I
locali parrocchiali della chiesa di San Leopoldo, rettoria di
proprietà comunale, sono stati devastati durante la notte. Ma al
sindaco di Puntammare, paesino del litorale casertano, che ha a
cuore più la propria immagine che la giustizia, non importa scoprire
i colpevoli; a lui basta che la giunta municipale non resti
invischiata in questa brutta vicenda. Così, di punto in bianco, Nico
Baselice – vigile urbano – e Maurizio Auriemma – impiegato
dell’ufficio tributi che esce di casa solo al calar del sole – si
ritrovano a formare una squadra di investigatori loro malgrado e a
condurre un’indagine irregolare e anomala che rischia di
coinvolgere i nomi più in vista della cittadina e di creare uno
scandalo politico senza precedenti.
Un
noir che non si assoggetta ai canoni classici del genere, nel quale i
protagonisti si troveranno a spostarsi tra gli uffici del comune e le
strade della costa, tra uomini che hanno sempre un secondo fine e
donne davanti alle quali non si riesce a spiccicare una sola parola.
Finendo per scoprire che spesso la mentalità collettiva miete più
vittime dei singoli moventi. Sullo sfondo, un cristianesimo
degenerato e dominato dal “Dio perverso”, in grado di ispirare
nella migliore “buona fede” le azioni più ignobili. Come fare a
individuare un criminale che agisce con una sua logica
consequenziale, dalla razionalità perfettamente calcolabile... ma a
rovescio?
Paolo
Calabrò, madrelingua
napoletano, risiede a Caserta. Compra venti libri al mese, ne legge
cinque, e i conti non tornano mai. Il suo piatto preferito è quello
abbondante, ama la shoegaze
dei ’90, soprattutto (e ovviamente) quella dei My
Bloody Valentine e se potesse
avere un superpotere sceglierebbe la capacità di resistere alla
stanchezza (non a quella della vita: proprio al sonno).
Ha scritto
due libri di carattere filosofico, sul pensiero di Raimon Panikkar
(Le cose si toccano,
Diabasis, 2011) e su quello di Maurice Bellet (La
verità cammina con noi, Il
Prato, 2014). Dal tentativo di “mettere in scena” le intuizioni
filosofiche e psicologiche di Bellet (e dall’impossibilità di dire
la sofferenza se non
raccontandola)
nasce, nel 2015, il romanzo noir L’intransigenza.
I gialli del Dio perverso (Il
Prato), primo di una serie ambientata in un paesino del litorale
casertano.
Cura il
sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano e collabora con diverse
riviste di filosofia e di cultura, stampate – tra le quali il
mensile «l’Altrapagina» di Città di Castello, il settimanale «Il
Caffè» di Caserta, il bimestrale «Testimonianze» di Firenze – e
online,
tra cui «Filosofia e nuovi sentieri», «Mangialibri», «Pagina3».
Ha tenuto
seminari di filosofia presso l’Istituto Italiano per gli Studi
Filosofici di Napoli, le Università di Udine e di Milano, il Centro
Internazionale per gli Studi sul Religioso Contemporaneo di San
Gimignano, la Cittadella di Assisi, l’Antica Scuola dei Laneri a
Venezia.
È membro
dell’associazione di scrittori «NapoliNoir», fondata da Diana
Lama e da Maurizio Ponticello.
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