Recensione Il prigioniero della notte
Il prigioniero della notte è il nuovo romanzo thriller proposto da Corbaccio, in grado di conquistare l'Europa. Arriva nelle nostre librerie il 3 marzo ed io ho avuto la fortuna di leggerlo in anteprima.
Devo ammettere che è un romanzo che mi ha conquistato già nella sua fase promozionale, vuoi per la frase: «La mente è la vera scena del crimine. La mente è la vera arma del delitto.»; vuoi per la buona strategia di marketing che ha nascosto l'identità dell'autore, il quale trasferisce il centro dell'attenzione sul romanzo. Federico Inverni è infatti lo pseudonimo di uno scrittore X agli esordi con questo romanzo.
L'ingresso nel mondo del thriller da parte di Inverni non è affatto banale e dimenticabile, anzi è un esordio scoppiettante e davvero promettente.
Il prigioniero della notte è un thriller psicologico molto americano che si regge fondamentalmente sui due protagonisti principali.
Lucas è un uomo oscuro, segnato, marcato, solitario. Lucas è un detective e potrebbe somigliare agli altri detective dall'animo tormentato; nel finale invece scopriremo una caratteristica particolare di Lucas. Naturalmente non posso accennarvi nulla al riguardo, ma vi posso dire che Federico Inverni ha fatto un bel lavoro di ricerca per rendere il suo protagonista diverso dagli altri detective che ci sono in giro.
Conosceremo Lucas nei capitoli iniziali del romanzo, mentre cerca di fermare un cecchino che immobilizza la città.
Altro protagonista è la profiler Anna (narratrice in prima persona), una in gamba ma in difficoltà con l'ultimo caso che vede un serial killer rapire ed uccidere giovani donne. Anche Anna ha vissuto un'esperienza traumatica nel suo passato che ne condiziona in qualche modo il comportamento attuale.
Dati i protagonisti la storia si muove su di essi in maniera enigmatica, incentrandosi soprattutto sulla mente di questi, fulcro principale della storia.
La cosa che più mi ha colpito de Il prigioniero della notte è stata la capacità dell'autore di "stravolgere" continuamente la sua storia, ovvero partire da una determinata scena per poi arrivare a situazioni completamente differenti. Ciò ha reso il romanzo vivace e con più corde, non fossilizzandosi come molti altri thriller su un'unica caccia al serial killer.
Il finale sarà infatti ricco di colpi di scena, in stile davvero americano.
Un romanzo che consiglio vivamente di leggere...
TRAMA: Lucas è un detective. Nella sua vita gli sono rimasti solo il nome e il lavoro. Il suo passato è una ferita sempre aperta da un evento sconvolgente ha segnato la sua vita... e la sua mente. Come un automa attraversa i delitti su cui è chiamato a investigare, mettendo al servizio della giustizia il suo intuito straordinario, quasi visionario, e la sua sensibilità persino eccessiva. Fino a quando incappa in un caso diverso da tutti gli altri: una giovane donna trovata morta con il terrore negli occhi e nessun segno di violenza apparente. Lucas sa che il colpevole è un assassino seriale e ne ha conferma da Anna, psichiatra profiler, abituata a scandagliare il male in tutte le sue forme, da quando lei stessa, da ragazza, ha vissuto un’esperienza traumatizzante. Lucas e Anna annaspano in un labirinto di follia in cui i ricordi del loro passato, tenuti troppo a lungo sepolti, riemergono taglienti come vetri rotti in un’indagine che li coinvolge da vicino, lasciandoli devastati di fronte a una verità impensabile.
AUTORE: Federico Inverni
EDITORE: Corbaccio
NAZIONE: Italia
ANNO: 2016
PAGINE: 480
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