Recensione 27 Ossa
Voto 5. 27 Ossa è il nuovo romanzo di Diana Lama, scrittrice napoletana conosciuta qualche tempo fa su questo blog per il suo L'anatomista. Il primo romanzo fece subito centro nel cuore degli amanti del mondo thriller. L'uso della parola cuore non è casuale, in quanto L'anatomista era un medical thriller.
Per il suo nuovo romanzo, la scrittrice dimostra un grandissimo coraggio cambiando sottogenere del thriller e non puntando sui vecchi personaggi.
27 Ossa è una sorta di whodunit, un'enigma del "condominio chiuso", oserei dire. Già perché tutti i protagonisti del romanzo vivono nel Condominio Badenmajer, vero protagonista della vicenda. Si narra infatti che il palazzo in cui vivono questi condomini, un tempo sia stato un manicomio femminile. Nonostante il tempo sia passato il palazzone sembra inghiottire delle donne di cui si son perse tracce da tempo.
Il luogo dunque si rivelerà molto suggestivo, fatto di lunghi corridoi e di numerose facce che lo popolano. Quest'ultimo aspetto, da elemento positivo può trasformarsi negativamente, rivelandosi un'arma a doppio taglio.
L'uso di eccessivi personaggi senza nessun protagonista principale può infatti stordire e confondere il lettore, che si ritrova spiazzato soprattutto nei primi capitoli. Questo accade in 27 Ossa, molto confuso nella parte iniziale volta alla presentazione dei diversi personaggi, tra gli altri Andrea: ex-poliziotta; Glora (soffre di agorafobia) e sua sorella gemella Giada; Eleonora, scrittrice pronta a scrivere un thriller sul condominio come Diana Lama. Poi avremo anche altri inquilini, tra cui il portiere, la donna delle pulizie, un serial killer dall'identità naturalmente non svelata.
La mole è davvero tanta da gestire e inizialmente tutto ciò comporta una situazione di stallo in cui accade poco ed il ritmo ne risente.
Il personaggio meglio gestito è proprio il condominio e la sua leggenda che incute terrore, ma ciò non baste a rendere indimenticabile questo romanzo, sicuramente non all'altezza de L'anatomista.
TRAMA: Nel bosco di Capodimonte, a Napoli, circondato dall'ombra di alberi secolari, sorge il condominio Badenmajer, un palazzo dalla fama sinistra popolato da centinaia di inquilini. L'architetto austriaco che lo progettò morì suicida e i suoi sotterranei, luoghi bui e spettrali, ospitavano un tempo un manicomio femminile. Ad accrescere l'inquietudine del luogo la scomparsa di alcune donne: persone sole, senza legami, o di passaggio in città e la cui assenza non è stata notata. Solo Gloria, ragazza instabile e claustrofobica, si è resa conto che sta accadendo qualcosa di strano, e farnetica di scene raccapriccianti che accadrebbero nel condominio; ma viene considerata poco attendibile da molti, o addirittura pazza. E poi c'è Andrea, poliziotta sospesa dal servizio per aver ucciso il serial killer a cui dava la caccia, per nulla convinta che quel caso sia davvero chiuso. Così, quando in città vengono rinvenuti arti femminili, inizia a indagare per conto proprio, contro le direttive del suo superiore. Gli indizi che segue la conducono inaspettatamente nel luogo in cui vive, e a quel punto ad Andrea non rimane che immergersi nel passato del Condominio Badenmajer, per scoprire cosa nasconda nelle sue viscere. Con uno stile che scava nelle menti dei suoi ambigui protagonisti, con un ritmo incalzante che alterna le voci dei vari inquilini del palazzo, Diana Lama sequestra il lettore trasportandolo dentro le case di potenziali assassini...
AUTORE: Diana Lama
EDITORE: Newton Compton
NAZIONE: Italia
ANNO: 2015
PAGINE: 381
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