Recensione Il barone della droga
Stephen Leather era già approdato su questo blog qualche tempo fa con il romanzo: Il sotterraneo, thriller one shot, breve ma molto intenso.
Dopo quasi tre anni lo scrittore britannico torna nelle librerie italiane con Il barone della droga edito da TimeCrime.
In realtà Hard Landing, questo il titolo originale del romanzo, è un libro del 2004, il primo della serie di Dan Shepard, un poliziotto che agisce sotto copertura. Per realizzare quest'opera, Stephen Leather fece visita alla prigione di Belmarsh in Inghilterra, nota per il suo essere anti-evasione e contenere i maggiori criminali della storia del Regno Unito, tra cui numerosi terroristi.
In questa prigione lo scrittore ci rinchiude il barone della droga: Gerry Carpenter, un uomo temuto e rispettato, in grado di mettere tutti ai suoi piedi grazie al dio denaro.
Chi è contro di lui rischia una brutta fine, come ad esempio Jonathon Elliott, poliziotto sotto copertura pronto a testimoniare contro il temuto criminale. Prima del processo Jonathon viene fatto fuori sotto gli occhi della moglie, nonostante Carpenter dimori in cella.
A rischio ci sono altri testimoni e dunque i vertici alti della polizia e della finanza (rinominata Chiesa) decidono di estorcere una confessione involontaria a Carpenter. Per questo motivo nella prigione viene inviato un'agente sotto copertura: Dan Shepard, alias Bob MacDonald.
Il suo compito sarà quello di ingraziarsi il criminale e capire le sue prossime mosse, in modo da incastrarlo una volta per tutte.
Il barone della droga è un lavoro minuzioso quasi opposto rispetto a Il sotterraneo. L'opera è corposa, circa 496 pagine che scorrono comunque rapide e senza mai annoiare il lettore. Molto interessante tutta la parte centrale ambientata nel carcere di sicurezza. Leather dà il meglio nella descrizione di questo ambiente e dei suoi inquilini privi di libertà. Le atmosfere carcerarie e claustrofobiche potrebbero ricordare film celebri come Sorvegliato speciale, anche se in questo caso la distinzione tra buoni e cattivi è netta.
Shepard contro Carpenter, amici nemici i due che si affronteranno in una partita a scacchi in cui vincerà il più furbo e/o potente.
Per raccontarci questo rapporto, Leather si prende tutta la calma del mondo e tutte le pagine che gli servono, premiando una scelta realistica. Avrebbe dell'inverosimile se i due entrassero immediatamente in contatto.
Se la costruzione iniziale e centrale fatta da Leather è da manuale, poco convincente e troppo frettolosa appare l'ultima parte che non regala colpi di scena degni di nota.
Il barone della droga resta comunque un romanzo interessante che vale la pena leggere.
TRAMA: Il barone della droga Gerry Carpenter è detenuto in un carcere di massima sicurezza in attesa di giudizio, ma non è del tutto fuori gioco. Negli stessi giorni in cui la polizia ne celebra la cattura, il pericoloso criminale scatena una vera e propria campagna di terrore: i testimoni che dovrebbero deporre al suo processo vengono minacciati, gli uomini delle forze dell'ordine coinvolti nel caso uccisi, le prove raccolte contro di lui distrutte. Per far luce su come Carpenter stia guidando l'operazione da dietro le sbarre, la polizia decide di infiltrare l'agente Dan "Spider" Shepherd, che si ritroverà catapultato tra criminali seriali e psicopatici assassini, capaci di fiutare l'odore di un poliziotto a un chilometro di distanza. Shepherd sa che molte delle guardie carcerarie sono corrotte e non può fidarsi di nessuno: una mossa sbagliata significherebbe morte certa. Quando riesce ad avvicinare Carpenter, scopre una realtà ancora più inquietante: i tentacoli del criminale che si allungano fuori dalle mura del carcere possono avvinghiarsi a ogni segmento della società, fino a sfiorare ciò che per Shepherd vale più di ogni cosa: la sua stessa famiglia.
AUTORE: Stephen Leather
EDITORE: TimeCrime
NAZIONE: Inghilterra
ANNO: 2015
PAGINE: 496
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