Voto 5. I due volti di gennaio era stato presentato come un thriller alla Hitchcock, il maestro del brivido appunto. Affermazione a scopo marketing o paragone giusto?
Complice la rete televisiva Iris sto colmando la mia immensa lacuna in tema Hitchcock, guardando ogni lunedì un film del celebre regista, volendo se ne possono recuperare anche due.
L'accostamento a mio modo di vedere non pare campato per aria, ma ha qualche fondamento. Innanzitutto c'è da considerare l'epoca storica di nascita dell'idea della storia che naturalmente incide su uso e costumi dei protagonisti. I due volti di gennaio è tratto infatti dall'omonimo romanzo di Patricia Highsmith del 1964, epoca in cui Hitchock era già molto attivo. Tra l'altro tra il regista e la scrittrice c'è un legame letterario: Hitchock mise in scena L'amico americano della Highsmith.
Scendendo dal generale al particolare I due volti di gennaio per atmosfere potrebbe ricordare L'uomo che sapeva troppo. Entrambe le storie parlano di protagonisti in viaggio.
In questo caso la meta è la calda Grecia e a visitarla sono Chester MacFarland (Viggo Mortensen) e sua moglie Colette (Kirsten Dunst). La motivazione di tale viaggio non è ben chiara, fatto sta che Chester non si stacca mai dalla sua valigetta. In Grecia vengono subito adocchiati da una guida poco affidabile: Rydal (Oscar Isaac).
Anche in questo caso il motivo per cui si fidano e si lasciano trasportare da questa guida furbetta è inizialmente poco noto.
Rydal diverrà sicuramente uno dei personaggi portanti di questa storia, che altrimenti non avrebbe proprio ragione di esistere.
In primo piano finirà lo strano rapporto complice e di sfida tra Chester e Rydal. Proprio per l'importanza dei personaggi, il regista Hossein Amini (sceneggiatore di Drive) ha deciso di affidarsi ad attori di spessore. L'esperto Viggo Mortensen se la dovrà vedere con l'emergente Oscar Isaac, già ottimo in A proposito di Davis.
I due volti di gennaio comincia e finisce proprio con questo strano rapporto tra i due, a cui si aggiunge il contorno Kirsten Dunst.
Questo scontro-incontro se da un lato affascina, in quanto lo spettatore dovrà capire con chi schierarsi, finisce anche per annoiare. Ne esce fuori un film dalle belle scenografie, ma con una storia piatta e con un finale davvero poco cattivo ed originale, proprio il contrario di quello che faceva Hitchock nelle sue storie...
E' tra i film di vedere. Le premesse mi piacciono, ma le mie aspettative si abbassano: ti saprò dire ;)
RispondiEliminaAspetto il tuo parere, per ora non è piaciuto molto in giro...
Eliminagià il fatto che fosse piaciuto a mr. ford mi puzzava... :)
RispondiEliminala tua stroncatura mi dà la conferma che potrebbe essere una ciofeca.
Ahah beh anche ford non era stato positivissimo, forse un po' più di me. Cmq è noiosetto, aspetto la tua recensione secondo me sarà una bocciatura :)
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