Voto 7,5. Tratto dall'omonimo romanzo di De Cataldo e Bonini, Suburra è il nuovo film di Stefano Sollima, regista delle serie di Romanzo Criminale, Gomorra e di A.C.A.B..
Il giro di "parentela" è dunque abbastanza ristretto. De Cataldo crea Romanzo Criminale e Suburra, Bonini A.C.A.B. e Suburra; Sollima dirige quasi tutto quello che i due scrittori "sfornano".
Suburra è una sorta di sequel di Romanzo Criminale. Il legame tra le due storie è ovviamente Roma. La città eterna dopo circa vent'anni com'era plausibile cambia padrone. La banda della Magliana si è ormai sfasciata e a rimettere insieme un piccolo impero ci pensa Il Samurai, interpretato da Claudio Amendola.
Il Samurai è un uomo di poche parole ed in poche scene dimostrerà come sa farsi rispettare.
Attraverso questo personaggio, Suburra ci mostra come sia cambiato il modo di fare affari della Mafia. Da ragazzini spericolati e coraggiosi si passa a uomini di sostanza che sanno quali sono le "vacche da mungere". Molte di queste "vacche" si trovano nel mondo politico, in personaggi come Filippo Malgradi (Pierfrancesco Favino).
Proprio le azioni di quest'ultimo (un festino con due escort finito molto male) scateneranno i sette giorni dell'apocalisse.
Suburra è infatti un lento countdown verso la fine, più o meno come accadde in Romanzo Criminale. Una serie di personaggi sarà coinvolta in accadimenti a catena, cambiando l'ecosistema della capitale. La scrittura di tutti i protagonisti e co-protagonisti è ancora una volta il punto di forza di questa ennesima serie noir sfornata in Italia. Un settore in cui ci sappiamo fare dai tempi della Piovra, passando per Romanzo Criminale, Gomorra ed anche il recente Anime nere. Il tema criminalità è infatti sempre ben trattato dai registi del nostro paese che scelgono sempre più un taglio drammatico rispetto a quello action.
Sparatorie ed inseguimenti ci sono, ma Suburra è soprattutto un film di dialoghi con sceneggiatura ad incastri, in cui ogni personaggio "casualmente" entra nella vita dell'altro.
I più critici potrebbero obiettare delle numerose coincidenze che regolano la vita dei protagonisti. Coincidenze che rendono la storia a tratti thriller ma alle volte inverosimile.
Ottima la prova recitativa di tutti gli attori, la musica e la scenografia che ci mostra una Roma perennemente invasa dalla pioggia in netto contrasto con l'assolata Roma della Grande Bellezza.
Quel giro di "parentela" cui accenni (sempre gli stessi nomi? Sempre gli stessi temi?) mi aveva quasi portata ad evitarne la visione, poi ci sono "cascata" e non ho potuto non restarne affascinata.
Una Roma mai così dark per un thrillerone in cui l'incastro è così bene architettato che si chiude un occhio sul fatto che possa essere magari un po' forzato...
Quel giro di "parentela" cui accenni (sempre gli stessi nomi? Sempre gli stessi temi?) mi aveva quasi portata ad evitarne la visione, poi ci sono "cascata" e non ho potuto non restarne affascinata.
RispondiEliminaUna Roma mai così dark per un thrillerone in cui l'incastro è così bene architettato che si chiude un occhio sul fatto che possa essere magari un po' forzato...
RispondiEliminaottimo film di genere , potentissimo...
RispondiEliminaNon amo il genere, ma ho apprezzato moltissimo.
RispondiEliminaConcordo anche sul voto. ;)