Voto 7. Uccidi il padre è il primo romanzo che leggo di Sandrone Dazieri, scrittore e sceneggiatore poliedrico in grado di dar vita a noir metropolitani quali la serie del Gorilla, polizieschi come le serie tv RIS, squadra Antimafia e thriller puri come questo suo ultimo lavoro.
Uccidi il padre si dimostra un lavoro meticoloso da parte dell'autore in grado di dar vita a due fantastici personaggi ed una storia che non cerca di essere un semplice thriller.
Nonostante la parte iniziale sia molto thriller americano e classico con rapimenti ai danni di bambini e uccisioni a sventurate madri, Sandrone Dazieri non scade mai nella banalità e non cerca l'effetto sensazionalistico a tutti costi.
Lo scrittore anzi si prende tutte le pagine che gli servono per raccontare il dramma dei protagonisti e nascondere nell'involucro thriller la verità. Una realtà strisciante che terrorizzerebbe qualsiasi essere umano.
Verità sconosciuta ad uno dei protagonisti: Dante Torre, a cui è stata rubata l'infanzia. Per undici anni, alla tenera età di sei anni Dante è stato rapito è rinchiuso in un silo. Azzerati i rapporti sociali con i suoi coetanei, annullati i contatti con tv e media. Dante è orfano del suo passato, non ha alcun ricordo bello della sua infanzia se non quattro mura e la voce di un sedicente "Padre" che gli ordina cosa fare.
Il passato ritorna sempre, in questo caso Dante non fa niente per dimenticarlo. L'ex-bambino rapito, riuscito a fuggire dai suoi rapitori, da grande fa il consulente per un avvocato. Dante è in grado di interpretare i segnali del corpo degli altri esseri umani, nonostante per undici anni abbia avuto pochissimi rapporti con essi.
Dante diverrà utile per la polizia quando un caso simile al suo invaderà i tg nazionali: un bambino è stato rapito, il maggior imputato sembra il papà; Dante invece ci vede la mano del "Padre".
Ad accorrere su questo caso saranno gli inquirenti tradizionali suddivisi in due squadre. Da una parte ci saranno gli incaricati ufficiali, dall'altra Colomba Caselli sostenuta dal supervisore Rovere per far luce sul caso. Colomba è una poliziotta in aspettativa, dopo un caso andato male precedentemente.
Colomba si avvarrà dell'aiuto di Dante per giungere alla soluzione del caso.
Il rapporto tra i protagonisti è senza dubbio l'elemento di maggior spicco del romanzo Uccidi il padre. Sandrone Dazieri si dedica completamente alla costruzione di questa storia di amicizia e collaborazione, rendendo vivi due personaggi poco convenzionali e colmi di paure e angosce.
Dante e Colomba sono due disadattati, due sopravvissuti in cerca di nuove motivazioni per continuare a vivere. Il loro animo è squarciato dai tormenti del passato e dovranno combattere con nuovi fantasmi per galleggiare sulla terraferma.
Questa nuova lotta dei protagonisti sarà vissuta molto da vicino dal lettore che si ritroverà coinvolto nella vicenda dei nuovi bambini scomparsi. Appare sin da subito chiaro che questa nuova storia thriller sia solo un pretesto per far riaprire le vicende passate di Dante.
Uccidi il padre se proprio si volesse trovare un difetto è un romanzo piuttosto lungo, nonostante la storia sia piuttosto semplice e senza grossi scossoni.
Un thriller puro e completo che sicuramente renderà felici molti amanti di questo genere.
SPOILER
Assolutamente positivo invece il fatto che l'autore nelle battute conclusive non cerchi di far dire all'assassino (come di solito accade) le motivazioni dei suoi folli gesti. Perché l'assassino ormai braccato dovrebbe dire il motivo del suo agire ai poliziotti?
TRAMA:Un bambino è scomparso in un parco alla periferia di Roma. Poco lontano dal luogo del suo ultimo avvistamento, la madre è stata trovata morta, decapitata. Gli inquirenti credono che il responsabile sia il marito della donna, che in preda a un raptus avrebbe ucciso anche il figlio nascondendone il corpo. Ma quando Colomba Caselli arriva sul luogo del delitto capisce che nella ricostruzione c'è qualcosa che non va. Colomba ha trent'anni, è bella, atletica, dura. Ma non è più in servizio. Si è presa un congedo dopo un evento tragico cui ha assistito, impotente. Eppure non può smettere di essere ciò che è: una poliziotta, una delle migliori. E il suo vecchio capo lo sa. Le chiede di lavorare senza dare nell'occhio al caso e la mette in contatto con Dante Torre, soprannominato "l'uomo del silos", esperto di persone scomparse e abusi infantili. Di lui si dice che è un genio, ma che le sue capacità deduttive sono eguagliate solo dalle sue fobie e paranoie. Perché da bambino Dante è stato rapito e, mentre il mondo lo credeva morto, cresceva chiuso dentro un silos, dove veniva educato dal suo unico contatto col mondo, il misterioso individuo che da Dante si faceva chiamare "Il Padre". Adesso la richiesta di Colomba lo costringerà ad affrontare il suo incubo peggiore. Perché dietro la scomparsa del bambino Dante riconosce la mano del "Padre". Ma se è così, perché il suo carceriere ha deciso di tornare a colpire a tanti anni di distanza? E Colomba può fidarsi davvero dell'intuito del suo "alleato"? AUTORE: Sandrone Dazieri EDITORE: Mondadori NAZIONE: Italia ANNO: 2014 PAGINE: 564
A proposito di padri, questo libro l'ha letto mio padre, sì. A lui, invece, proprio non è piaciuta l'ultima parte, che mi ha raccontato si allontana un po' troppo dal thriller classico. Lui, sai, è un tradizionalista. :P
Anche per me questo è il primo libro di Dazieri, esperienza sicuramente positiva: scrittura asciutta e grande abilità nella creazione dei protagonisti...
A proposito di padri, questo libro l'ha letto mio padre, sì. A lui, invece, proprio non è piaciuta l'ultima parte, che mi ha raccontato si allontana un po' troppo dal thriller classico. Lui, sai, è un tradizionalista. :P
RispondiEliminaInvece a me ha convinto abbastanza proprio perché cerca di non ricalcare il solito filone del thriller con il serial killer, di più non posso dire :D
EliminaNon ho mai letto niente di Dazieri che non mi ha mai attirato più di tanto, però questo libro invece mi ispira... penso che lo leggerò :)
RispondiEliminaAnche per me questo è il primo libro di Dazieri, esperienza sicuramente positiva: scrittura asciutta e grande abilità nella creazione dei protagonisti...
EliminaQuesto ancora mi manca, ma Dazieri, che leggo dai tempi di Attenti al gorilla (1999) mi piace molto...
RispondiEliminaAnche in questo caso ho cominciato dal più recente, un giorno quando avrò tempo recupererò i vecchi romanzi di Dazieri :D
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