“Frisk”
(id.) è un romanzo di Dennis Cooper, edito in Italia nel 1997.
La
storia di sviluppa nel ventennio ’69-’89. Il protagonista,
Dennis, a 13 anni viene segnato dalla visione di immagini snuff. Anni
dopo scopre che le immagini sono dei falsi, ma non importa: la sua
volontà di “aprire” qualcuno è ormai radicata. Dennis è
omossessuale, drogato e farmaco-dipendente. A 18 anni Julian, il suo
ragazzo, lo lascia per andare a vivere in Francia. Dennis inizia
allora una relazione col fratello 13enne di Julian, Kevin. Da lì in
poi è un crescendo di sesso e violenza. Nell’89, Julian riceve una
lettera da Dennis, che descrive meticolosamente la sua vita in
Olanda. Di come stia uccidendo in maniera casuale chiunque gli si
pari davanti. Julian, assieme a Kevin, si reca ad Amsterdam per
scoprire la veridicità della lettera.
“Frisk”
è un metaromanzo. Il protagonista è Dennis Cooper, di professione
scrittore. Un metaromanzo di questo genere porta a tutte le classiche
– e divertenti – domande del caso: cosa sto leggendo? Un
memoriale? Cosa è vero è cosa no? Come se non bastasse, all’interno
del libro sono riportati i brandelli di un romanzo che il Dennis
Personaggio ha cercato di scrivere.
Dennis
parla in prima persona, ma descrive cose che, in teoria, non potrebbe
sapere. Il modo in cui, sotto l’effetto di droghe, vedono gli altri
personaggi. Quello che fanno in sua assenza. Una specie di delirio di
onnipresenza. Per questo motivo ho trovato complesso seguire i primi
due capitoli. Non riuscivo a capire chi stesse raccontando la storia.
Addirittura, chi fosse il protagonista. Questa “confusione” ha
senso perché tutti
sono sempre o ubriachi, o drogati o sotto farmaci. E anche quando non
lo sono, non stanno affatto bene. A pagina 8 – a pagina 8
dell’edizione che ho io – viene espresso a chiare lettere il
punto
del romanzo.
Henry
– il ragazzo protagonista delle finte foto snuff – sta facendo
sesso con Dennis. Intanto si prodiga in un fantasioso monologo, del
quale riporto un frammento.
“Certe
volte mi piacerebbe poter morire temporaneamente, i tizi potrebbero
portarmi in giro, qualsiasi cosa. Non avrei un nome, solo una
superficie”.
E
qui ho capito che Cooper, anche se ha scritto FRISK sotto
psicofarmaci, sapeva perfettamente dove voleva arrivare. Henry vuole
essere un oggetto. Le persone che abitano il mondo di Cooper si
dividono in due categorie: quelli che vogliono essere oggetti e
quelli che considerano le altre persone come oggetti. Non i banali
“oggetti sessuali”, veri e propri oggetti che vengono analizzati
da Dennis e Julian come verrebbe analizzato un palazzo di Jan
Kaplicky o un giradischi di Dieter Rams. La cosa è evidente perché
per ogni persona che incontra, Dennis elenca quali parti del corpo
avrebbe voluto diverse. Il naso più piccolo, i capelli più lunghi.
I ragazzi-oggetto sono tutti simili: anoressici, cinerei, drogati.
A
lungo andare, per Dennis, mutilazione, sesso, decadenza iniziano a
far parte della stessa cosa. La morte in sé non è né una punizione
né un atto erotico. È solo un effetto collaterale di quello che
vorrebbe fare Dennis: aprire gli oggetti per vedere come sono fatti
dentro.
Nel
capitolo 4, Dennis è in volo per recarsi da una marchetta -
pornostar che vorrebbe uccidere. Per tutto il viaggio fantastica su
un ragazzino seduto un paio di file più avanti a lui. Quando il volo
aereo giunge al termine, Dennis si rende conto che il ragazzo dal
quale era attratto ha, con tutta probabilità, il cancro. Tenete a
mente questa cosa. Nel capitolo successivo viene descritto il
rapporto tra Dennis e la marchetta. A seguire c’è una lunga
ellissi sulla vita della pornostar che, alla fine, scopre di avere
l’HIV.
Sia
la marchetta sia il ragazzo dell’aereo sono malati. C’è
dell’estetica nella morte e Dennis ne è irrimediabilmente
attratto.
In
“Stordito” viene riportata la lettera che Dennis invia a Julian.
Credendolo simile a lui, lo invita a raggiungerlo in olanda per
condividere le esperienze che sta vivendo. Uccidere e mutilare
chiunque. Bambini, adulti, tutti – tranne le donne, che salvo una
sola comparsa non esistono in questo libro. Questo è probabilmente
il capitolo più violento e descrittivo di tutto il libro.
Julian
e Kevin raggiungono Dennis in Olanda. Per curare Dennis, scattano
delle altre finte foto snuff. C’è una sorta di ciclicità in
quello che succede. Di equilibrio. Il primo e l’ultimo hanno lo
stesso “titolo”, il simbolo dell’infinito e descrivono,
appunto, le foto snuff. Nel primo sembrano vere, nel secondo viene
posato l’accento su quanto il trucco risulti finto. All’inizio
del libro viene introdotto il personaggio di Kevin e dei suoi
problemi mentali. Alla fine del libro Kevin ritorna e Dennis si sente
nuovamente attratto da lui. Forse perché nella sua follia, Kevin è
l’unico personaggio “puro”. Vuole scappare dalla realtà che lo
circonda e ci prova in tutti i modi: da ragazzino la sua stanza era
vuota, così da “poterla cambiare nella sua testa”, mentre nel
finale legge ossessivamente “Il signore degli anelli” ed è più
concentrato sui suoi sogni ad occhi aperti che su quello che lo
circonda.
Non
saprei dire se Frisk sia un capolavoro. A volte sembra un collage di
scarti di altri libri, a volte sembra che ci sia una linea di
sviluppo ben precisa, a volte no. Se l’intento di Cooper era quello
di colpire le persone, c’è riuscito in pieno.
Oscar Francioso
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