Conoscere noi stessi è il punto di arrivo di un percorso
lungo e spesso travagliato. Per trovare la strada, si può transitare da vie
diverse, più o meno complicate e impegnative. Ci sono modi più tradizionali,
come confidarsi con un amico saggio e fidato, tenere un diario su cui
registrare le proprie emozioni e, perché no, sdraiarsi sul lettino dell’analista.
Un modo molto originale per scoprire di più sul nostro conto
è il teatro: non sono poche le persone che hanno scelto la recitazione come
percorso terapeutico. Salire su un palco è per molti noi un modo per metterci a
nudo e in discussione: occorre coraggio, volontà, dominio di sé e
consapevolezza dei propri limiti.
Il teatro educa alla cooperazione: la compagnia teatrale,
come dice la parola stessa, è un gruppo in cui i ruoli, dopo essere stati
attribuiti, devono essere rispettati pena il fallimento del lavoro del gruppo
stesso. Non è raro che si creino dei rapporti di amicizia intensi e duraturi,
cementati proprio dalla fatica condivisa.
Il palco cura la timidezza: non ci si può certo sottrarre alle
luci di scena, quando è arrivato il momento di dire la nostra battuta! Come
cantavano i Queen, The show must go on:
un artista, anche se dilettante e intento a imparare, non può tirarsi indietro
ma deve, come si dice in gergo, reggere la parte.
Per entrare in un ruolo, il recitante è guidato dal suo
maestro in un percorso di analisi e immedesimazione che si rivela utilissimo
per migliorare le capacità introspettive, acquisire sicurezza in noi stessi,
diventare più pronti e reattivi durante le difficoltà e i momenti di
smarrimento.
In tutte le città d’Italia vengono organizzati dei
corsi di
formazione, per preparare al teatro adulti e ragazzi: si tratta di
laboratori creativi, corsi di dizione e lettura a voce alta, tecniche di
improvvisazione, workshop brevi su un genere specifico quale ad esempio il
musical. Un buon modo per conoscere l’offerta nella propria zona è esplorare un
sito di annunci, ad esempio
Bakeca, inserendo
nella barra di ricerca le parole chiave che ci interessano maggiormente (es.
dizione, recitazione, improvvisazione) e la provincia di nostro interesse.
Non c’è niente di più utile, per conoscere l’animo umano,
che misurarsi nelle sofferenze e negli stati d’animo dei grandi personaggi del
teatro divenuti celebri. Chi l’ha detto che non possediamo anche noi un talento
inespresso che ci porterà a divenire celebri a nostra volta?
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