E
un prigioniero della notte che darà presto voce alla sua storia
Lucas
è un detective. Nella sua vita gli sono rimasti solo il nome e il
lavoro. Il suo passato è una ferita sempre aperta da un evento
sconvolgente ha segnato la sua vita... e la sua mente. Come un automa
attraversa i delitti su cui è chiamato a investigare, mettendo al
servizio della giustizia il suo intuito straordinario, quasi
visionario, e la sua sensibilità persino eccessiva. Fino a quando
incappa in un caso diverso da tutti gli altri: una giovane donna
trovata morta con il terrore negli occhi e nessun segno di violenza
apparente. Lucas sa che il colpevole è un assassino seriale e ne ha
conferma da Anna, psichiatra profiler, abituata a scandagliare il
male in tutte le sue forme, da quando lei stessa, da ragazza, ha
vissuto un’esperienza traumatizzante. Lucas e Anna annaspano in un
labirinto di follia in cui i ricordi del loro passato, tenuti troppo
a lungo sepolti, riemergono taglienti come vetri rotti in un’indagine
che li coinvolge da vicino, lasciandoli devastati di fronte a una
verità impensabile.
Federico
Inverni è
uno pseudonimo dietro il quale si nasconde l’autore di questo
romanzo d’esordio. Italiano, di circa quarant’anni, Federico ama
le storie, da qualunque parte provengano. Si sente in pace circondato
dalle pagine scritte, ma a volte ha l’impressione che i libri lo
guardino. Del resto, i libri hanno una vita indipendente: ecco perché
ha scelto di celarsi dietro un nome diverso e lasciare che «Il
prigioniero della notte» trovi la sua strada e i lettori. E forse
anche perché teme che i personaggi gli assomiglino troppo. In libreria: 3 marzo 2016
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