È
un gelido pomeriggio di fine novembre quando Roberto Politi, chimico
siciliano, arriva nella tenuta della famiglia Furlan. Il suo compito
è salvare i vitigni da un fungo, l’oidio, resistente a ogni
trattamento.
Ben
presto, però, si ritroverà coinvolto in una serie di morti che
scuotono la tranquilla cittadina di Aquileia, creando un’aria
pesante di inquietudine e paura.
La
mancanza di indizi e di un movente fa pensare a una serie di fatali
incidenti. Ma il commissario De Stefano è perplesso. Il ritrovamento
di alcuni cumuli di terra vicino ai cadaveri evoca in paese la
maledizione della leggenda del “pozzo d’oro”, insospettendo il
commissario.
Chi
mette quei cumuli di terra lo fa per depistare le indagini? È
l’assassino o qualche malato di mente che si diverte in modo
macabro?
Il
commissario De Stefano comincia, così, una serrata indagine condotta
in maniera tradizionale, fatta di interrogatori e di testimonianze
raccolte che, tra menzogne e omertà, lo porta a farsi un’idea del
movente: un fil rouge di passione e morte che lega Aquileia e
Trieste.
Marco
Dellera,
è uno pseudonimo. Chimico farmaceutico, la moglie giornalista, un
figlio fisico teorico.
Per
oltre vent'anni ha lavorato come chimico nelle più grosse
multinazionali del farmaco. Da alcuni anni si occupa di consulenze
chimiche per aziende farmaceutiche e alimentari, sia in Italia che
all’estero. È autore di alcuni brevetti: un farmaco per la dialisi
e una miscela dolcificante per diabetici. Autore di diversi articoli
di divulgazione scientifica su testate online. Da qualche anno ama
scrivere romanzi gialli su sfondo scientifico.
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