Voto 7,5. Se qualche tempo fa mi avessero detto che avrei visto una serie tv ambientata nel mondo della politica, avrei riso sotto i baffi e dato del visionario a chi mi prediceva questo destino.
House of Cards - Gli intrighi del potere era dunque il prodotto meno adatto per i miei gusti personali, ma Kevin Spacey e la partecipazione di David Fincher come regista in alcune puntate mi hanno fatto vincere questa reticenza.
La serie è andata in onda su Sky Atlantic, ideata da Michael Dobbs, autore dell'omonimo romanzo e Beau Willmon.
Al centro della trama c'è il deputato del Partito Democratico: Frank Underwood (Kevin Spacey) assetato di potere, disposto a tutto pur di diventare Segretario de Congresso.
Per addentrarsi meglio nella serie è opportuno un piccolo ripasso sul sistema politico americano, ecco alcuni link di Wikipedia che potrebbero servirvi per una maggiore comprensione delle dinamiche:
Congresso; Segretario di Stato.
Non spaventatevi, dopo un paio di puntate comincerete a prendere confidenza con questi luoghi fisici e virtuali.
Questi "spazi" servono principalmente per far muovere il protagonista: Franck Underwood, appunto; che definirei Il Cattivo dei cattivi.
I politici ormai son antipatici a tutti, il popolo li odia e nonostante li elegga dopo un paio di mesi si pente dell'atto compiuto. Non esistono distinzioni di razze, sesso e soprattutto di divisione politica: ogni politico agisce per il suo tornaconto personale.
Ma cosa succederebbe se ci fosse un politico più cattivo di tutti questi, che riuscisse a manovrarli e "fregarli"? No, non parlo di Beppe Grillo, ma ancora una volta di Underwood, un oscuro burattinaio che agisce per i propri interessi personali ma almeno ce lo dice in faccia.
Per una volta infatti saremo confidenti ed amici di questo losco manovriero, che ci rende dunque partecipi dei suoi obiettivi e delle sue strategie. Per una volta possiamo tralasciare il populismo, la giustizia e la correttezza e schieraci con Underwood, anche perché non si tratta del governo italiano.
Underwood è il cattivo moderno per antonomasia: politico arrogante, arrivista, potente e prepotente, il nemico che tutti vorrebbero sconfiggere.
Azzeccatissima è dunque la scelta di affidarsi all'attore che ha interpretato i cattivi più affascinanti del cinema: Kevin Spacey.
L'obiettivo di Underwood in questa prima stagione sarà quello di arrivare alla carica di Segretario di Stato, negatagli all'ultimo giro.
Per farlo si servirà di alcune pedine fondamentali per la sua scacchiera, tra cui sua moglie Claire (Robin Wright); la giovane giornalista Zoe (Kate Mara) ed il politico da rimettere in sesto Peter Russo (Corey Stoll).
Molto affascinante sarà la descrizione dei rapporti tra stampa e governo legati a filo doppio. Molto brava poi Kate Mara (sorella della più nota Rooney) nel ruolo della giornalista in ascesa disposta a tutto per uno scoop politico.
La politica è dunque alla luce del sole in House of Cards, quando calano le tenebre i personaggi si rintanano nella loro solitudine, nella loro vita simile a quella dei comuni mortali.
Frank ad esempio si gusta una sigaretta davanti alla finestra con sua moglie, gioca alla PS3, o si rimette in sesto fisicamente con il vogatore.
Una tranquillità limitata a poche ore, il giorno comincia molto presto per i politici burattinai che devono studiare il modo per accrescere il loro potere.
serie molto ben fatta, però a livello emotivo concede troppo poco.
RispondiEliminaè un prodotto più da rispettare che da amare.
In effetti manca un po' di emotività, ma ottima tutta la parte tecnica e di scrittura...
EliminaA me piace molto e sono curiosa di vedere come si svilupperà (sono ancora alla prima stagione), ma in alcuni passaggi mi è sembrata prevedibile. Grandissimo Kevin Spacey comunque!
RispondiEliminaAnch'io sono fermo alla prima stagione, curioso di vedere lo sviluppo. Kevin è uno dei migliori cattivi di sempre del cinema ;)
Eliminaprobabilmente l'emotività è assente appositamente dati i personaggi in gioco...e comunque stasera comincia la seconda stagione...
RispondiEliminaL'unica storia in cui si avverte un briciolo di emotività è quella di Peter Russo, la seconda stagione la vedrò sicuramente ;)
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