sono l'Es e l'Io che vengono controllate dal Super-io/società/madre/moglie/aracnide al quale il protagonista in fine si arrende... ciao a tutti..
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RispondiEliminaRiporto le prime parole del regista per chi non avesse tempo o voglia di verificare:"You know what, this movie is a very simple story, it’s a man who decides to leave his mistress and go back to his wife, and we see this story from his subconscious point of view.”
Quindi niente identità parallele e niente passato/futuro niente fantascienza ma una semplicissima trama vista attraverso il subconscio... bel film costruito molto complicato infatti gran parte della gente comune non lo ha capito, comunque grande il protagonista nella interpretazione del doppio
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