Un televisore spento ci osserva e ci ipnotizza, catalizzando tutta la nostra attenzione verso di esso. Televisore che ci mostra solo quel che vuole, nascondendo la verità. Prendiamo questo televisore come metafora, trasformiamolo in un libro da poter aprire. Quello che vedremo al suo interno, la verità che ci mostrerà non ci piacerà.
Questo televisore ha il nome di Sangue Cattivo, immagine del romanzo di Fabio Chiesa.
La storia dello scrittore esordiente è densa di situazioni scomode, di indagini dolorose che fanno fare il Sangue Cattivo a tanti italiani. Corruzione, razzismo, soprusi, giochi di potere sono sapientemente coperti da quell'apparecchio che con aria innocua ci osserva e ci accompagna come il più fedele degli amici.
Ma, Fabio è un'amante della carta stampata o della pagina web (scrive su
Sugarpulp) perciò decide di scrivere un romanzo che affronta temi forti.
Per farlo si serve del suo protagonista: Damiano Morin, un alter ego dei tanti giovani d'oggi che vogliono intraprendere la carriera giornalistica con la G maiuscola. Il suo cammino non è semplice e dalla patria del lavoro Milano si vede costretto a ritornare nella piccola Mossa e dai genitori.
Fatalmente ritorna a scrivere per il piccolo giornale locale che l'aveva lanciato e subito si ritrova ad indagare su verità scomode che riguardano inizialmente l'apertura di una moschea musulmana a Mossa.
Un piccolo paesino di provincia come può reagire a questa notizia? Perché alcuni membri politici appoggiano questa scelta? Le risposte a queste e tante altre domande le troverete in
Sangue Cattivo.
TRAMA: Damiano Morin , giovane reporter di belle speranze, torna al suo paese natale, disilluso dagli ambienti del giornalismo che conta. Troverà ad accoglierlo una comunità in fermento per l'imminente costruzione di una moschea che nessuno sembra volere. Politici e poliziotti corrotti, due carichi di rifiuti tossici scomparsi, una banda di zingari dal dente avvelenato. E ancora, un vecchio contadino che si crede Clint Eastwood, una fotografa bella e sensuale, un prete alcoilzzato vestito da drag queen...sono solo alcuni degli irresistibili protagonisti di questo scatenato romanzo pulp noir, ambientato in una provincia epica e canagliesca.
QUARTA DI COPERTINA
"La gente razzista, i bigotti, i politici corrotti e gli arrivisti esistono da sempre. E questo paese, per quanto piccolo e insignificante, non è altro che lo specchio dell'Italia di oggi. Tu stai facendo del tuo meglio, ma non devi sentirti in dovere di salvare il mondo. Il mondo, purtroppo, è quello che è. Una continua, enorme, contraddizione. Per cui, non vale la pena farsi troppo sangue cattivo".
BIOGRAFIA DELL'AUTORE
Fabio Chiesa è nato a Torino il 6 luglio 1982. Laureato in Comunicazione Interculturale, presso l'Università degli studi di Torino, collabora, da oltre dieci anni, con settimanali e riviste della provincia di Cuneo. Dal 2004 è iscritto all'Albo pubblicisti dell'Ordine dei giornalisti di Torino e, dal 2013, è tra i redattori del web-magazine Sugarpulp.it, per il quale scrive di letteratura e cinema. "Sangue cattivo" è il suo romanzo d'esordio. Vive a Montà (CN), comune del Roero, al confine tra le province di Torino, Cuneo e Asti.
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