Recensione Io sono Kurt
Settimana scorsa vi presentavo nel blogtour dedicato al romanzo
Io sono Kurt, il suo rapporto con la musica. Per chi non l'avesse letto, vi rimando al link dell'articolo:
La musica nel libro Io sono Kurt.
Un romanzo dunque polifonico, in cui la musica accompagna sempre le avventure dei protagonisti. Tra di essi spicca Kurt o meglio Andrea Brighi, un deejay divenuto famoso nel triestino. Attualmente lavora per suo cognato al Blue Flash. Sposato con Rita, ex dipendente di un negozio di musica, Andrea vive una vita relativamente tranquilla. Quando suo cognato gli commissiona un lavoro semplice: portare una valigia piena di soldi in Svizzera, Kurt dovrà scontrarsi con i fantasmi del passato.
Fantasmi che hanno l'identità di Diavolo Biondo, ex datore di lavoro, e di Trieste, luogo del passato. A Trieste oltre a Diavolo Biondo ed al successo, Kurt ha conosciuto Anna, vertice del triangolo dei tre personaggi.
Oltre che musicale, Io sono Kurt è un romanzo che parla d'amore e di sesso; a tratti Restuccia utilizza un linguaggio schietto e "volgare" descrivendoci scene sessuali. Altre volte attraverso la musica, l'autore riesce a raccontarci la nostalgia e la malinconia dei protagonisti, tutti vittime di una vita andata così; trascorsa velocemente quanto il tempo di una canzone.
Si balla, si ride, si scherza, ci si scontra, ma alla fine la vita presenta il conto a tutti, scorrendo sempre in maniera veloce.
Il Kurt di oggi è una vittima nostalgica del tempo passato. Trieste gli farà ricordare gli anni della giovinezza, di quello che poteva essere e non è stato; gli errori di valutazione e delle scelte prese istintivamente.
Trieste sarà anche il luogo in cui esce fuori la parte noir del romanzo: una valigetta scomparsa piena di soldi, un soggetto rapito da due stranieri, una ragazza sexy che fa girare la testa a tanti uomini.
Io sono Kurt è dunque un romanzo ricco, particolare e diverso da tanti altri...
TRAMA: «Abbiamo vent’anni solo per ricordarli quando ne avremo quaranta».
A un certo punto, chiunque dorma è destinato a svegliarsi. Così succede a me, anche se ho la spalla che mi brucia, oltre alle tempie che pulsano e l’orecchio che ronza. Nella stanza 001 non c’è più nessuno. «Si sono spaventati e sono andati via», mi dice Kurt. Basta un errore perché tutto vada nella direzione sbagliata. Un errore come quello che ho fatto io vent’anni fa.
Andrea Brighi, detto Kurt, in viaggio verso la Svizzera per un trasporto illegale di valuta, devia improvvisamente per Trieste in seguito all’incontro fortuito (e forse immaginario) con Stefano Zanchi, alias Diavolo Biondo, suo ex amico nonché datore di lavoro a Radio Punto Nord, più di vent’anni prima. Tornano a galla così i ricordi di un tempo in cui i due uomini passavano le giornate insieme, scambiandosi emozioni, spesso forti e all’insegna della trasgressione, progetti per il futuro, ragazze. Tra tutte, Anna, un amore mai completamente dimenticato, di cui ora riaffiorano i dettagli, le parole e il rimpianto per una storia finita troppo presto. Nella misteriosa e decadente pensione Ghega dove alloggia il protagonista, il passato tornerà a disturbare la quotidianità di Kurt, ex dj in fuga, fornendogli una chiave di lettura inedita per ripensare agli avvenimenti della giovinezza, sulla colonna sonora della musica dagli anni Novanta a oggi. Annoiato e quasi disilluso, l’uomo sarà capace di riscoprire se stesso dopo una vera e propria discesa agli inferi, tra personaggi bizzarri e spesso pericolosi, ragazze seducenti e strani figuri, in una storia trascinante di sesso, ricatti e debiti non priva di nostalgia per un periodo ormai
AUTORE: Paolo Restuccia
EDITORE: Fazi Editore
NAZIONE: Italia
ANNO: 2016
PAGINE: 270
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