Voto 5+. Spin-off, sequel, prequel, remake sono termini ormai all'ordine del giorno per noi incalliti spettatori cinematografici. E' cosa rara trovare oggigiorno un horror che non si sia espanso ed abbia dato vita ad altri film, soprattutto se la storia originale era stata ben accolta dal pubblico.
Questo sicuramente il caso di The Conjuringdi James Wan approdato in Italia la scorsa estate e che non dispiacque a critici e spettatori. In quel film faceva la sua comparsa la bambola Annabelle, che molto potrebbe ricordare i vecchi pupazzetti che Wan utilizzò in Dead Silence.
Questa Annabelle ricoprirà un ruolo importante in questa nuova pellicola diretta da John R. Leonetti. Dati i numerosi poster dedicati alla bambola, mi attanagliava lo strano terrore che Annabelle potesse essere un film alla Chucky : La Bambola Assassina.
Fortuna (non completamente ripagata) ha voluto che questo film fosse una versione folckloristica del cult Rosemary's Baby.
I punti di contatto tra il film di Polansky e Annabelle sono diversi.
In primis la protagonista umana: Mia, interpretata da Annabelle Wallis, mai nome fu più azzeccato verrebbe da dire. Mia è una donna in dolce attesa proprio come Rosemary, entrambe saranno casalinghe che passeranno la giornata in attesa del rientro del marito a casa.
A fargli compagnia strane presenze demoniache. Nel caso di Mia, c'è però un antefatto che va sottolineato: la donna fu aggredita assieme a suo marito da un gruppo di satanisti. A salvarli un gruppo di poliziotti, i satanisti invece morti. Una goccia di sangue di un satanista suicida entrò in un occhio della bambola Annabelle, di proprietà di Mia. Sarà stata questa "operazione" a rendere cattiva la bambola?
Piccola parentesi Annabelle fu regalata a Mia da suo marito John (Ward Harton). I gusti di entrambi appaiono un po' macabri data la bruttezza della bambola, e lo dice uno che si diletta nella visione e lettura di film/libri thriller/horror.
Particolare sicuramente l'aspetto scenografico, in cui spicca senza dubbio la camera in cui Mia conserva le sue bambole da collezione. Volendo trovare un significato implicito si potrebbe considerare questa stanza come la prova di maturità che Mia deve superare: ovvero abbandonare la sua parte infantile e diventare mamma a tutti gli effetti.
Superata questa breve presentazione iniziale e questa ricerca di significati nascosti, Annabelle si muove con il pilota automatico regalando allo spettatore situazioni viste e riviste che intrattengono ma non in grado di rendere memorabile questo film, emblema della rapida parabola discendente dal punto di vista qualitativo dei Spin-off, sequel, prequel, remake.
DATA USCITA:
GENERE:Horror
REGIA: John R. Leonetti
SCENEGGIATURA:Gary Dauberman
ATTORI:Annabelle Wallis, Alfre Woodard, Eric Ladin,Tony Amendola, Michelle Romano, Brian Howe
Ti dicevo che era guardabile, per non dire carino. A me è molto piaciuto. Soprattutto stilisticamente. Ci sono una o due scene giocate sulla profondità di campo veramente, ma veramente non male.
Secondo me era un po' tutto deboluccio, ma giocava bene le poche carte che aveva. Un buon lavoro. Di horror nuovi non ce ne sono, che almeno siano fatti così bene ;)
Caspita, interessante l'allegoria sul passaggio dall'infanzia alla maternità. Io l'ho trovato nella media degli horror attualmente in giro. Però registicamente aveva delle trovate interessanti, tipo le sequenze giocate sulla profondità di campo cui fa riferimento Mr Ink qui su, che riescono ad inquietare senza artifizi inutili.
A spingermi a questa riflessione son state le "camerette" fin troppo colorate in cui Mia custodiva le sue bambole. Sicuramente registicamente spicca rispetto agli altri horror, ma io mi soffermo molto sulle trame ed in questo caso nulla di nuovo, ahimè...
sei stato fin troppo buono.
RispondiEliminaper me questo filmaccio è un'ora e mezza di nulla totale :)
diciamo che la trama almeno ha la sua linearità nonostante non eccelli in originalità, sicuramente c'è di peggio :D
EliminaTi dicevo che era guardabile, per non dire carino.
RispondiEliminaA me è molto piaciuto. Soprattutto stilisticamente.
Ci sono una o due scene giocate sulla profondità di campo veramente, ma veramente non male.
Anche la scenografia colorata ha il suo fascino, però la seconda parte del film l'ho trovata deboluccia...
EliminaSecondo me era un po' tutto deboluccio, ma giocava bene le poche carte che aveva. Un buon lavoro. Di horror nuovi non ce ne sono, che almeno siano fatti così bene ;)
EliminaCaspita, interessante l'allegoria sul passaggio dall'infanzia alla maternità. Io l'ho trovato nella media degli horror attualmente in giro. Però registicamente aveva delle trovate interessanti, tipo le sequenze giocate sulla profondità di campo cui fa riferimento Mr Ink qui su, che riescono ad inquietare senza artifizi inutili.
RispondiEliminaA spingermi a questa riflessione son state le "camerette" fin troppo colorate in cui Mia custodiva le sue bambole. Sicuramente registicamente spicca rispetto agli altri horror, ma io mi soffermo molto sulle trame ed in questo caso nulla di nuovo, ahimè...
Eliminauna compilation di spaventi che sfrutta il successo di The Conjuring....nulla più...
RispondiEliminaHo preferito di gran lunga The Conjuring molto più misterioso...
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